mercato ortofrutticolo
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Cronaca

Mercato ortofrutticolo, Comune costituito nel giudizio di appello

Continua il braccio di ferro con la Coop. Muncafer

Continua il braccio di ferro tra il Comune di Molfetta e la Coop Muncafer per presunti «inconvenienti, disfunzionalità, difetti e vizi» riscontrati nei lavori di realizzazione del Mercato Ortofrutticolo della Zona industriale. Il Comune si è costituito nel giudizio di appello instaurato dinanzi alla Corte di Appello di Bari lo scorso 11 febbraio 2014 da parte del direttore dei lavori per la riforma della sentenza n. 1366 del 2013
La sentenza decretava non solo la prosecuzione del giudizio nei confronti della Coop. Mucafer, dell'architetto progettista e della direzione dei lavori, nonché sulla domanda di garanzia proposta nei confronti della M.B.M. s.p.A., ma anche l'inammissibilità della domanda di garanzia proposta nei confronti dei progettisti degli impianti e della copertura metallica.
In particolare, l'atto di appello alla Corte di Appello di Bari richiede l'accertamento della responsabilità dei progettisti, il rigetto della domanda del Comune di Molfetta e la condanna di quest'ultimo al pagamento di tutte le spese. Del resto, il Settore Affari Legali del Comune ha anche evidenziato nella dirigenziale del 14 maggio la «propria incompetenza a decidere la domanda di garanzia avanzata dalla Coop. Mucafer nei confronti della Pinto S.r.l.»

Insomma, tempi biblici per la risoluzione di questa vicenda giudiziaria, iniziata nel dicembre 2004, a poi mesi dall'inaugurazione (ottobre 2004), quando il Comune ha attivato un'azione legale contro la Mucafer, esecutrice dei lavori, per quantificare le cause e la natura dei presunti vizi della struttura mercatale.
Tra i problemi più ricorrenti, la cappa di calore nella struttura e i gocciolamenti, tant'è che nel giugno 2005 il direttore del mercato aveva chiesto al responsabile del Servizio Igiene e Sanità Pubblica un urgente sopralluogo «per rilevare i parametri di calore, ventilazione, umidità per accertare le condizioni di vivibilità e operatività della struttura». Il dirigente medico, a su volta, aveva riscontrato due serie disfunzionalità: microclima inadeguato all'attività lavorativa e ambiente inidoneo allo stoccaggio dei prodotti ortofrutticoli.
Anche la perizia giurata sulle misurazioni dei parametri ambientali e sull'applicabilità della norma europea per il benessere termoigrometrico aveva riscontrato la non funzionalità della struttura, evidenziando una possibile mancata realizzazione di uno studio termo igrometrico.
I danni più gravi erano stati, però, provocati dai gocciolamenti che nel 2005 avevano danneggiato non solo la merce, ma anche le muratore e le apparecchiature elettroniche. La manutenzione della copertura era costata quasi 14.450mila euro (realizzazione dei canali di gronda laterale), oltre ai 130mila euro per la ristrutturazione della copertura della galleria di vendita e ai 70mila euro per l'impianto di distribuzione dell'acqua potabile ai posteggi di vendita.

A queste disfunzioni, si sono aggiunti anche i numerosi vizi di costruzione, registrati a un mese e mezzo dall'apertura della struttura. cedimento della pavimentazione stradale, con l'affioramento del sottofondo argilloso, infiltrazione di acque piovane, pendenza trasversale insufficiente nella galleria, mancanza di un'idonea fondazione della strada perimetrale alla galleria e, infine, e l'errato montaggio delle tende parapioggia all'ingresso dei box.
È stata immediata l'azione legale nel 2005 da parte dal Comune di Molfetta con un ricorso d'urgenza per accertare i vizi lamentati, individuare quelli occulti e definire le varie responsabilità. Allo stesso tempo, è stato nominato un consulente tecnico di fiducia per il rilascio di una perizia giurata e di una relazione tecnica con documentazione fotografica e computo metrico estimativo dei lavori necessari. Cospicuo l'ammontare dei presunti danni: 400mila euro.

Purtroppo, il mercato ortofrutticolo è stato anche protagonista della perizia dei Nas in visita ispettiva per un controllo documentale al certificato di prevenzione incendi nel gennaio 2012: impianto antincendio fuori servizio e documento di valutazione del rischio incendio e di esodo scaduto.
Anche in questo caso, gli uffici comunali hanno provveduto al ripristino urgente dell'impianto con un affidamento diretto in via d'urgenza alla ditta Securfire di Molfetta (31mila euro), cui lo stesso Comune aveva assegnato i lavori di controllo e manutenzione degli impianti antincendio degli immobili comunali (contratto a cottimo fiduciario dell'ottobre 2010), ad esclusione del mercato ortofrutticolo.
Tra l'altro, nel 2011 il Comando della Polizia Municipale aveva riscontrato anomalie sui presidi antincendio, sugli estintori e sulla segnaletica di sicurezza. Si ricorse subito a un intervento urgente per evitare sanzioni penali perché mancava un «regolare contratto di appalto di manutenzione».
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