Lo chef molfettese Domenico Lacedonia vince la prima edizione di MasterChef Cervese
Pomodori secchi e olio extravergine d’oliva i prodotti che ama di più della nostra terra
Molfetta - giovedì 15 agosto 2019
E' lo chef molfettese, romagnolo di adozione, Domenico Lacedonia dell'hotel Londra di Milano Marittima, il vincitore della prima edizione di MasterChef Cervese, iniziativa tesa alla promozione del territorio e dei prodotti della riviera romagnola.
Una sfida al buio quella che hanno dovuto affrontare gli chef dei 4 rinomati ristoranti della riviera romagnola, due Mistery Box con ingredienti segreti che gli chef hanno dovuto trasformare con attrezzature basilari in piatti gourmet.
Scontro ad eliminazione diretta, a suon di piatti e di preparazioni, lo chef Domenico Lacedonia, insieme con il suo braccio destro Marco Masi, hanno realizzato come piatto per la finale, gambero sul Portocanale: gamberi in 2 consistenze, agrumi, carpaccio di pesca, frittata di uova arrotolata, emulsione di bisque di crostacei, germogli di pisello e sale di Cervia.
Raggiunto telefonicamente lo chef ci ha spiegato che «si è trattata di una competizione a tutti gli effetti con i canoni delle competizioni nazionali ed internazionali, per cui abbiamo dovuto seguire tutti i canoni dell'haccp, i giudici hanno guardato anche come veniva maneggiata la materia prima, lo stoccaggio, insomma tutti quegli elementi che in una competizione, e comunque nella nostra quotidianità di chef, fanno la differenza. La particolarità è stata ritornare a lavorare con gli strumenti base, quasi un ritorno alle origini, a quando ho iniziato questa professione, ma è stato lo stesso divertente ed appassionate».
A giudicare la sfida il pluripremiato chef internazionale, Fabio Tacchella, oltre che giudice di competizioni internazionali.
Ma Domenico non è nuovo alle vittorie, già nel 2017 aveva conquistato il primo posto al Campionato della cucina italiana, nella categoria pasticceria da ristorazione con la sua "Mousse al cavolfiore e cioccolato bianco".
L'accento, dopo tanti anni, è quello romagnolo ma ci confida che «il mio cuore è ancora nel posto in cui sono nato, compatibilmente con il mio lavoro cerco di venire a Molfetta quando posso». E aggiunge: «per risentire i profumi e i sapori della mia Molfetta spesso per le mie preparazioni utilizzo i pomodori secchi, oltre al nostro olio extravergine d'oliva».
La prossima sfida che attende lo chef Domenico Lacedonia è la partecipazione alla Mistery Box internazionale, sempre con la squadra della Federazione italiana cuochi.
Una sfida al buio quella che hanno dovuto affrontare gli chef dei 4 rinomati ristoranti della riviera romagnola, due Mistery Box con ingredienti segreti che gli chef hanno dovuto trasformare con attrezzature basilari in piatti gourmet.
Scontro ad eliminazione diretta, a suon di piatti e di preparazioni, lo chef Domenico Lacedonia, insieme con il suo braccio destro Marco Masi, hanno realizzato come piatto per la finale, gambero sul Portocanale: gamberi in 2 consistenze, agrumi, carpaccio di pesca, frittata di uova arrotolata, emulsione di bisque di crostacei, germogli di pisello e sale di Cervia.
Raggiunto telefonicamente lo chef ci ha spiegato che «si è trattata di una competizione a tutti gli effetti con i canoni delle competizioni nazionali ed internazionali, per cui abbiamo dovuto seguire tutti i canoni dell'haccp, i giudici hanno guardato anche come veniva maneggiata la materia prima, lo stoccaggio, insomma tutti quegli elementi che in una competizione, e comunque nella nostra quotidianità di chef, fanno la differenza. La particolarità è stata ritornare a lavorare con gli strumenti base, quasi un ritorno alle origini, a quando ho iniziato questa professione, ma è stato lo stesso divertente ed appassionate».
A giudicare la sfida il pluripremiato chef internazionale, Fabio Tacchella, oltre che giudice di competizioni internazionali.
Ma Domenico non è nuovo alle vittorie, già nel 2017 aveva conquistato il primo posto al Campionato della cucina italiana, nella categoria pasticceria da ristorazione con la sua "Mousse al cavolfiore e cioccolato bianco".
L'accento, dopo tanti anni, è quello romagnolo ma ci confida che «il mio cuore è ancora nel posto in cui sono nato, compatibilmente con il mio lavoro cerco di venire a Molfetta quando posso». E aggiunge: «per risentire i profumi e i sapori della mia Molfetta spesso per le mie preparazioni utilizzo i pomodori secchi, oltre al nostro olio extravergine d'oliva».
La prossima sfida che attende lo chef Domenico Lacedonia è la partecipazione alla Mistery Box internazionale, sempre con la squadra della Federazione italiana cuochi.