Politica
Minervini: «Fare il sindaco è una cosa seria. Sono reduce da mesi di attacchi»
Il sindaco ritorna sull'ultimo Consiglio comunale
Molfetta - mercoledì 1 dicembre 2021
14.21
Il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, è tornato sull'ultimo Consiglio comunale che ha sancito la sua permanenza come primo cittadino in quanto la mozione di sfiducia nei suoi confronti del primo cittadino non ha ottenuto i voti necessari.
«La delatio nominis - ha scritto Minervini sui social - è la gloria causa di chi accusa per ambizione personale diceva Cicerone. Sono un uomo dal profondo senso istituzionale che nutre un grande rispetto per la città e i cittadini. In questo intervento ho sintetizzato quanto accaduto».
«Nel corso di questi mesi ho subito ogni forma di violenza, artatamente costruita per colpire ciò che sono, ovvero il sindaco della città. Violenze atte ad oscurare la straordinaria stagione dei fatti. Quei fatti che sono visibili agli occhi di tutti. Ma da uomo delle istituzioni e dalla cultura della non violenza non ho mai elaborato il minimo pensiero di contraccambiare alla ferocia, alla volgarità, di questi tristi scialli a cui il nostro tempo ci costringe».
«Non l'ho mai fatto perché un sindaco è l'istituzione, e l'istituzione non può che esercitare l'esempio della non violenza, sempre. Fare il sindaco è una cosa molto seria, significa assumere le responsabilità dei bisogni di una comunità. Fare il sindaco non è un concorso online, non si misura dai like ma dal carico di responsabilità che ogni giorno si decide di portare sulle spalle per risolvere i problemi di tutti, della comunità».
«Fare il sindaco è una cosa seria per questo ho atteso il consiglio comunale per nobilitare un dibattito povero e riportarlo nei ranghi della politica, quella vera, della democrazia e della responsabilità» conclude il primo cittadino.
«La delatio nominis - ha scritto Minervini sui social - è la gloria causa di chi accusa per ambizione personale diceva Cicerone. Sono un uomo dal profondo senso istituzionale che nutre un grande rispetto per la città e i cittadini. In questo intervento ho sintetizzato quanto accaduto».
«Nel corso di questi mesi ho subito ogni forma di violenza, artatamente costruita per colpire ciò che sono, ovvero il sindaco della città. Violenze atte ad oscurare la straordinaria stagione dei fatti. Quei fatti che sono visibili agli occhi di tutti. Ma da uomo delle istituzioni e dalla cultura della non violenza non ho mai elaborato il minimo pensiero di contraccambiare alla ferocia, alla volgarità, di questi tristi scialli a cui il nostro tempo ci costringe».
«Non l'ho mai fatto perché un sindaco è l'istituzione, e l'istituzione non può che esercitare l'esempio della non violenza, sempre. Fare il sindaco è una cosa molto seria, significa assumere le responsabilità dei bisogni di una comunità. Fare il sindaco non è un concorso online, non si misura dai like ma dal carico di responsabilità che ogni giorno si decide di portare sulle spalle per risolvere i problemi di tutti, della comunità».
«Fare il sindaco è una cosa seria per questo ho atteso il consiglio comunale per nobilitare un dibattito povero e riportarlo nei ranghi della politica, quella vera, della democrazia e della responsabilità» conclude il primo cittadino.