moby prince
moby prince
Cronaca

Moby Prince, dalle immagini satellitari la svolta?

La notizia lanciata da "Il Corriere della Sera"

La svolta sulla vicenda "Moby Prince" sarebbe in undici immagini satellitari dalle quali emergerebbe che la petroliera Agip Abruzzo si trovava in una zona vietata al momento dello scontro.

La notizia è rilanciata dal quotidiano "Il Corriere della sera" e ripresa anche da "Le Iene", trasmissione che a distanza di anni dalla tragedia continua ancora a darne spazio e a produrre servizi per dare voce ai parenti delle vittime.
"La notte del 10 aprile 1991 la petroliera Agip Abruzzi si trovava dove non doveva essere, ovvero nel triangolo d'acqua all'uscita del porto di Livorno, zona con divieto di ancoraggio, per non intralciare il percorso di entrata e uscita delle altre navi", si legge su "Il Corriere della Sera".

"Nel maggio del 2018, l'US Geological Survey, gestore dell'archivio satellitare Landsat, ha concluso il processo di elaborazione delle sue immagini, con dati completamente rinnovati e una qualità adatta alle analisi temporali e alla sovrapposizione dei singoli scatti. I due esperti hanno trovato nove immagini utilizzabili di quella notte, per altro in quanto prive di copertura nuvolosa. Altre due sono arrivate dal satellite francese SPOT-2, trovate nell'archivio dell'European Space Agency. E mostrano tutte la stessa cosa. L'Agip Abruzzi era abbondantemente nella zona vietata, l'area all'epoca denominata di «divieto ancoraggio e pesca», localizzata appena a sud dell'area portuale. Carta, o meglio immagine, canta. Anche a distanza di quasi trent'anni", scrive ancora il quotidiano.

Quella notte segnò profondamente la storia del nostro Paese e di Molfetta, di tutta la marineria molfettese. Tra le 140 persone rimaste uccise a bordo del traghetto anche quattro molfettesi, membri dell'equipaggio: i motoristi Giovanni Abbattista (46 anni) e Natale Amato (53 anni), il personale di cucina Giuseppe de Gennaro (29 anni) e Nicola Salvemini (36 anni).

  • moby prince
Altri contenuti a tema
Tragedia Moby Prince: Molfetta non dimentica e chiede ancora giustizia Tragedia Moby Prince: Molfetta non dimentica e chiede ancora giustizia Quattro i concittadini che persero la vita il 10 aprile del 1991 nel più grave disastro della marineria italiana
Moby Prince, le risultanze delle due Commissioni d’inchiesta parlamentari Moby Prince, le risultanze delle due Commissioni d’inchiesta parlamentari In un incontro i familiari gridano forte loro bisogno di verità e giustizia a 32 anni dalla strage
Moby Prince, 140 morti e nessun colpevole. Oggi incontro pubblico a Molfetta Moby Prince, 140 morti e nessun colpevole. Oggi incontro pubblico a Molfetta Appuntamento alle 18, la sala conferenze della sede municipale di Via Martiri di Via Fani
Moby Prince, nuovo incontro pubblico a Molfetta il 4 dicembre Moby Prince, nuovo incontro pubblico a Molfetta il 4 dicembre Saranno ripercorsi gli oltre 32 anni di storia da quella tragedia
Moby Prince, dal Consiglio comunale di Molfetta voto unanime per nuova commissione d'inchiesta Moby Prince, dal Consiglio comunale di Molfetta voto unanime per nuova commissione d'inchiesta Il presidente della massima assise cittadina Amato: «Impegno per avere verità e giustizia»
Intitolata una via di Molfetta alle “Vittime del Moby Prince” Intitolata una via di Molfetta alle “Vittime del Moby Prince” Una strada per non dimenticare una strage che ancora è in attesa di verità e giustizia
Moby Prince 3.0: il racconto di una tragedia Moby Prince 3.0: il racconto di una tragedia Ultima tappa a Molfetta dello spettacolo prodotto da “La Nave Europa” di Livorno
Moby Prince, oggi a Molfetta l'evento dedicato a una tragedia che grida giustizia Moby Prince, oggi a Molfetta l'evento dedicato a una tragedia che grida giustizia Appuntamento alle 20 all'Auditorium Regina Pacis
© 2001-2024 MolfettaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
MolfettaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.