Cronaca
Lotta alle fake news sul Coronavirus, il Comune di Molfetta dà mandato a un legale
A inizio marzo erano circolate alcune notizie del tutto false
Molfetta - martedì 31 marzo 2020
11.28
Dalle parole ai fatti: la lotta alle fake news sul Coranavirus a Molfetta si trasferisce nelle sedi inquirenti e giudiziarie competenti tanto che il Comune ha conferito mandato a un legale del posto per difendersi.
I casi sarebbero diversi, a cominciare da uno che coinvolgeva direttamente il sindaco: con una grafica che ricordava quello del vecchio Televideo Rai, si annunciava la positività al Coronavirus di una donna di Molfetta attraverso le parole di Tommaso Minervini. Tutto falso.
Lo stesso primo cittadino aveva riferito di aver sporto querela ma adesso il Comune non si ferma.
Nell'atto con il quale viene dato compito all'avvocato di tutelare l'Ente e l'intera collettività, si legge che proprio la diffusione delle notizie false hanno contribuito a "a turbare la serenità di tutti i cittadini, determinando sospetti nei confronti di ignoti".
L'obiettivo, allora, resta quello di individuare chi per primo ha diffuso la fake news ma anche "colui o coloro che hanno contribuito alla diffusione dell'allarme sociale nella comunità molfettese, turbando l'ordine pubblico".
I casi sarebbero diversi, a cominciare da uno che coinvolgeva direttamente il sindaco: con una grafica che ricordava quello del vecchio Televideo Rai, si annunciava la positività al Coronavirus di una donna di Molfetta attraverso le parole di Tommaso Minervini. Tutto falso.
Lo stesso primo cittadino aveva riferito di aver sporto querela ma adesso il Comune non si ferma.
Nell'atto con il quale viene dato compito all'avvocato di tutelare l'Ente e l'intera collettività, si legge che proprio la diffusione delle notizie false hanno contribuito a "a turbare la serenità di tutti i cittadini, determinando sospetti nei confronti di ignoti".
L'obiettivo, allora, resta quello di individuare chi per primo ha diffuso la fake news ma anche "colui o coloro che hanno contribuito alla diffusione dell'allarme sociale nella comunità molfettese, turbando l'ordine pubblico".