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Politica

Minervini: «ripartire dalla coesione sociale»

L’ex sindaco ha spiegato alla città quale è la sua visione, da dove ricominciare

La candidatura a sindaco di Tommaso Minervini è oramai certa, ma non definitiva, si è tutti in attesa di quelle che saranno le mosse del Pd.

Intanto l'ex sindaco e le sei liste di sostegno (Molfetta Futura, Insieme per la Città, Progetto Molfetta, Si può fare Molfetta, Molfetta nel Cuore, Piazza Pulita), continuano il loro lavoro per far conoscere la propria visione di città, una "Molfetta positiva", attraverso incontri con la cittadinanza. Il sesto di questi incontri si è tenuto ieri in una gremita sala Finocchiaro.

Tommaso Minervini non ha dubbi, bisogna ripartire dalla «coesione sociale, perché Molfetta è una città disgregata sia sul piano politico che sociale ed economico».

L'attuale situazione politica viene definita una sorta di "milleinfranti" a cui occorre dare una nuova compattezza, incominciando con un vero processo partecipativo, fare delle proposte e ascoltare la gente, le loro esigenze e soluzioni alternative che possano venir fuori dai vari incontri.

Parola d'ordine, come dicevamo, è "coesione", che secondo Minervini deve partire dall'apparato comunale che «deve essere ben strutturato, altrimenti non si va da nessuna parte». Ed aggiunge: «pochi, buoni e ben pagati». Propone di creare dei dipartimenti del territorio, che attualmente non esiste nella macchina comunale, così come quelli per i finanziamenti, per la progettazione, per l'agricoltura pesca e coste, il rilancio dell'ufficio "Città sane".

Ben chiare sono le idee dell'ex sindaco in merito alla valorizzazione del coste e non solo quelle attualmente balneabili, ma anche tutta la parte costiera che va da Cala San Giacomo a Torre Calderina. Una priorità l'adeguamento dell'impianto di depurazione.

Si passa ad esaminare la viabilità, la proposta che viene fatta è quella di far convogliare il passaggio dei bus nella zona di via Berlinguer, dove potrebbe essere previsto persino un terminal, evitando così il passaggio in città, si sposterebbe il mercato settimanale in una zona ad hoc, già individuata nella zona di ponente.

Nel corso della serata vengono anche affrontati i temi inerenti alla zona industriale, artigianale e Asi e il relativo problema del rischio idrogeologico, di rilancio del commercio cittadino, dei cantieri navali e del porto turistico. Quest'ultimo potrebbe essere realizzato con "project finance", ossia con l'intervento anche dei privati e dei finanziamenti europei. E proprio sui finanziamenti l'ex sindaco ricorda che «è un treno che non ci si può far scappare, in vista dell'imminente scadenza».

"Porta a porta si, porta a porta no", Minervini su questo argomento è molto chiaro «va tarato zona per zona, quartiere per quartiere attraverso l'ascolto della cittadinanza e delle loro esigenze». Rimanendo in tema di Asm va ripreso il discorso del "digestore anaerobico", per il quale ci sono già i finanziamenti.

Per quanto riguarda la Multiservizi viene richiesta una maggiore efficienza, nel senso che si devono evitare i vari passaggi ed intervenire prontamente sulla problematica segnalata.

Ed infine Minervini propone di accorpare i vari uffici comunali in un'unica struttura, quella di Lama Scotella.

Porto e urbanistica i grandi assenti di questo incontro.

Il sassolino dalla scarpa che Minervini si vorrebbe togliere ripensando alla sua precedente esperienza amministrativa è l'apertura del Parco di Mezzogiorno e degli altri parchi, realizzati e pronti per essere fruiti dai cittadini ma che sono diventati nel corso di questi anni terra di nessuno.

A Saverio Tammacco sono state affidate le conclusioni dell'incontro, un intervento più politico in cui ha detto in maniera categorica che «questa città va rivoltata».
  • Tommaso Minervini
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