Cronaca
Moby Prince, venticinque anni fa la tragedia: morirono quattro molfettesi
Una rappresentanza del Comune alla commemorazione di oggi a Livorno
Molfetta - domenica 10 aprile 2016
14.41
Esattamente venticinque anni. Tanti ne sono passati dalla tragedia che sconvolse l'Italia e che colpì pesantemente la marineria a Molfetta: l'incidente del traghetto Moby Prince.
Era la sera del 10 aprile 1991: nel porto di Livorno il traghetto si scontrò con la petroliera Agip Abruzzo prendendo fuoco e diventando la tomba per 140 delle 141 persone a bordo. Per Molfetta fu uno schock: sullo scafo persero la vita i motoristi Giovanni Abbattista (46 anni) e Natale Amato (53 anni), il personale di cucina Giuseppe de Gennaro (29 anni) e Nicola Salvemini (36 anni).
Mentre la giustizia sta ancora facendo il suo corso, mentre tante sono le congetture e le ipotesi, resta il ricordo di un evento che gettò nello sconcerto più assoluto la città che così tanto si immedesimò nella storia dei quattro "imbarcati", che per mesi erano fuori casa per lavoro, come tantissimi dei loro concittadini.
Questa mattina, a Livorno, c'è stata una cerimonia di commemorazione. Era presente il gonfalone del Comune di Molfetta, rappresentato dai due consiglieri Onofrio Pappagallo e Giovanni Facchini.
"Gente di mare operosa e semplice, valigia in mano e maniche rimboccate", è il ricordo del sindaco Paola Natalicchio. "Troppe volte ne piangiamo la tragica morte. Mi piacerebbe raccogliere le loro storie, i loro bisogni e capire se possiamo chiedere qualche iniziativa legislativa a maggiore tutela della gente di mare. Una iniziativa che parta da qui, dalla nostra Molfetta, che ancora oggi conta circa 7 mila lavoratori con il libretto marittimo in mano, tra cui molti giovani che stanno tornando nel settore a seguito di una crisi che sulla terraferma sembra non passare mai. Intanto un abbraccio sincero alle famiglie delle vittime della tragedia del Moby Prince".
Era la sera del 10 aprile 1991: nel porto di Livorno il traghetto si scontrò con la petroliera Agip Abruzzo prendendo fuoco e diventando la tomba per 140 delle 141 persone a bordo. Per Molfetta fu uno schock: sullo scafo persero la vita i motoristi Giovanni Abbattista (46 anni) e Natale Amato (53 anni), il personale di cucina Giuseppe de Gennaro (29 anni) e Nicola Salvemini (36 anni).
Mentre la giustizia sta ancora facendo il suo corso, mentre tante sono le congetture e le ipotesi, resta il ricordo di un evento che gettò nello sconcerto più assoluto la città che così tanto si immedesimò nella storia dei quattro "imbarcati", che per mesi erano fuori casa per lavoro, come tantissimi dei loro concittadini.
Questa mattina, a Livorno, c'è stata una cerimonia di commemorazione. Era presente il gonfalone del Comune di Molfetta, rappresentato dai due consiglieri Onofrio Pappagallo e Giovanni Facchini.
"Gente di mare operosa e semplice, valigia in mano e maniche rimboccate", è il ricordo del sindaco Paola Natalicchio. "Troppe volte ne piangiamo la tragica morte. Mi piacerebbe raccogliere le loro storie, i loro bisogni e capire se possiamo chiedere qualche iniziativa legislativa a maggiore tutela della gente di mare. Una iniziativa che parta da qui, dalla nostra Molfetta, che ancora oggi conta circa 7 mila lavoratori con il libretto marittimo in mano, tra cui molti giovani che stanno tornando nel settore a seguito di una crisi che sulla terraferma sembra non passare mai. Intanto un abbraccio sincero alle famiglie delle vittime della tragedia del Moby Prince".