Territorio e Ambiente
Mille firme per la giostrina di Banchina San Domenico
«Lo sgombero una punizione che toglie il divertimento ai bambini»
Molfetta - mercoledì 21 maggio 2014
7.16
«Il restyling di quell'area, al momento soltanto annunciato, non sembra essere una motivazione plausibile per giustificare una scelta così radicale che finisce solo per togliere ai bambini un importante punto di riferimento per il loro divertimento». È questo il pensiero di Vitangelo Luciani, il proprietario della giostrina che fino a qualche settimana fa, su banchina San Domenico, accoglieva i più piccoli per il loro divertimento. Una «attrazione» che il Comune, attraverso una ordinanza, ha fatto sgomberare. Nonostante Luciani abbia chiesto più volte il rinnovo della concessione ben prima che venisse presa la decisione, da parte dell'amministrazione comunale, di «liberare» la banchina. Perché, questa la motivazione, «su quella banchina insiste un progetto di restyling finanziato con fondi regionali». Un «salvagente pedonale» che dovrebbe riqualificare uno spazio pubblico.
Ma Luciani non ci sta. Anche perché nei fatti ha perso la sua fonte di reddito. «È chiaro a tutti – afferma - che si tratta di una scelta punitiva che colpisce chi in questa città ha ancora voglia di fare impresa. È una scelta che colpisce anche i cittadini e i bambini che da anni frequentavano la nostra giostra». Per questo il giostraio ha voluto promuovere una petizione indirizzata al sindaco Paola Natalicchio, accompagnata da circa mille firme raccolte tra chi ha sempre frequentato il suo autoscontro, depositata al protocollo del Comune circa due mesi fa e inviata anche alla Regione e alla Capitaneria di Porto.
«Per ben due volte ho chiesto un incontro con il sindaco – lamenta Luciani – ma non sono mai stato preso considerazione. Un comportamento che dimostra quanto al primo cittadino non importi l'aspetto sociale di questa vicenda, quanto piuttosto la volontà precisa di esiliare in periferia un'attività familiare costringendola a restare lontano dal tradizionale passeggio dei molfettesi». Il riferimento è alla ventilata ipotesi di trasferire la giostrina in via Salvucci. «Una zona periferica – sottolinea il giostraio – per niente favorevole dal punto di vista economico». Nel frattempo la giostra è smontata e caricata su di un camion parcheggiato in zona artigianale. «Non abbiamo avuto altra scelta - ha dichiarato Luciani - Abbiamo smontato l'attrazione per senso di responsabilità e per rispetto verso le istituzioni. Speravo che gli amministratori pubblici volessero puntare alla creazione di una vera e propria isola ludica per bambini. Ora resta solo da capire se le stesse "attenzioni" da parte del sindaco e dell'amministrazione comunale saranno rivolte anche ai numerosi commercianti, stranieri e non che, senza autorizzazioni, affollano Banchina San Domenico causando peraltro gravissimi problemi di sicurezza».
Ma Luciani non ci sta. Anche perché nei fatti ha perso la sua fonte di reddito. «È chiaro a tutti – afferma - che si tratta di una scelta punitiva che colpisce chi in questa città ha ancora voglia di fare impresa. È una scelta che colpisce anche i cittadini e i bambini che da anni frequentavano la nostra giostra». Per questo il giostraio ha voluto promuovere una petizione indirizzata al sindaco Paola Natalicchio, accompagnata da circa mille firme raccolte tra chi ha sempre frequentato il suo autoscontro, depositata al protocollo del Comune circa due mesi fa e inviata anche alla Regione e alla Capitaneria di Porto.
«Per ben due volte ho chiesto un incontro con il sindaco – lamenta Luciani – ma non sono mai stato preso considerazione. Un comportamento che dimostra quanto al primo cittadino non importi l'aspetto sociale di questa vicenda, quanto piuttosto la volontà precisa di esiliare in periferia un'attività familiare costringendola a restare lontano dal tradizionale passeggio dei molfettesi». Il riferimento è alla ventilata ipotesi di trasferire la giostrina in via Salvucci. «Una zona periferica – sottolinea il giostraio – per niente favorevole dal punto di vista economico». Nel frattempo la giostra è smontata e caricata su di un camion parcheggiato in zona artigianale. «Non abbiamo avuto altra scelta - ha dichiarato Luciani - Abbiamo smontato l'attrazione per senso di responsabilità e per rispetto verso le istituzioni. Speravo che gli amministratori pubblici volessero puntare alla creazione di una vera e propria isola ludica per bambini. Ora resta solo da capire se le stesse "attenzioni" da parte del sindaco e dell'amministrazione comunale saranno rivolte anche ai numerosi commercianti, stranieri e non che, senza autorizzazioni, affollano Banchina San Domenico causando peraltro gravissimi problemi di sicurezza».