Cronaca
Made in Italy: al Brennero scoperta uva indiana con destinazione Molfetta
Frutta e verdura stranieri in testa alla classifica dei prodotti più pericolosi, 6 su 10 sono extra Ue
Molfetta - martedì 9 aprile 2024
12.00
Uva indiana destinata a diversi punti vendita della grande distribuzione, tra cui anche alla zona industriale di Molfetta, ma anche pere dal Belgio dirette a Mottola, nel tarantino, quando nell'ultimo anno è scoppiato pure in Italia oltre un allarme alimentare al giorno con ben 422 allerte che hanno riguardato prodotti stranieri.
È quanto emerge da una analisi di Coldiretti sui dati Rasff al 1° aprile 2024 diffusa per la mobilitazione di 10.000 agricoltori in due giorni al Brennero per fermare l'invasione di prodotti alimentari stranieri spesso spacciati per italiani, con un aumento degli allarmi alimentari del 42%, dove in 6 casi su 10 si trattava di prodotti provenienti da paesi extra Ue, per la presenza di pesticidi vietati in Italia e micotossine, metalli pesanti, inquinanti microbiologici, diossine o additivi e coloranti.
«Frutta e verdura sono al primo posto per numero di segnalazioni, pari al 30% del totale. Si va dai pistacchi turchi e iraniani con alti livelli d'aflatossine - ha rilevato Coldiretti in una nota stampa - sino alle carote dall'Egitto con residui di Linuron, un pesticida vietato in Europa. Ma ci sono pure i fagioli all'occhio del Madagascar con Chlorpirifos, una sostanza bandita in Europa perché sospettata di danneggiare il cervello dei bambini, presente peraltro anche sui fagioli dal Bangladesh».
«Norovirus sui frutti di bosco congelati tedeschi e serbi, ma neppure il succo d'arancia congelato è sicuro - ha proseguito Coldiretti -, poiché su quello iraniano ci sono residui di Propiconazole, sostanza vietata. Pesticidi banditi pure sui peperoncini dal Kenya, mentre sui fichi secchi turchi sono state rinvenute aflatossine».
È quanto emerge da una analisi di Coldiretti sui dati Rasff al 1° aprile 2024 diffusa per la mobilitazione di 10.000 agricoltori in due giorni al Brennero per fermare l'invasione di prodotti alimentari stranieri spesso spacciati per italiani, con un aumento degli allarmi alimentari del 42%, dove in 6 casi su 10 si trattava di prodotti provenienti da paesi extra Ue, per la presenza di pesticidi vietati in Italia e micotossine, metalli pesanti, inquinanti microbiologici, diossine o additivi e coloranti.
«Frutta e verdura sono al primo posto per numero di segnalazioni, pari al 30% del totale. Si va dai pistacchi turchi e iraniani con alti livelli d'aflatossine - ha rilevato Coldiretti in una nota stampa - sino alle carote dall'Egitto con residui di Linuron, un pesticida vietato in Europa. Ma ci sono pure i fagioli all'occhio del Madagascar con Chlorpirifos, una sostanza bandita in Europa perché sospettata di danneggiare il cervello dei bambini, presente peraltro anche sui fagioli dal Bangladesh».
«Norovirus sui frutti di bosco congelati tedeschi e serbi, ma neppure il succo d'arancia congelato è sicuro - ha proseguito Coldiretti -, poiché su quello iraniano ci sono residui di Propiconazole, sostanza vietata. Pesticidi banditi pure sui peperoncini dal Kenya, mentre sui fichi secchi turchi sono state rinvenute aflatossine».