Chiesa locale
Lo sbarco della Madonna dei Martiri. Le immagini
Il racconto di un "rito" che si rinnova da decenni
Molfetta - mercoledì 9 settembre 2015
10.52
Otto settembre. Ore diciannove e trenta. I motopescherecci che trasportano la Madonna dei Martiri si avvicinano alla banchina. Le persone imbarcate si assiepano sulla pedana di legno costruita a poppa, salutando la Vergine ancora una volta, forse l'ultima fino al prossimo anno. Appare splendida sul suo letto di anthurium, ornata a festa con i monili d'oro. Lo sguardo, però, vola anche a terra: ad attendere lo sbarco c'è una folla immensa. Le persone sono immobili, pestate come le sardine tanto da non riuscire a muovere un muscolo. Eppure, c'è qualcosa che scuote quella marea. Sono i bambini, piccoli e minuti si fanno largo tra la gente, spalleggiati dalle mamme. Spingono e implorano: vogliono solo andare avanti! E così anche loro si schiacciano contro le transenne per vedere meglio la Madonna dei Martiri.
Ore venti. Il sole è già calato: le sfumature rossastre del tramonto hanno lasciato il posto ad un cielo blu intenso, rischiarato dalle luci multicolore delle luminarie. Pure la statua della Madonna dei Martiri è illuminata. Le lampade tondeggianti poste ai suoi piedi, la colorano di un giallo caldo e drammatico. Sulle barche, risuona il vocione dei comandanti: si scambiano le indicazioni per toccare la banchina senza sussulti. Portare la Madonna dei Martiri è un onore, ma anche una responsabilità. Ecco. Nicolangela e Santa Grazia Seconda hanno attraccato. Lo scivolo viene di nuovo sistemato per collegare a terra i motopescherecci. Sale il vescovo, (quest'anno l'amministratore diocesano) seguito dai frati e alcune autorità: si pronuncia l'Ave Maria. Subito dopo, si scende per attendere la Madonna in processione.
Ore venti e trenta. Inizia lo sbarco. I motopescherecci iniziano a sfollarsi mentre su banchina San Domenico c'è chi sgomita perché è arrivato tardi. Qualcuno, però, riesce a passare perché a lui o lei è concesso. Da terra, si vedono i marinai che sollevano la statua a braccia. Gli animi si riempiono di un misto fra ansia e timore: tutti, si sentono un po' proprietari della Madonna e s'impauriscono all'idea che possa cadere. Finalmente scendono e sistemano la Madonna dei Martiri sulle spalle. Il respiro può ritornare normale, la statua è salva. Lentamente, oltrepassano l'arco che brilla di luci ed inizia la processione. Davanti, c'è il l'amministratore diocesano e i frati. Dietro, le donne dei comandanti con in mano i bouquet alla Vergine. A seguire, le autorità e la banda. La Madonna dei Martiri si incammina verso la Cattedrale e cattura l'attenzione di tutti. Sfila in un percorso che conosce da tempo immemore, fatto anche di volti noti. La sua vera compagnia, però, prende la forma di voci sottili e pensieri che tutti quanti le dedicano almeno per un minuto. La implorano, la ringraziano o semplicemente la ammirano in tutta la sua bellezza. È il giorno di Festa.
Ore venti. Il sole è già calato: le sfumature rossastre del tramonto hanno lasciato il posto ad un cielo blu intenso, rischiarato dalle luci multicolore delle luminarie. Pure la statua della Madonna dei Martiri è illuminata. Le lampade tondeggianti poste ai suoi piedi, la colorano di un giallo caldo e drammatico. Sulle barche, risuona il vocione dei comandanti: si scambiano le indicazioni per toccare la banchina senza sussulti. Portare la Madonna dei Martiri è un onore, ma anche una responsabilità. Ecco. Nicolangela e Santa Grazia Seconda hanno attraccato. Lo scivolo viene di nuovo sistemato per collegare a terra i motopescherecci. Sale il vescovo, (quest'anno l'amministratore diocesano) seguito dai frati e alcune autorità: si pronuncia l'Ave Maria. Subito dopo, si scende per attendere la Madonna in processione.
Ore venti e trenta. Inizia lo sbarco. I motopescherecci iniziano a sfollarsi mentre su banchina San Domenico c'è chi sgomita perché è arrivato tardi. Qualcuno, però, riesce a passare perché a lui o lei è concesso. Da terra, si vedono i marinai che sollevano la statua a braccia. Gli animi si riempiono di un misto fra ansia e timore: tutti, si sentono un po' proprietari della Madonna e s'impauriscono all'idea che possa cadere. Finalmente scendono e sistemano la Madonna dei Martiri sulle spalle. Il respiro può ritornare normale, la statua è salva. Lentamente, oltrepassano l'arco che brilla di luci ed inizia la processione. Davanti, c'è il l'amministratore diocesano e i frati. Dietro, le donne dei comandanti con in mano i bouquet alla Vergine. A seguire, le autorità e la banda. La Madonna dei Martiri si incammina verso la Cattedrale e cattura l'attenzione di tutti. Sfila in un percorso che conosce da tempo immemore, fatto anche di volti noti. La sua vera compagnia, però, prende la forma di voci sottili e pensieri che tutti quanti le dedicano almeno per un minuto. La implorano, la ringraziano o semplicemente la ammirano in tutta la sua bellezza. È il giorno di Festa.