Politica
Minervini: «il 2018 sarà l’anno del rinascimento delle opere pubbliche di questa città»
Il primo cittadino racconta alla città i primi 150 giorni di attività amministrativa
Molfetta - lunedì 18 dicembre 2017
In poco più di un'ora Tommaso Minervini descrive il lavoro svolto dalla sua amministrazione in questi primi 150 giorni.
Un lavoro teso non solo a riallacciare i rapporti con le Istituzioni a vari livelli, ma anche di intercettare finanziamenti per portare a compimento le opere di cui la città necessita, non ultima il porto.
Fuori dagli scranni del consiglio comunale il primo cittadino non la manda a dire alle opposizioni che a detta di Minervini «hanno lasciato ferite profonde in questa città, quello che abbiamo cercato di fare in questi primi cinque mesi è quello di ricostruire il senso di comunità. Siamo partiti dalla nostra vocazione: il mare».
Il sindaco parte da Torre Calderina e dal depuratore sottosequestro, della scelta di fermare la condotta sottomarina e del finanziamento di 3 milioni di euro per il rifacimento dell'impianto delle acque reflue che depurate saranno utilizzate per l'agricoltura.
Si passa alla zona industriale e all'alluvione di agosto 2016 che ha messo a serio pericolo le aziende, è stato recuperato dalla Regione un finanziamento di 26 milioni e 600 mila euro per la messa in sicurezza della zona dal rischio idrogeologico «con l'Asi nel 2018- ha continuato il primo cittadino- faremo il progetto esecutivo e appalteremo questi lavori».
La zona industriale ritorna al centro dell'intervento di Minervini in altri due passaggi, quello relativo alla possibilità di ampliamento delle attività qualora vi fossero le possibilità per quanto riguarda l'aspetto più urbanistico, e con attività dirette al sociale, ossia creare una sorta di inclusione sociale per coloro che versano in stato di bisogno, attraverso la possibilità di trovare un lavoro nelle aziende presenti nella zona.
Questa volta rispetto a quanto fatto in campagna elettorale il primo cittadino non si sottrae a parlare di porto, inquadrando la situazione a quella che è l'attuale situazione di questa grande opera pubblica, prima erano stati fatti per il Sindaco progetti di messa in sicurezza «nessuno dava la copertura finanziaria per l'intera opera pubblica. Nel 2015 quando il Procuratore della Repubblica dissequestra il porto dice: "è questa amministrazione che deve compiere gli atti". Noi- con orgoglio prosegue Minervini- abbiamo recuperato l'opera pubblica, perché oggi il porto ha le condizioni per essere ripreso».
Rimanendo in tema di porto a gennaio il Sindaco intende indire una conferenza di servizi che veda allo stesso tavolo: i cantieristi, gli armatori e i pescatori, «perché dobbiamo decidere insieme il futuro del porto, della cantieristica e del diporto. Siamo pronti con i signori del cantiere a capire quale è il loro progetto».
E prosegue affermando che «il 2018 sarà l'anno del rinascimento delle opere pubbliche di questa città».
Nel raccontare i 150 giorni di attività amministrativa il Sindaco Minervini, annuncia l'ampliamento del cimitero, ma anche la revisione della viabilità urbana con il piano della mobilità sostenibile, dichiara: «sono tutti progetti vecchi, ma fermi». Prosegue soffermandosi sulla creazione di piste ciclabili, sulla ristrutturazione dei palazzetti e sull'ampliamento dello stadio "Paolo Poli". Si sofferma anche sulla annosa questione della piscina, sulla messa in sicurezza delle strutture scolastiche per cui è stato acceso un mutuo di un milione e 800 mila euro, e ancora del piano strategico del commercio, del mercato ittico e ortofrutticolo, della convenzione per la riapertura e gestione del Pulo, che deve varcare i confini locali per arrivare nei circuiti internazionali. In tema di cultura il finanziamento per 2 milioni di euro per la ristrutturazione della biblioteca comunale.
E in tema di novità il 2018 riserverà anche il trasferimento della Polizia Municipale nella struttura dell'ex Giudice di pace.
Gennaio 2018 sarà il mese dell'urbanistica «è ferma da troppo tempo- dice ancora il Sindaco- dobbiamo sbloccarla nella legittimità».
Minervini conclude il suo intervento dichiarando: «dobbiamo dimostrare di essere buoni amministratori ripartendo dalla città e dai cittadini, dal suo tessuto sociale, perché dobbiamo essere una sola cosa».
Un lavoro teso non solo a riallacciare i rapporti con le Istituzioni a vari livelli, ma anche di intercettare finanziamenti per portare a compimento le opere di cui la città necessita, non ultima il porto.
Fuori dagli scranni del consiglio comunale il primo cittadino non la manda a dire alle opposizioni che a detta di Minervini «hanno lasciato ferite profonde in questa città, quello che abbiamo cercato di fare in questi primi cinque mesi è quello di ricostruire il senso di comunità. Siamo partiti dalla nostra vocazione: il mare».
Il sindaco parte da Torre Calderina e dal depuratore sottosequestro, della scelta di fermare la condotta sottomarina e del finanziamento di 3 milioni di euro per il rifacimento dell'impianto delle acque reflue che depurate saranno utilizzate per l'agricoltura.
Si passa alla zona industriale e all'alluvione di agosto 2016 che ha messo a serio pericolo le aziende, è stato recuperato dalla Regione un finanziamento di 26 milioni e 600 mila euro per la messa in sicurezza della zona dal rischio idrogeologico «con l'Asi nel 2018- ha continuato il primo cittadino- faremo il progetto esecutivo e appalteremo questi lavori».
La zona industriale ritorna al centro dell'intervento di Minervini in altri due passaggi, quello relativo alla possibilità di ampliamento delle attività qualora vi fossero le possibilità per quanto riguarda l'aspetto più urbanistico, e con attività dirette al sociale, ossia creare una sorta di inclusione sociale per coloro che versano in stato di bisogno, attraverso la possibilità di trovare un lavoro nelle aziende presenti nella zona.
Questa volta rispetto a quanto fatto in campagna elettorale il primo cittadino non si sottrae a parlare di porto, inquadrando la situazione a quella che è l'attuale situazione di questa grande opera pubblica, prima erano stati fatti per il Sindaco progetti di messa in sicurezza «nessuno dava la copertura finanziaria per l'intera opera pubblica. Nel 2015 quando il Procuratore della Repubblica dissequestra il porto dice: "è questa amministrazione che deve compiere gli atti". Noi- con orgoglio prosegue Minervini- abbiamo recuperato l'opera pubblica, perché oggi il porto ha le condizioni per essere ripreso».
Rimanendo in tema di porto a gennaio il Sindaco intende indire una conferenza di servizi che veda allo stesso tavolo: i cantieristi, gli armatori e i pescatori, «perché dobbiamo decidere insieme il futuro del porto, della cantieristica e del diporto. Siamo pronti con i signori del cantiere a capire quale è il loro progetto».
E prosegue affermando che «il 2018 sarà l'anno del rinascimento delle opere pubbliche di questa città».
Nel raccontare i 150 giorni di attività amministrativa il Sindaco Minervini, annuncia l'ampliamento del cimitero, ma anche la revisione della viabilità urbana con il piano della mobilità sostenibile, dichiara: «sono tutti progetti vecchi, ma fermi». Prosegue soffermandosi sulla creazione di piste ciclabili, sulla ristrutturazione dei palazzetti e sull'ampliamento dello stadio "Paolo Poli". Si sofferma anche sulla annosa questione della piscina, sulla messa in sicurezza delle strutture scolastiche per cui è stato acceso un mutuo di un milione e 800 mila euro, e ancora del piano strategico del commercio, del mercato ittico e ortofrutticolo, della convenzione per la riapertura e gestione del Pulo, che deve varcare i confini locali per arrivare nei circuiti internazionali. In tema di cultura il finanziamento per 2 milioni di euro per la ristrutturazione della biblioteca comunale.
E in tema di novità il 2018 riserverà anche il trasferimento della Polizia Municipale nella struttura dell'ex Giudice di pace.
Gennaio 2018 sarà il mese dell'urbanistica «è ferma da troppo tempo- dice ancora il Sindaco- dobbiamo sbloccarla nella legittimità».
Minervini conclude il suo intervento dichiarando: «dobbiamo dimostrare di essere buoni amministratori ripartendo dalla città e dai cittadini, dal suo tessuto sociale, perché dobbiamo essere una sola cosa».