Cronaca
Minacce e colpi di pistola per un debito di droga, in carcere un 26enne
Michele Lomuscio è stato arrestato ieri all'alba dai Carabinieri: è considerato dagli inquirenti il pistolero di via Bixio
Molfetta - mercoledì 26 luglio 2023
10.04
Detenzione e porto abusivo di armi, di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, minacce e danneggiamento. Sono i reati contestati a Michele Lomuscio, 26enne di Molfetta, tratto in arresto ieri dai Carabinieri della locale Compagnia su ordine del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Lucia Anna Altamura.
L'uomo, già noto agli investigatori, è ritenuto autore di un episodio verificatosi nei giorni scorsi in via Bixio, quando un 35enne del posto sarebbe stato minacciato dal 26enne armato di una pistola calibro 380 e relative munizioni («Mo è che te li meno quattro proiettili alle gambe»), prima di vedere crivellata la porta della sua casa da due proiettili calibro 9. Il movente? Secondo quanto ipotizzato al momento, un presunto dedito di droga. I fatti in questione risalgono al 20 luglio scorso.
Quella sera, alle ore 22.30, il 35enne, mentre si trovava davanti alla porta di ingresso della propria abitazione, sarebbe stato avvicinato dal 26enne, alias «Mirco», il quale, «con tono molto adirato - ha rivelato il giovane agli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Francesco Tosto - chiedeva di parlarmi». Dopo il netto rifiuto di lui, sarebbero partite le minacce, concluse con un pugno in volto. Un affronto da lavare via dando una bella lezione.
«Mirco, per tutta risposta - ha proseguito il 35enne -, riferiva di attenderlo lì dov'ero e lo vedevo allontanarsi in direzione di casa sua», sempre in via Bixio. L'uomo, dopo essere rincasato, ha sentito nuovamente la voce del 26enne («Trimone, esci fuori»), prima di subire un raid intimidatorio contro la propria casa: l'esplosione di alcuni proiettili, «forse tre o quattro», alcuni dei quali sparati «ad altezza d'uomo» contro la porta della sua abitazione. Un fatto prontamente segnalato al 112.
I militari del capitano Francesco Iodice hanno individuato il presunto autore: minacce e l'esplosione di alcuni colpi di pistola per "convincerlo" a sganciare soldi che, stando alle indagini, il 35enne avrebbe dovuto per vicende legate agli stupefacenti: «Tale gesto - ha spiegato agli investigatori - è da ricercare in un debito di 40 euro che io ho nei suoi confronti» risalente a un mese fa, quando comprò - pur non pagandolo «perché non avevo tale somma» - un pezzo sfuso di marijuana.
Il 26enne, che «se lasciato in libertà» potrebbe «commettere altre azioni delittuose» dopo quanto avvenuto, quando «non ha esitato ad esplodere i colpi di pistola nonostante in casa fossero presenti i figli» del 35enne, di 4 e 5 anni, è stato arrestato: difeso dall'avvocato Michele Salvemini, è stato portato nel carcere di Trani.
L'uomo, già noto agli investigatori, è ritenuto autore di un episodio verificatosi nei giorni scorsi in via Bixio, quando un 35enne del posto sarebbe stato minacciato dal 26enne armato di una pistola calibro 380 e relative munizioni («Mo è che te li meno quattro proiettili alle gambe»), prima di vedere crivellata la porta della sua casa da due proiettili calibro 9. Il movente? Secondo quanto ipotizzato al momento, un presunto dedito di droga. I fatti in questione risalgono al 20 luglio scorso.
Quella sera, alle ore 22.30, il 35enne, mentre si trovava davanti alla porta di ingresso della propria abitazione, sarebbe stato avvicinato dal 26enne, alias «Mirco», il quale, «con tono molto adirato - ha rivelato il giovane agli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Francesco Tosto - chiedeva di parlarmi». Dopo il netto rifiuto di lui, sarebbero partite le minacce, concluse con un pugno in volto. Un affronto da lavare via dando una bella lezione.
«Mirco, per tutta risposta - ha proseguito il 35enne -, riferiva di attenderlo lì dov'ero e lo vedevo allontanarsi in direzione di casa sua», sempre in via Bixio. L'uomo, dopo essere rincasato, ha sentito nuovamente la voce del 26enne («Trimone, esci fuori»), prima di subire un raid intimidatorio contro la propria casa: l'esplosione di alcuni proiettili, «forse tre o quattro», alcuni dei quali sparati «ad altezza d'uomo» contro la porta della sua abitazione. Un fatto prontamente segnalato al 112.
I militari del capitano Francesco Iodice hanno individuato il presunto autore: minacce e l'esplosione di alcuni colpi di pistola per "convincerlo" a sganciare soldi che, stando alle indagini, il 35enne avrebbe dovuto per vicende legate agli stupefacenti: «Tale gesto - ha spiegato agli investigatori - è da ricercare in un debito di 40 euro che io ho nei suoi confronti» risalente a un mese fa, quando comprò - pur non pagandolo «perché non avevo tale somma» - un pezzo sfuso di marijuana.
Il 26enne, che «se lasciato in libertà» potrebbe «commettere altre azioni delittuose» dopo quanto avvenuto, quando «non ha esitato ad esplodere i colpi di pistola nonostante in casa fossero presenti i figli» del 35enne, di 4 e 5 anni, è stato arrestato: difeso dall'avvocato Michele Salvemini, è stato portato nel carcere di Trani.