Politica
Michele Emiliano e Tommaso Minervini, la sinergia tra Regione Puglia e Comune di Molfetta
Per il sindaco necessario anche un consigliere regionale molfettese
Molfetta - venerdì 10 gennaio 2020
«La Regione Puglia non è la padrona di Molfetta, Michele Emiliano non è il padrone di Tommaso Minervini».
Era l'estate del 2017, quella della campagna elettorale per le elezioni del nuovo sindaco di Molfetta, e Michele Emiliano, già presidente della Regione Puglia, saliva sul palco a Corso Umberto per sostenere la candidatura di Minervini.
Questo uno dei passaggi salienti dell'intervento nel quale lo stesso Emiliano non mancò di sottolineare come «La candidatura di Tommaso Minervini incarna la volontà di Molfetta di voltare pagina».
Nasceva qui la sinergia tra i due leader, sinergia che adesso si rinsalda.
Perchè, a dispetto del solito modo di fare quanto più lontano dai riflettori a beneficio del «silenzio operoso» come lui stesso lo definisce, Tommaso Minervini è sceso pubblicamente in piazza per sostenere Michele Emiliano nelle primarie del centrosinistra che domenica 12 gennaio 2020 decreteranno il nome del candidato alla presidenza della Regione. Ed Emiliano lo ha ringraziato pubblicamente.
«Il presidente Emiliano, col quale in questi anni abbiamo realizzato positive relazioni istituzionali che hanno contribuito alla rinascita di Molfetta, ora deve continuare la sua opera. È irresponsabilità istituzionale distruggere un cammino senza strade sicure», l'affermazione - manifesto del pensiero del sindaco di Molfetta, affermazione diffusa nelle scorse ore nelle quali il primo cittadino non ha mancato anche di definire «virtuosa» la collaborazione nata.
Ma l'obiettivo è anche un altro: avere un consigliere regionale di Molfetta. E Minervini lo dice apertamente, invitando l'elettorato a «prepararci così a riavere un nostro rappresentante in Consiglio Regionale per rafforzare il cammino di rinascita e di sviluppo della nostra Città».
Un consigliere molfettese, vicino ad Emiliano? Tesserato Pd o proveniente dal mondo civico? In un caso o nell'altro: perchè tale scelta?
E' soprattutto a queste domande che servirà dare risposte. Risposte certe, precise, forti che facciano trapelare anche coesione e sicurezza nell'amministrazione molfettese, pronta al giro di boa di metà mandato nell'estate 2020.
La scelta sarebbe già stata fatta, e anche da tempo. L'attesa, oltre che per l'esito delle primarie, è anche quella per l'ufficialità del nome. E delle dinamiche interne alla politica di Molfetta che potrebbero nascere.
Era l'estate del 2017, quella della campagna elettorale per le elezioni del nuovo sindaco di Molfetta, e Michele Emiliano, già presidente della Regione Puglia, saliva sul palco a Corso Umberto per sostenere la candidatura di Minervini.
Questo uno dei passaggi salienti dell'intervento nel quale lo stesso Emiliano non mancò di sottolineare come «La candidatura di Tommaso Minervini incarna la volontà di Molfetta di voltare pagina».
Nasceva qui la sinergia tra i due leader, sinergia che adesso si rinsalda.
Perchè, a dispetto del solito modo di fare quanto più lontano dai riflettori a beneficio del «silenzio operoso» come lui stesso lo definisce, Tommaso Minervini è sceso pubblicamente in piazza per sostenere Michele Emiliano nelle primarie del centrosinistra che domenica 12 gennaio 2020 decreteranno il nome del candidato alla presidenza della Regione. Ed Emiliano lo ha ringraziato pubblicamente.
«Il presidente Emiliano, col quale in questi anni abbiamo realizzato positive relazioni istituzionali che hanno contribuito alla rinascita di Molfetta, ora deve continuare la sua opera. È irresponsabilità istituzionale distruggere un cammino senza strade sicure», l'affermazione - manifesto del pensiero del sindaco di Molfetta, affermazione diffusa nelle scorse ore nelle quali il primo cittadino non ha mancato anche di definire «virtuosa» la collaborazione nata.
Ma l'obiettivo è anche un altro: avere un consigliere regionale di Molfetta. E Minervini lo dice apertamente, invitando l'elettorato a «prepararci così a riavere un nostro rappresentante in Consiglio Regionale per rafforzare il cammino di rinascita e di sviluppo della nostra Città».
Un consigliere molfettese, vicino ad Emiliano? Tesserato Pd o proveniente dal mondo civico? In un caso o nell'altro: perchè tale scelta?
E' soprattutto a queste domande che servirà dare risposte. Risposte certe, precise, forti che facciano trapelare anche coesione e sicurezza nell'amministrazione molfettese, pronta al giro di boa di metà mandato nell'estate 2020.
La scelta sarebbe già stata fatta, e anche da tempo. L'attesa, oltre che per l'esito delle primarie, è anche quella per l'ufficialità del nome. E delle dinamiche interne alla politica di Molfetta che potrebbero nascere.