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Macchina della solidarietà per i funerali del Papa: il racconto dei volontari di AVS Molfetta
Un contributo importante per offrire il proprio contributo in giorni di particolare intensità a Roma
Molfetta - domenica 27 aprile 2025
9.33
Ieri è stato il giorno più impegnativo da quando i volontari dell'AVS Molfetta sono arrivati a Centocelle. La sveglia è suonata prestissimo, intorno alle 3:00, e senza perdere tempo hanno raggiunto i bus per arrivare alle postazioni assegnate.
«Forza ragazzi, oggi sarà una giornata importante», si sono incoraggiati tra loro prima di partire. Appena giunti sul posto, hanno trovato i primi fedeli già in fila, in attesa dell'apertura dei cancelli. Alcuni correvano per guadagnare un posto in prima fila, mentre altri, più tranquilli, si disponevano ordinatamente. Era evidente che le persone erano arrivate da ogni parte del mondo. La giornata si presentava particolarmente delicata: erano attesi capi di Stato e membri delle famiglie reali. L'attenzione doveva essere massima.
Quando i funerali sono iniziati, un silenzio commosso ha avvolto tutti i presenti. Il corteo ha attraversato Roma, accompagnando Papa Francesco verso la Basilica di Santa Maria Maggiore, dove, intorno alle 13:00, si è svolto il rito privato della sepoltura. Durante il cambio turno, i volontari si sono scambiati sguardi pieni di emozione. «Anche oggi abbiamo dato il massimo», ha detto qualcuno a bassa voce. Nonostante i turni estenuanti, il freddo della notte e le tante ore trascorse in piedi, l'emozione ha ripagato ogni sforzo.
«Vivere da vicino questo momento storico è stato qualcosa di unico», ha commentato un volontario mentre sistemava l'equipaggiamento. Alla fine della giornata, il gruppo si è preparato al rientro. Con il cuore carico di emozioni e il volto segnato dalla stanchezza, sono saliti sui bus. «Si torna a casa», ha sussurrato uno di loro guardando per l'ultima volta la città eterna. Il rientro a Molfetta c'è stato solo a notte fonda.
Molfetta, c'era. E ha saputo portare a Roma la sua solidarietà, la sua presenza, il suo cuore.
«Forza ragazzi, oggi sarà una giornata importante», si sono incoraggiati tra loro prima di partire. Appena giunti sul posto, hanno trovato i primi fedeli già in fila, in attesa dell'apertura dei cancelli. Alcuni correvano per guadagnare un posto in prima fila, mentre altri, più tranquilli, si disponevano ordinatamente. Era evidente che le persone erano arrivate da ogni parte del mondo. La giornata si presentava particolarmente delicata: erano attesi capi di Stato e membri delle famiglie reali. L'attenzione doveva essere massima.
Quando i funerali sono iniziati, un silenzio commosso ha avvolto tutti i presenti. Il corteo ha attraversato Roma, accompagnando Papa Francesco verso la Basilica di Santa Maria Maggiore, dove, intorno alle 13:00, si è svolto il rito privato della sepoltura. Durante il cambio turno, i volontari si sono scambiati sguardi pieni di emozione. «Anche oggi abbiamo dato il massimo», ha detto qualcuno a bassa voce. Nonostante i turni estenuanti, il freddo della notte e le tante ore trascorse in piedi, l'emozione ha ripagato ogni sforzo.
«Vivere da vicino questo momento storico è stato qualcosa di unico», ha commentato un volontario mentre sistemava l'equipaggiamento. Alla fine della giornata, il gruppo si è preparato al rientro. Con il cuore carico di emozioni e il volto segnato dalla stanchezza, sono saliti sui bus. «Si torna a casa», ha sussurrato uno di loro guardando per l'ultima volta la città eterna. Il rientro a Molfetta c'è stato solo a notte fonda.
Molfetta, c'era. E ha saputo portare a Roma la sua solidarietà, la sua presenza, il suo cuore.