Ma che fine ha fatto "l'estate molfettese"?
Molfetta "viva" grazie a parrocchie e commercianti coraggiosi
Molfetta - martedì 5 luglio 2016
Ma che fine ha fatto "l'estate molfettese"?
Con "Ti fiabo e ti racconto" in trasferta a Bitonto, Molfetta perde l'ultimo baluardo di quel cartellone di eventi che negli anni ha cercato di dare vita alla stagione calda, cercando di coniugare l'interesse, il divertimento, la cultura e anche l'economia, intesa come maggior vivacità e movimento e quindi maggiori consumi e maggiori guadagni per i commercianti.
Niente, l'"estate molfettese" non esiste più. Esisteva fino a poco tempo fa ma adesso il declino pare inesorabile e di certo la politica, che ha deciso di consegnare per mesi e mesi la città all'ennesimo Commissario in pochi anni, ha contribuito a dare l'ultimo, definitivo colpo di grazia.
In fondo, adesso cosa c'è da fare? A rimboccarsi le maniche sono sempre i soliti.
Viene da pensare alle parrocchie, per esempio, animate dai tanti volontari e da qualche benefattore che consente di dare vita soprattutto a quelle periferie sulla bocca di tutti in campagna elettorale, nei programmi di nessuno dopo le elezioni.
Così, dagli oratori pomeridiani alla sagre fino alle escursioni in giro per la Puglia, sono le parrocchie a dare a molti il motivo per decidere di passare una giornata, una serata in più a Molfetta e non uscire fuori.
E che dire dell'Anfiteatro di Ponente? Vivo grazie alle scuole di danza che lo scelgono per le esibizioni di fine anno oppure alle associazioni di volontariato che qui organizzano concerti di beneficenza.
Poi ci sono i commercianti, quelli che si ingegnano, ci mettono soldi propri e si inventano serate pur di animare le strade e le piazze. Strade e piazze che altrimenti sarebbero una desolazione.
Allora forse non resta che affidarsi ai privati, a quelli più temerari.
Con "Ti fiabo e ti racconto" in trasferta a Bitonto, Molfetta perde l'ultimo baluardo di quel cartellone di eventi che negli anni ha cercato di dare vita alla stagione calda, cercando di coniugare l'interesse, il divertimento, la cultura e anche l'economia, intesa come maggior vivacità e movimento e quindi maggiori consumi e maggiori guadagni per i commercianti.
Niente, l'"estate molfettese" non esiste più. Esisteva fino a poco tempo fa ma adesso il declino pare inesorabile e di certo la politica, che ha deciso di consegnare per mesi e mesi la città all'ennesimo Commissario in pochi anni, ha contribuito a dare l'ultimo, definitivo colpo di grazia.
In fondo, adesso cosa c'è da fare? A rimboccarsi le maniche sono sempre i soliti.
Viene da pensare alle parrocchie, per esempio, animate dai tanti volontari e da qualche benefattore che consente di dare vita soprattutto a quelle periferie sulla bocca di tutti in campagna elettorale, nei programmi di nessuno dopo le elezioni.
Così, dagli oratori pomeridiani alla sagre fino alle escursioni in giro per la Puglia, sono le parrocchie a dare a molti il motivo per decidere di passare una giornata, una serata in più a Molfetta e non uscire fuori.
E che dire dell'Anfiteatro di Ponente? Vivo grazie alle scuole di danza che lo scelgono per le esibizioni di fine anno oppure alle associazioni di volontariato che qui organizzano concerti di beneficenza.
Poi ci sono i commercianti, quelli che si ingegnano, ci mettono soldi propri e si inventano serate pur di animare le strade e le piazze. Strade e piazze che altrimenti sarebbero una desolazione.
Allora forse non resta che affidarsi ai privati, a quelli più temerari.