Cronaca
Minaccia il suicidio a Molfetta, 17enne lo calma e lo fa desistere
L'episodio ieri in piazza Moro, sul posto sono intervenuti i Carabinieri. La sua riflessione: «Non dovremmo mai girarci dall'altra parte»
Molfetta - sabato 30 marzo 2024
10.25
Ha 17 anni e ieri, quando ha visto un 31enne aggirarsi in modo circospetto in piazza Moro, vicino alla stazione di Molfetta, non ha esitato ad avvicinarlo. Nel giro di poco, il molfettese Elvio Minervini ha capito la situazione: quella persona che vagava non lontano dai binari, aveva deciso di compiere la scelta più estrema.
«Non ho avuto dubbi sul fatto di intervenire - ha spiegato il giovane molfettese - perché ho subito capito che si trattava di una vicenda particolare. È stato difficile, infatti, trattenerlo, ma ho provato subito ad instaurare un dialogo con il ragazzo, il quale si è subito fidato di me e poi mi ha spiegato cosa stesse provando in quel momento. Una volta capito il rischio concreto che potesse farsi molto male, ho allertato i Carabinieri che sono arrivati sul posto» poco dopo con una gazzella.
«Quanto avvenuto ci insegna che non dovremmo girarci dall'altra parte, ma cercare di tendere sempre la mano al prossimo, soprattutto a chi è in difficoltà. Sono stato contento di avergli prestato soccorso e di avergli salvato la vita. In questi casi un'azione tempestiva può fare la differenza», ha aggiunto. Il giovane, infine, lo ha abbracciato: «Non era un senza fissa dimora, ma un giovane che si era allontanato da casa: non è stato semplice, ma si è reso disponibile nel farsi aiutare».
Insomma, uno spirito empatico e solidale oltre che una viva prontezza hanno potuto mutare le sorti di un 31enne. In un'era in cui, soprattutto a Molfetta, si parla spesso delle nuove generazioni come lontane dal vivere comune e dal rispetto per il prossimo, quest'episodio rappresenta un grandissimo segnale di speranza.
«Non ho avuto dubbi sul fatto di intervenire - ha spiegato il giovane molfettese - perché ho subito capito che si trattava di una vicenda particolare. È stato difficile, infatti, trattenerlo, ma ho provato subito ad instaurare un dialogo con il ragazzo, il quale si è subito fidato di me e poi mi ha spiegato cosa stesse provando in quel momento. Una volta capito il rischio concreto che potesse farsi molto male, ho allertato i Carabinieri che sono arrivati sul posto» poco dopo con una gazzella.
«Quanto avvenuto ci insegna che non dovremmo girarci dall'altra parte, ma cercare di tendere sempre la mano al prossimo, soprattutto a chi è in difficoltà. Sono stato contento di avergli prestato soccorso e di avergli salvato la vita. In questi casi un'azione tempestiva può fare la differenza», ha aggiunto. Il giovane, infine, lo ha abbracciato: «Non era un senza fissa dimora, ma un giovane che si era allontanato da casa: non è stato semplice, ma si è reso disponibile nel farsi aiutare».
Insomma, uno spirito empatico e solidale oltre che una viva prontezza hanno potuto mutare le sorti di un 31enne. In un'era in cui, soprattutto a Molfetta, si parla spesso delle nuove generazioni come lontane dal vivere comune e dal rispetto per il prossimo, quest'episodio rappresenta un grandissimo segnale di speranza.