Territorio e Ambiente
Mare “malato”, febbre e malori per i bagnanti
Bandiera nera alla spiaggia del Longone
Molfetta - venerdì 22 agosto 2014
7.22
Nuovo allarme per i bagnanti. In molti si sono imbattuti in scogli invasi da schiuma maleodorante e mare, a tratti, tutt'altro che limpido.
Dall'area costiera della "Bussola" passando per la Prima e la Seconda Cala il ritornello resta sempre lo stesso. Così come costante è la presenza nelle acque dell'alga tossica, l'Ostreopsis ovata, che secondo gli ultimi prelievi posti in essere nella prima quindicina di agosto dall'Agenzia Regionale per l'Ambiente (Arpa) della Regione Puglia risulta essere in aumento nei pressi della Prima Cala a Molfetta. Anche se l'alga, e chissà cos'altro, è presente lungo tutto il litorale e da settimane i bagnanti lamentano anche la presenza di sporcizia, rifiuti sugli scogli, lasciati, evidentemente da chi bivacca ma, specie al Longone (la Nussola) lasciati a cuocere sotto il sotto anche per giorni.
Dall'ultimo monitoraggio Arpa sulla densità espressa in cellule/litro (è così che si misura la presenza di alga tossica) è emerso che dal rapporto tra le acque fondo e acque colonna per le prime si riscontra una sostanziale riduzione della presenza Ostreopsis ovata, tant'è che si passa dai 182.400 cellule/litro registrati nel precedente prelievo effettuato nella seconda metà di luglio agli attuali 138.800 cellule/litro. In aumento invece nella colonna d'acqua dove la presenza dell'alga tossica sarebbe "molto abbondante" (78.560 cellule/litro rispetto ai 35.160 precedenti). In calo i dati registrati nei due punti di prelievo ai confini del litorale molfettese: 500 mt a sud della fogna cittadina di Bisceglie da una parte, e Hotel Riva del Sole di Giovinazzo dall'altra dove si presenta per entrambe le zone la "scarsa presenza" dell'alga tossica.
Ma al di là dei dati Arpa, a confermare la presenza "molto abbondante" dell'alga tossica nelle nostre acque è sicuramente qualche fastidio avvertito proprio dai bagnanti, tra cui: prurito, arrossamenti, in alcuni casi febbre (anche molto alta), difficoltà respiratorie e tosse. Anche se c'è chi ha avvertito disturbi diversi e infezioni agli occhi. E i casi di "contagio" più numerosi si sono registrati tra i frequentatori della spiaggia del Longone.
Divieti di balneazione a parte nello specchio di mare oggetto di vari punti di campionamento del territorio cittadino hanno confermato il cattivo stato di salute e l'elevata pericolosità batterica delle acque che bagnano la città di Molfetta.
Dall'area costiera della "Bussola" passando per la Prima e la Seconda Cala il ritornello resta sempre lo stesso. Così come costante è la presenza nelle acque dell'alga tossica, l'Ostreopsis ovata, che secondo gli ultimi prelievi posti in essere nella prima quindicina di agosto dall'Agenzia Regionale per l'Ambiente (Arpa) della Regione Puglia risulta essere in aumento nei pressi della Prima Cala a Molfetta. Anche se l'alga, e chissà cos'altro, è presente lungo tutto il litorale e da settimane i bagnanti lamentano anche la presenza di sporcizia, rifiuti sugli scogli, lasciati, evidentemente da chi bivacca ma, specie al Longone (la Nussola) lasciati a cuocere sotto il sotto anche per giorni.
Dall'ultimo monitoraggio Arpa sulla densità espressa in cellule/litro (è così che si misura la presenza di alga tossica) è emerso che dal rapporto tra le acque fondo e acque colonna per le prime si riscontra una sostanziale riduzione della presenza Ostreopsis ovata, tant'è che si passa dai 182.400 cellule/litro registrati nel precedente prelievo effettuato nella seconda metà di luglio agli attuali 138.800 cellule/litro. In aumento invece nella colonna d'acqua dove la presenza dell'alga tossica sarebbe "molto abbondante" (78.560 cellule/litro rispetto ai 35.160 precedenti). In calo i dati registrati nei due punti di prelievo ai confini del litorale molfettese: 500 mt a sud della fogna cittadina di Bisceglie da una parte, e Hotel Riva del Sole di Giovinazzo dall'altra dove si presenta per entrambe le zone la "scarsa presenza" dell'alga tossica.
Ma al di là dei dati Arpa, a confermare la presenza "molto abbondante" dell'alga tossica nelle nostre acque è sicuramente qualche fastidio avvertito proprio dai bagnanti, tra cui: prurito, arrossamenti, in alcuni casi febbre (anche molto alta), difficoltà respiratorie e tosse. Anche se c'è chi ha avvertito disturbi diversi e infezioni agli occhi. E i casi di "contagio" più numerosi si sono registrati tra i frequentatori della spiaggia del Longone.
Divieti di balneazione a parte nello specchio di mare oggetto di vari punti di campionamento del territorio cittadino hanno confermato il cattivo stato di salute e l'elevata pericolosità batterica delle acque che bagnano la città di Molfetta.