Lieve presenza di alga tossica nelle acque di Molfetta: c'è la rilevazione
I dati forniti nel consueto report dell'Arpa Puglia
Molfetta - mercoledì 19 giugno 2024
Una minima quantità di alga tossica è stata registrata sul litorale di Molfetta e Giovinazzo nell'ultima rilevazione dell'Arpa Puglia.
Le analisi sono iniziate a inizio giugno e continueranno fino a fine settembre con aggiornamenti ogni quindici giorni. Dopo due mesi con rilevazioni nulle, si registra una presenza di circa 100-120 cellule per litro, un dato comunque molto basso ma destinato ad aumentare sensibilmente nelle prossime settimane. In genere, infatti, tra luglio e agosto si delinea un intensificazione del fenomeno. Il picco più alto nella scorsa estate è stato quello di 11.588 cellule per litro sulla spiaggia giovinazzese a metà agosto 2023. In questo caso, il report riguarda il tratto costiero nella zona sud di Molfetta e il litorale di Giovinazzo in prossimità di Santo Spirito. Bari, al momento, vede ancora il dato pari a zero.
In generale, si tratta di un'alga di dimensioni microscopiche, originaria di zone geografiche tropicali e subtropicali, che da oramai più di un decennio è stata segnalata in numerose aree costiere Italiane, non solo in Puglia. Vive abitualmente sui fondali rocciosi, colonizzando altre alghe macroscopiche. Data la potenziale tossicità della specie, in determinate condizioni si possono verificare alcuni impatti di tipo sanitario sui frequentatori dei litorali a scopo balneare, impatti che, comunque, possono considerarsi lievi e transitori.
Quando le microalghe sono localmente ed abbondantemente presenti, l'azione della tossina nella maggior parte dei casi può realizzarsi con l'inalazione di un aerosol marino, che si forma quasi esclusivamente in presenza di forte vento e mareggiate che seguono periodi abbastanza lunghi di calma. I sintomi, assimilabili a quelli para-influenzali, si presentano dopo 2-6 ore dall'esposizione.
Le analisi sono iniziate a inizio giugno e continueranno fino a fine settembre con aggiornamenti ogni quindici giorni. Dopo due mesi con rilevazioni nulle, si registra una presenza di circa 100-120 cellule per litro, un dato comunque molto basso ma destinato ad aumentare sensibilmente nelle prossime settimane. In genere, infatti, tra luglio e agosto si delinea un intensificazione del fenomeno. Il picco più alto nella scorsa estate è stato quello di 11.588 cellule per litro sulla spiaggia giovinazzese a metà agosto 2023. In questo caso, il report riguarda il tratto costiero nella zona sud di Molfetta e il litorale di Giovinazzo in prossimità di Santo Spirito. Bari, al momento, vede ancora il dato pari a zero.
In generale, si tratta di un'alga di dimensioni microscopiche, originaria di zone geografiche tropicali e subtropicali, che da oramai più di un decennio è stata segnalata in numerose aree costiere Italiane, non solo in Puglia. Vive abitualmente sui fondali rocciosi, colonizzando altre alghe macroscopiche. Data la potenziale tossicità della specie, in determinate condizioni si possono verificare alcuni impatti di tipo sanitario sui frequentatori dei litorali a scopo balneare, impatti che, comunque, possono considerarsi lievi e transitori.
Quando le microalghe sono localmente ed abbondantemente presenti, l'azione della tossina nella maggior parte dei casi può realizzarsi con l'inalazione di un aerosol marino, che si forma quasi esclusivamente in presenza di forte vento e mareggiate che seguono periodi abbastanza lunghi di calma. I sintomi, assimilabili a quelli para-influenzali, si presentano dopo 2-6 ore dall'esposizione.