Cronaca
Moby Prince: la tragedia non fu causata dalla nebbia. E alcuni passeggeri potevano essere salvati
Ieri presentata la relazione della commissione d'inchiesta del Senato
Molfetta - giovedì 25 gennaio 2018
La tragedia del Moby Prince che il 10 aprile 1991 si scontrò con la petroliera Agip Abruzzo causando 140 morti non è riconducibile "alla presenza della nebbia e alla condotta colposa avuta dal comando del traghetto".
Lo evidenzia la commissione d'inchiesta del Senato nella sua relazione conclusiva presentata ieri dal presidente Silvio Lai (Pd).
La relazione definisce "carente e condizionata da diversi fattori esterni" l'indagine della procura di Livorno.
Ritiene che la petroliera "si trovasse in zona di divieto di ancoraggio' e che il Moby Prince abbia avuto un'alterazione nella rotta di navigazione. Quanto ai soccorsi, alcuni passeggeri -secondo la commissione- potevano essere salvati ma durante le ore cruciali "la Capitaneria di porto apparve del tutto incapace di coordinare un'azione di soccorso"'.
A morire anche 4 marittimi molfettesi: i motoristi Giovanni Abbattista (46 anni) e Natale Amato (53 anni), il personale di cucina Giuseppe de Gennaro (29 anni) e Nicola Salvemini (36 anni).
Lo evidenzia la commissione d'inchiesta del Senato nella sua relazione conclusiva presentata ieri dal presidente Silvio Lai (Pd).
La relazione definisce "carente e condizionata da diversi fattori esterni" l'indagine della procura di Livorno.
Ritiene che la petroliera "si trovasse in zona di divieto di ancoraggio' e che il Moby Prince abbia avuto un'alterazione nella rotta di navigazione. Quanto ai soccorsi, alcuni passeggeri -secondo la commissione- potevano essere salvati ma durante le ore cruciali "la Capitaneria di porto apparve del tutto incapace di coordinare un'azione di soccorso"'.
A morire anche 4 marittimi molfettesi: i motoristi Giovanni Abbattista (46 anni) e Natale Amato (53 anni), il personale di cucina Giuseppe de Gennaro (29 anni) e Nicola Salvemini (36 anni).