Cronaca
Maxi-truffa su finte criptovalute e schema Ponzi a Molfetta: «Bisogna denunciare il sistema»
Il racconto di quattro persone che hanno perso diverse decine di migliaia di euro
Molfetta - giovedì 6 giugno 2024
9.26
Quattro molfettesi hanno voluto raccontare la loro triste esperienza di una truffa subita nel mercato delle criptovalute. Anzi, presunte criptovalute, visto che effettivamente si tratta di un meccanismo creato ad arte per coinvolgere un numero sempre più alto di persone nella loro trappola piramidale. I quattro truffati preferiscono restare anonimi onde evitare ripercussioni come già successo a Giovinazzo, per cui useremo dei nomi di fantasia per le loro testimonianze: Alessandro, Angelo, Luca e Antonio.
«Ho perso 2mila euro in questa rete ormai molto complessa - ha spiegato Alessandro - perché diffusa non solo a Molfetta ma anche a Giovinazzo e nella Bat, con centri principali che risultano essere Trani e Andria. Conosco persone che sono state addirittura spinte a lasciare il proprio lavoro con la falsa promessa di un guadagno facile che però necessitava in un'integrazione nella loro rete, con dei bonus garantiti in base al numero di persone coinvolte, in primis amici e parenti».
I truffatori di questo mondo di recente origine sono sempre a caccia di nuove modalità e la gigantesca crescita delle criptovalute degli ultimi anni ha creato una grande quantità di opportunità di guadagno. I crimini di criptovaluta hanno raggiunto il primato assoluto nel 2021: secondo il report dell'azienda di dati blockchain Chainalysis nel 2021 gli autori di frodi hanno rubato 14 miliardi di dollari in criptovalute. In questo caso il tutto avviene secondo lo schema Ponzi, un modello economico di vendita truffaldino ideato da Charles Ponzi negli Stati Uniti a inizio Novecento, che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi "investitori", a loro volta vittime della truffa.
Esperienza simile per Angelo: «Le persone che gestiscono questo sistema fanno parte di una piramide che vede proprio a Molfetta uno dei suoi centri principali, con i vertici di questa gerarchia che non tollerano qualsiasi richiesta di dubbi e chiarimenti. Una volta che sei dentro sei costretto a continuare a pagare se non vuoi perdere il tuo capitale, altrimenti vieni bloccato sui social e su tutti i canali informativi che ti possono permettere di tenere un contatto con loro».
I truffatori creano false piattaforme per lo scambio di criptovaluta o versioni fake degli wallet di criptovaluta ufficiali per attrarre le vittime ignare. Questi falsi siti web hanno domini simili, ma leggermente differenti, rispetto ai siti che vogliono replicare. I falsi siti di criptovalute operano in due diversi modi ma, quel che è certo, non sono quotati sugli exchange ufficiali e per questo non hanno alcun valore di legge.
«Io sono stato persino minacciato per un post social in cui avevo apertamente criticato l'operato di queste persone che agiscono in modo del tutto fanatico. Loro ti consigliano di partire con un investimento che comporta piccoli rimborsi mensili che funzionano nei primi mesi ma poi vengono bloccati, con piattaforma che dalla sera alla mattina spariscono, comparendo nuovamente dopo qualche giorno con nomi diversi. La conseguenza è, ovviamente, la perdita dei propri soldi» ha invece raccontato Luca.
In altri casi agiscono come pagine di phishing: tutti i dettagli che vengono inseriti, come la password e la frase di recupero del wallet di criptovalute o altre informazioni finanziarie finiscono in mano ai truffatori. Tutto parte come un normale raggiro: all'inizio il sito web consente di prelevare un piccolo importo di denaro. Vedendo che l'investimento sembra funzionare avrete la tentazione di investire più denaro. Quando successivamente si prova a prelevare il denaro, il sito si bloccherà o rifiuta la richiesta.
Antonio ha così voluto fornire il proprio monito a chi rischia di cadere in questa trama: «Noi sappiamo che sono tantissime le persone cadute in questa trama assurda di truffe ma vi invitiamo a ribellarvi e a denunciare quanto sta accadendo, perché solo così potremo far uscire allo scoperto questo autentico furto di denaro che sta arricchendo poche persone che, senza scrupoli, continuano ad agire in modo indisturbato in quanto convinti che nessuno possa mai mettersi contro di loro».
«Ho perso 2mila euro in questa rete ormai molto complessa - ha spiegato Alessandro - perché diffusa non solo a Molfetta ma anche a Giovinazzo e nella Bat, con centri principali che risultano essere Trani e Andria. Conosco persone che sono state addirittura spinte a lasciare il proprio lavoro con la falsa promessa di un guadagno facile che però necessitava in un'integrazione nella loro rete, con dei bonus garantiti in base al numero di persone coinvolte, in primis amici e parenti».
I truffatori di questo mondo di recente origine sono sempre a caccia di nuove modalità e la gigantesca crescita delle criptovalute degli ultimi anni ha creato una grande quantità di opportunità di guadagno. I crimini di criptovaluta hanno raggiunto il primato assoluto nel 2021: secondo il report dell'azienda di dati blockchain Chainalysis nel 2021 gli autori di frodi hanno rubato 14 miliardi di dollari in criptovalute. In questo caso il tutto avviene secondo lo schema Ponzi, un modello economico di vendita truffaldino ideato da Charles Ponzi negli Stati Uniti a inizio Novecento, che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi "investitori", a loro volta vittime della truffa.
Esperienza simile per Angelo: «Le persone che gestiscono questo sistema fanno parte di una piramide che vede proprio a Molfetta uno dei suoi centri principali, con i vertici di questa gerarchia che non tollerano qualsiasi richiesta di dubbi e chiarimenti. Una volta che sei dentro sei costretto a continuare a pagare se non vuoi perdere il tuo capitale, altrimenti vieni bloccato sui social e su tutti i canali informativi che ti possono permettere di tenere un contatto con loro».
I truffatori creano false piattaforme per lo scambio di criptovaluta o versioni fake degli wallet di criptovaluta ufficiali per attrarre le vittime ignare. Questi falsi siti web hanno domini simili, ma leggermente differenti, rispetto ai siti che vogliono replicare. I falsi siti di criptovalute operano in due diversi modi ma, quel che è certo, non sono quotati sugli exchange ufficiali e per questo non hanno alcun valore di legge.
«Io sono stato persino minacciato per un post social in cui avevo apertamente criticato l'operato di queste persone che agiscono in modo del tutto fanatico. Loro ti consigliano di partire con un investimento che comporta piccoli rimborsi mensili che funzionano nei primi mesi ma poi vengono bloccati, con piattaforma che dalla sera alla mattina spariscono, comparendo nuovamente dopo qualche giorno con nomi diversi. La conseguenza è, ovviamente, la perdita dei propri soldi» ha invece raccontato Luca.
In altri casi agiscono come pagine di phishing: tutti i dettagli che vengono inseriti, come la password e la frase di recupero del wallet di criptovalute o altre informazioni finanziarie finiscono in mano ai truffatori. Tutto parte come un normale raggiro: all'inizio il sito web consente di prelevare un piccolo importo di denaro. Vedendo che l'investimento sembra funzionare avrete la tentazione di investire più denaro. Quando successivamente si prova a prelevare il denaro, il sito si bloccherà o rifiuta la richiesta.
Antonio ha così voluto fornire il proprio monito a chi rischia di cadere in questa trama: «Noi sappiamo che sono tantissime le persone cadute in questa trama assurda di truffe ma vi invitiamo a ribellarvi e a denunciare quanto sta accadendo, perché solo così potremo far uscire allo scoperto questo autentico furto di denaro che sta arricchendo poche persone che, senza scrupoli, continuano ad agire in modo indisturbato in quanto convinti che nessuno possa mai mettersi contro di loro».