Cronaca
Moby Prince, dalle immagini satellitari la svolta?
La notizia lanciata da "Il Corriere della Sera"
Molfetta - sabato 4 luglio 2020
8.54
La svolta sulla vicenda "Moby Prince" sarebbe in undici immagini satellitari dalle quali emergerebbe che la petroliera Agip Abruzzo si trovava in una zona vietata al momento dello scontro.
La notizia è rilanciata dal quotidiano "Il Corriere della sera" e ripresa anche da "Le Iene", trasmissione che a distanza di anni dalla tragedia continua ancora a darne spazio e a produrre servizi per dare voce ai parenti delle vittime.
"La notte del 10 aprile 1991 la petroliera Agip Abruzzi si trovava dove non doveva essere, ovvero nel triangolo d'acqua all'uscita del porto di Livorno, zona con divieto di ancoraggio, per non intralciare il percorso di entrata e uscita delle altre navi", si legge su "Il Corriere della Sera".
"Nel maggio del 2018, l'US Geological Survey, gestore dell'archivio satellitare Landsat, ha concluso il processo di elaborazione delle sue immagini, con dati completamente rinnovati e una qualità adatta alle analisi temporali e alla sovrapposizione dei singoli scatti. I due esperti hanno trovato nove immagini utilizzabili di quella notte, per altro in quanto prive di copertura nuvolosa. Altre due sono arrivate dal satellite francese SPOT-2, trovate nell'archivio dell'European Space Agency. E mostrano tutte la stessa cosa. L'Agip Abruzzi era abbondantemente nella zona vietata, l'area all'epoca denominata di «divieto ancoraggio e pesca», localizzata appena a sud dell'area portuale. Carta, o meglio immagine, canta. Anche a distanza di quasi trent'anni", scrive ancora il quotidiano.
Quella notte segnò profondamente la storia del nostro Paese e di Molfetta, di tutta la marineria molfettese. Tra le 140 persone rimaste uccise a bordo del traghetto anche quattro molfettesi, membri dell'equipaggio: i motoristi Giovanni Abbattista (46 anni) e Natale Amato (53 anni), il personale di cucina Giuseppe de Gennaro (29 anni) e Nicola Salvemini (36 anni).
La notizia è rilanciata dal quotidiano "Il Corriere della sera" e ripresa anche da "Le Iene", trasmissione che a distanza di anni dalla tragedia continua ancora a darne spazio e a produrre servizi per dare voce ai parenti delle vittime.
"La notte del 10 aprile 1991 la petroliera Agip Abruzzi si trovava dove non doveva essere, ovvero nel triangolo d'acqua all'uscita del porto di Livorno, zona con divieto di ancoraggio, per non intralciare il percorso di entrata e uscita delle altre navi", si legge su "Il Corriere della Sera".
"Nel maggio del 2018, l'US Geological Survey, gestore dell'archivio satellitare Landsat, ha concluso il processo di elaborazione delle sue immagini, con dati completamente rinnovati e una qualità adatta alle analisi temporali e alla sovrapposizione dei singoli scatti. I due esperti hanno trovato nove immagini utilizzabili di quella notte, per altro in quanto prive di copertura nuvolosa. Altre due sono arrivate dal satellite francese SPOT-2, trovate nell'archivio dell'European Space Agency. E mostrano tutte la stessa cosa. L'Agip Abruzzi era abbondantemente nella zona vietata, l'area all'epoca denominata di «divieto ancoraggio e pesca», localizzata appena a sud dell'area portuale. Carta, o meglio immagine, canta. Anche a distanza di quasi trent'anni", scrive ancora il quotidiano.
Quella notte segnò profondamente la storia del nostro Paese e di Molfetta, di tutta la marineria molfettese. Tra le 140 persone rimaste uccise a bordo del traghetto anche quattro molfettesi, membri dell'equipaggio: i motoristi Giovanni Abbattista (46 anni) e Natale Amato (53 anni), il personale di cucina Giuseppe de Gennaro (29 anni) e Nicola Salvemini (36 anni).