
Cultura, Eventi e Spettacolo
Maria Grazia Cucinotta: «Sono legatissima alla Puglia e alla città di Molfetta»
Sul nuovo set di Draka Production, l’attrice siciliana si racconta a MolfettaViva
Molfetta - mercoledì 16 ottobre 2019
15.46
Maria Grazia Cucinotta torna in Puglia per le riprese di un nuovo prodotto cinematografico di Draka Production intitolato "Abbi cura di me": si tratta di un documentario voluto dal produttore molfettese Corrado Azzollini in collaborazione con FNOMCeO, la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri. La location sarà molto varia, infatti sono previste diverse riprese in Veneto, Lazio, Campania, Puglia e Toscana. La regia è di Carolina Boco e nel cast è prevista anche la presenza dell'attrice molfettese Isabella Ragno. Il tema è di grande attualità e concerne la grande difficoltà che sta attraversando in Italia il comparto medico-sanitario. I medici, che hanno la salute e la salvaguardia dei pazienti come loro principale obiettivo quotidiano, a loro volta sono spesso vittime di aggressione e violenza. C'è chi ha perso la vita durante un turno di lavoro, magari ucciso dalla stessa persona che in precedenza aveva richiesto una visita o una prescrizione. All'interno di questo docufiction vengono raccolte testimonianze di medici e giornalisti come Massimo Giletti e Gerardo D'Amico, per cercare di analizzare questo triste fenomeno e capire come sia nato e soprattutto come contrastarlo.
Proprio in occasione delle riprese di questo documentario, Maria Grazia Cucinotta si è concessa ai microfoni di MolfettaViva per esprimere un parere in merito alla finalità di questo progetto: «Purtroppo è crescente il dato di quanti, uomini e donne impegnati nel settore della sanità, abbiano perso la vita negli ultimi anni perché assassinati sul loro posto di lavoro dove mancavano forme di sicurezza e protezione. Troppe volte queste persone sono in balìa degli eventi e della casualità e dipendono dalla fortuna o sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. I medici fanno tanto per salvare la vita dei loro pazienti ma talvolta, quando le cose non vanno come ci si auspica, vengono attaccati come se fossero loro la causa del decesso. Siamo tutti esseri umani e in quanto tali andiamo sempre rispettati se nel nostro ruolo, nella nostra missione, abbiamo comunque dato tutto. In questo momento è un problema forte e di grande attualità e noi speriamo di veicolare un messaggio altrettanto deciso grazie a questo documentario».
Inevitabile un commento relativo al suo rapporto con la Puglia e con la città di Molfetta, grazie anche alla fruttuosa amicizia e collaborazione nata con Corrado Azzollini negli ultimi anni: «Ho lavorato per la prima volta con Corrado nel film "Nomi e cognomi" nel 2014, in cui interpretavo la moglie del giornalista nonché protagonista Enrico Lo Verso. A partire da quel momento abbiamo instaurato un rapporto di amicizia fantastico, fondato su una solida fiducia che ci ha portato a diventare anche soci nel nostro lavoro. In una collettività, quando c'è unione di intenti e si lavora per uno stesso fine, è sempre più semplice far funzionare tutto. Il nostro obiettivo, attraverso il cinema, è quello di dare importanti possibilità a ragazzi giovani che hanno voglia di mettersi in gioco su questo campo, portando alla luce storie che raccontano le loro terre e le rispettive problematiche sociali».
Maria Grazia si dice ormai innamorata della Puglia, da ogni punto di vista: «Qui ho trovato figure di grandissima professionalità, capaci di fare del cinema un efficace mezzo di promozione del territorio e delle sue risorse umane. Questa è una regione che vive anche di turismo e riuscire a valorizzare questo patrimonio può essere decisivo, al pari delle numerose opportunità di lavoro che questo settore può offrire. Tanti ragazzi che sognano di fare cinema devono credere alla possibilità di poter seguire questa via senza doversi necessariamente trasferire altrove, perché la macchina cinematografica pugliese funziona alla grande. E poi di questa terra non si può che amare proprio lo spirito, quello che ritrovo in ogni occasione in cui sono qui. A Molfetta e in tutte le altre città pugliesi che ho conosciuto per lavoro ho trovato una sincera ospitalità, capace di prescindere da chi fossi perché legata a valori che sono parte integrante della cultura locale. Per dirla in breve, in Puglia non puoi che sentirti a casa, qualsiasi sia la tua origine».
Proprio in occasione delle riprese di questo documentario, Maria Grazia Cucinotta si è concessa ai microfoni di MolfettaViva per esprimere un parere in merito alla finalità di questo progetto: «Purtroppo è crescente il dato di quanti, uomini e donne impegnati nel settore della sanità, abbiano perso la vita negli ultimi anni perché assassinati sul loro posto di lavoro dove mancavano forme di sicurezza e protezione. Troppe volte queste persone sono in balìa degli eventi e della casualità e dipendono dalla fortuna o sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. I medici fanno tanto per salvare la vita dei loro pazienti ma talvolta, quando le cose non vanno come ci si auspica, vengono attaccati come se fossero loro la causa del decesso. Siamo tutti esseri umani e in quanto tali andiamo sempre rispettati se nel nostro ruolo, nella nostra missione, abbiamo comunque dato tutto. In questo momento è un problema forte e di grande attualità e noi speriamo di veicolare un messaggio altrettanto deciso grazie a questo documentario».
Inevitabile un commento relativo al suo rapporto con la Puglia e con la città di Molfetta, grazie anche alla fruttuosa amicizia e collaborazione nata con Corrado Azzollini negli ultimi anni: «Ho lavorato per la prima volta con Corrado nel film "Nomi e cognomi" nel 2014, in cui interpretavo la moglie del giornalista nonché protagonista Enrico Lo Verso. A partire da quel momento abbiamo instaurato un rapporto di amicizia fantastico, fondato su una solida fiducia che ci ha portato a diventare anche soci nel nostro lavoro. In una collettività, quando c'è unione di intenti e si lavora per uno stesso fine, è sempre più semplice far funzionare tutto. Il nostro obiettivo, attraverso il cinema, è quello di dare importanti possibilità a ragazzi giovani che hanno voglia di mettersi in gioco su questo campo, portando alla luce storie che raccontano le loro terre e le rispettive problematiche sociali».
Maria Grazia si dice ormai innamorata della Puglia, da ogni punto di vista: «Qui ho trovato figure di grandissima professionalità, capaci di fare del cinema un efficace mezzo di promozione del territorio e delle sue risorse umane. Questa è una regione che vive anche di turismo e riuscire a valorizzare questo patrimonio può essere decisivo, al pari delle numerose opportunità di lavoro che questo settore può offrire. Tanti ragazzi che sognano di fare cinema devono credere alla possibilità di poter seguire questa via senza doversi necessariamente trasferire altrove, perché la macchina cinematografica pugliese funziona alla grande. E poi di questa terra non si può che amare proprio lo spirito, quello che ritrovo in ogni occasione in cui sono qui. A Molfetta e in tutte le altre città pugliesi che ho conosciuto per lavoro ho trovato una sincera ospitalità, capace di prescindere da chi fossi perché legata a valori che sono parte integrante della cultura locale. Per dirla in breve, in Puglia non puoi che sentirti a casa, qualsiasi sia la tua origine».