Scuola e Lavoro
“Mangia bene, cresci bene”, campagna nelle scuole
Il dott. Michele Spadavecchia, pediatra molfettese fra i relatori
Molfetta - giovedì 26 marzo 2015
7.17
Quanti sono i bambini obesi in Italia? Quanti sono rispetto al resto del mondo? Come cambia nel tempo questo fenomeno a livello globale? Quanti minori mangiano "cibi spazzatura"? Quanti conducono stili di vita scorretti? Quali fattori extra-alimentari concorrono all'obesità? Quali sono le responsabilità dei genitori?
Sono i temi affrontati da Michele Spadavecchia, pediatra di famiglia di Molfetta, nella conferenza di presentazione del progetto, tenutasi a Barletta, "Mangia, bene cresci bene", la campagna nazionale sulla sana alimentazione promossa dal "Moige - movimento genitori", associazione accreditata presso il Ministero dell'Istruzione, e realizzata con il patrocinio scientifico di "Sipps", la Società di pediatria preventiva e sociale, da "Amiot", l'associazione medica di omotossicologia, e in collaborazione con "GUNA Spa".
Il progetto ha lo scopo di trasmettere ai minori e alle loro famiglie la "cultura del cibo", puntando l'attenzione sui fattori cruciali per la tutela della salute, come l'importanza di uno stile di vita corretto e una dieta equilibrata. La campagna nasce dall'esigenza di porre un freno alle cattive abitudini alimentari dei bambini, attraverso la sensibilizzazione di genitori e figli, troppo spesso disinformati sulle regole basilari del mangiare sano. L'iniziativa, alla sua prima edizione, viaggerà in 379 scuole tra elementari e medie di tutta Italia, coinvolgendo circa 40.000 studenti e 75.000 genitori.
L'Italia è uno dei paesi europei più colpiti dal problema dell'obesità infantile. Diverse ricerche mostrano che, nella fascia di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, 1 bambino su 4 è sovrappeso (il 23,1%), mentre 1 su 10 (il 9,8%) è addirittura obeso. Le regioni più colpite da questo fenomeno sono quelle del Sud, in particolare la Campania, dove 1 bambino di terza elementare su 2 è sovrappeso o soffre di obesità. Le cause di questa tendenza sono da ricercare nello scarso consumo tra i ragazzi di frutta e verdura, uno su tre consuma snack e 4 su 10 bevono bibite zuccherate. Solo il 25% dei più giovani dichiara di andare a scuola a piedi o in bicicletta, la maggior parte di loro invece adotta uno stile di vita sedentario. Il problema coinvolge anche i genitori, spesso disinformati sulle regole della sana alimentazione: soltanto il 44,7% di loro è a conoscenza dei principi alla base di una corretta nutrizione. Alla luce di questi dati, diventa dunque sempre più urgente informare e sensibilizzare grandi e piccoli su questo tema per evitare gravi rischi per la salute.
Il primo passo per contrastare il pericolo dell'obesità infantile spetta ai genitori. Sin dallo svezzamento, le mamme ed i papà devono praticare una continua ed efficace attività di educazione alimentare, abituando i propri figli a scoprire i diversi sapori, pur rispettando le loro preferenze. La dieta dei più piccoli deve essere varia e completa e garantire loro l'apporto dei nutrienti funzionali ad una crescita sana. Acqua, proteine, zuccheri, grassi, vitamine, sali minerali e fibre devono essere assimilati in dosi bilanciate, in grado di soddisfare il fabbisogno quotidiano del bambino. Fondamentale non è solo cosa si mangia, ma anche quando lo si fa: l'ideale è consumare almeno 5 pasti al giorno, uno ogni 3-4 ore, per mantenere il giusto equilibrio dell'organismo e avere sempre energia a disposizione. La cura per la salute dei più piccoli passa anche dall'adozione di un corretto stile di vita. Per questo è bene stimolare i ragazzi, fin dalla più tenera età, a praticare sport anche all'aria aperta. Il segreto per restare in forma sta proprio nel coniugare un adeguato regime alimentare con l'attività fisica e questo vale soprattutto per chi, come i bambini, è nella delicata fase della crescita.
Gli incontri si protrarranno sino a Maggio e numerosi saranno quelli in cui parteciperanno i genitori degli stessi alunni. Tale partecipazione sarà di tipo attivo, in quanto si cercherà di dare risposte esaustive a tutte le domande che i genitori porranno all'esperto; si cercherà di dirimere dubbi e incertezze, per ottenere, a conclusione del progetto, un nuovo modus vivendi che dovrebbe portare ad apprezzare meglio il cibo, a comprenderne il valore nutritivo, ad assaporare le pietanze, creando un rapporto diretto e critico verso gli alimenti che imbandiscono ogni giorno la nostra tavola.
Sono i temi affrontati da Michele Spadavecchia, pediatra di famiglia di Molfetta, nella conferenza di presentazione del progetto, tenutasi a Barletta, "Mangia, bene cresci bene", la campagna nazionale sulla sana alimentazione promossa dal "Moige - movimento genitori", associazione accreditata presso il Ministero dell'Istruzione, e realizzata con il patrocinio scientifico di "Sipps", la Società di pediatria preventiva e sociale, da "Amiot", l'associazione medica di omotossicologia, e in collaborazione con "GUNA Spa".
Il progetto ha lo scopo di trasmettere ai minori e alle loro famiglie la "cultura del cibo", puntando l'attenzione sui fattori cruciali per la tutela della salute, come l'importanza di uno stile di vita corretto e una dieta equilibrata. La campagna nasce dall'esigenza di porre un freno alle cattive abitudini alimentari dei bambini, attraverso la sensibilizzazione di genitori e figli, troppo spesso disinformati sulle regole basilari del mangiare sano. L'iniziativa, alla sua prima edizione, viaggerà in 379 scuole tra elementari e medie di tutta Italia, coinvolgendo circa 40.000 studenti e 75.000 genitori.
L'Italia è uno dei paesi europei più colpiti dal problema dell'obesità infantile. Diverse ricerche mostrano che, nella fascia di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, 1 bambino su 4 è sovrappeso (il 23,1%), mentre 1 su 10 (il 9,8%) è addirittura obeso. Le regioni più colpite da questo fenomeno sono quelle del Sud, in particolare la Campania, dove 1 bambino di terza elementare su 2 è sovrappeso o soffre di obesità. Le cause di questa tendenza sono da ricercare nello scarso consumo tra i ragazzi di frutta e verdura, uno su tre consuma snack e 4 su 10 bevono bibite zuccherate. Solo il 25% dei più giovani dichiara di andare a scuola a piedi o in bicicletta, la maggior parte di loro invece adotta uno stile di vita sedentario. Il problema coinvolge anche i genitori, spesso disinformati sulle regole della sana alimentazione: soltanto il 44,7% di loro è a conoscenza dei principi alla base di una corretta nutrizione. Alla luce di questi dati, diventa dunque sempre più urgente informare e sensibilizzare grandi e piccoli su questo tema per evitare gravi rischi per la salute.
Il primo passo per contrastare il pericolo dell'obesità infantile spetta ai genitori. Sin dallo svezzamento, le mamme ed i papà devono praticare una continua ed efficace attività di educazione alimentare, abituando i propri figli a scoprire i diversi sapori, pur rispettando le loro preferenze. La dieta dei più piccoli deve essere varia e completa e garantire loro l'apporto dei nutrienti funzionali ad una crescita sana. Acqua, proteine, zuccheri, grassi, vitamine, sali minerali e fibre devono essere assimilati in dosi bilanciate, in grado di soddisfare il fabbisogno quotidiano del bambino. Fondamentale non è solo cosa si mangia, ma anche quando lo si fa: l'ideale è consumare almeno 5 pasti al giorno, uno ogni 3-4 ore, per mantenere il giusto equilibrio dell'organismo e avere sempre energia a disposizione. La cura per la salute dei più piccoli passa anche dall'adozione di un corretto stile di vita. Per questo è bene stimolare i ragazzi, fin dalla più tenera età, a praticare sport anche all'aria aperta. Il segreto per restare in forma sta proprio nel coniugare un adeguato regime alimentare con l'attività fisica e questo vale soprattutto per chi, come i bambini, è nella delicata fase della crescita.
Gli incontri si protrarranno sino a Maggio e numerosi saranno quelli in cui parteciperanno i genitori degli stessi alunni. Tale partecipazione sarà di tipo attivo, in quanto si cercherà di dare risposte esaustive a tutte le domande che i genitori porranno all'esperto; si cercherà di dirimere dubbi e incertezze, per ottenere, a conclusione del progetto, un nuovo modus vivendi che dovrebbe portare ad apprezzare meglio il cibo, a comprenderne il valore nutritivo, ad assaporare le pietanze, creando un rapporto diretto e critico verso gli alimenti che imbandiscono ogni giorno la nostra tavola.