Cronaca
«Sciatalgia simulata». Assolto maresciallo 55enne in servizio a Molfetta
L'uomo era finito a processo per essersi assentato a causa di una sciatica, ma è stato scagionato perché «il fatto non sussiste»
Molfetta - mercoledì 15 marzo 2023
17.44
Era accusato di essersi assentato dal lavoro a causa di una forte sciatalgia che non gli avrebbe impedito, però, di guidare la propria moto. Era un'accusa pesante quella con cui ha dovuto convivere L.C., 55enne maresciallo capo dell'Arma, accusato di simulata infermità. Ma oggi l'uomo è stato assolto con formula piena.
È la sentenza pronunciata dal Tribunale Militare di Napoli riunito in composizione collegiale (presidente Filippo Verrone) che mette la parola fine ad una vicenda giudiziaria che risale al 2020. L'uomo, in servizio alla Compagnia di Molfetta, avrebbe chiesto un giorno di licenza (una domenica) perché invitato alla comunione di una sua parente, ma essendosi visto negare il giorno per partecipare alla festa, secondo la Procura Militare, avrebbe architettato il tutto simulando l'infermità.
Aveva prodotto una certificazione medica che attestava la sua indisposizione correlata ai suoi problemi alla schiena: sciatalgia. Ma per l'accusa si trattava di una "malattia simulata" tanto che un proprio ufficiale superiore, il giorno in cui il sottufficiale si era assentato per l'infiammazione del nervo sciatico, l'aveva incontrato sulla propria moto, anziché trascorrere la malattia a casa. Era quindi scattata la denuncia e l'azione penale che si è conclusa oggi perché «il fatto non sussiste».
La difesa del 55enne, affidata all'avvocato Antonio La Scala, con certificati sanitari e testimonianze ha dimostrato non solo la sussistenza della patologia, per cui si era visto riconoscere la causa di servizio, ma anche la circostanza che l'imputato non è mai andato a quella comunione proprio per le sue condizioni fisiche.
È la sentenza pronunciata dal Tribunale Militare di Napoli riunito in composizione collegiale (presidente Filippo Verrone) che mette la parola fine ad una vicenda giudiziaria che risale al 2020. L'uomo, in servizio alla Compagnia di Molfetta, avrebbe chiesto un giorno di licenza (una domenica) perché invitato alla comunione di una sua parente, ma essendosi visto negare il giorno per partecipare alla festa, secondo la Procura Militare, avrebbe architettato il tutto simulando l'infermità.
Aveva prodotto una certificazione medica che attestava la sua indisposizione correlata ai suoi problemi alla schiena: sciatalgia. Ma per l'accusa si trattava di una "malattia simulata" tanto che un proprio ufficiale superiore, il giorno in cui il sottufficiale si era assentato per l'infiammazione del nervo sciatico, l'aveva incontrato sulla propria moto, anziché trascorrere la malattia a casa. Era quindi scattata la denuncia e l'azione penale che si è conclusa oggi perché «il fatto non sussiste».
La difesa del 55enne, affidata all'avvocato Antonio La Scala, con certificati sanitari e testimonianze ha dimostrato non solo la sussistenza della patologia, per cui si era visto riconoscere la causa di servizio, ma anche la circostanza che l'imputato non è mai andato a quella comunione proprio per le sue condizioni fisiche.