Legge sull'autovelox da oggi in vigore in Italia: cosa cambia
Cambieranno le modalità di rilevazione delle infrazioni di velocità
Molfetta - mercoledì 29 maggio 2024
21.39
Cambiano le regole nazionali per le rilevazioni di velocità tramite autovelox in tutta Italia: con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale il decreto diventa legge.
A chiarire i motivi di questa decisione voluta dal Ministero delle Infrastruttura e dei Trasporti è stato il ministro Salvini: "Mettiamo un po' di ordine, perché l'Italia non può avere da sola il 10% degli autovelox di tutto il mondo, quindi con la direttiva che ho avuto l'onore di stendere e di firmare, l'autovelox - dove ci sono incidenti, dove c'è una scuola, un asilo nido, una casa di riposo, un ospedale, una strada stretta - è sacrosanto; ma l'anarchia dell'autovelox ovunque - su stradoni anche a due o tre a quattro corsie, magari mezzo nascosto per fregare l'automobilista, il camionista o il motociclista - non sarà più possibile", ha detto poi Salvini nella puntata di Quarta Repubblica su Rete 4. "L'autovelox che salva le vite sì, l'autovelox che è una nuova tassa per chi va a lavorare non sarà più possibile", ha aggiunto.
Cosa cambia: i rilevatori di velocità saranno installati solo per prevenire incidenti; gli autovelox dovranno essere segnalati in anticipo (1.000 metri sulle strade extraurbane, 200 sulle strade urbane a scorrimento e 75 sulle altre strade); niente radar in città sotto i 50 chilometri orari. La scelta dei tratti di strada sui quali collocare i dispositivi va individuata con provvedimento del prefetto, e selezionata in base a un elevato livello di incidentalità, documentata impossibilità o difficoltà di procedere alla contestazione immediata sulla base delle condizioni strutturali. Inoltre viene fissata per la prima volta la distanza minima che deve intercorrere tra un dispositivo e l'altro (progressiva per tipo di strada) in modo da evitarne la proliferazione.
Fuori dai centri abitati il segnale che impone il limite di velocità deve essere collocato almeno un km prima del dispositivo e la velocità massima individuata non deve essere inferiore di oltre 20 km/h rispetto a quella massima generalizzata, "salvo specifiche e motivate deroghe". Così ad esempio sulle strade extraurbane principali, dove è previsto un limite di 110 km/h, "il dispositivo può essere utilizzato solo se il limite di velocità è fissato ad almeno 90 km/h, ma non per limiti inferiori".
Non si potranno utilizzare dove esiste un limite di velocità eccessivamente ridotto: inferiore a 50 Km, nelle strade urbane; per le extraurbane solo nel caso in cui il limite di velocità imposto non sia ridotto di più di 20 km rispetto a quello previsto dal codice per quel tipo di strada (se il limite è di 110 km/h, il dispositivo può essere utilizzato solo se il limite è fissato ad almeno 90 km/h ma non per limiti inferiori). Infine il decreto precisa che l'utilizzo di dispositivi a bordo di un veicolo in movimento è consentito solo se c'è la contestazione immediata, altrimenti dovranno essere scelte postazioni fisse o mobili, debitamente visibili.
Quanto agli autovelox 'mobili' senza contestazione immediata potranno essere posizionati, e chiaramente riconoscibili, solo là dove non sia possibile collocare dispositivi fissi o mobili. I Comuni avranno 12 mesi per adeguarsi alle nuove regole vigenti.
A chiarire i motivi di questa decisione voluta dal Ministero delle Infrastruttura e dei Trasporti è stato il ministro Salvini: "Mettiamo un po' di ordine, perché l'Italia non può avere da sola il 10% degli autovelox di tutto il mondo, quindi con la direttiva che ho avuto l'onore di stendere e di firmare, l'autovelox - dove ci sono incidenti, dove c'è una scuola, un asilo nido, una casa di riposo, un ospedale, una strada stretta - è sacrosanto; ma l'anarchia dell'autovelox ovunque - su stradoni anche a due o tre a quattro corsie, magari mezzo nascosto per fregare l'automobilista, il camionista o il motociclista - non sarà più possibile", ha detto poi Salvini nella puntata di Quarta Repubblica su Rete 4. "L'autovelox che salva le vite sì, l'autovelox che è una nuova tassa per chi va a lavorare non sarà più possibile", ha aggiunto.
Cosa cambia: i rilevatori di velocità saranno installati solo per prevenire incidenti; gli autovelox dovranno essere segnalati in anticipo (1.000 metri sulle strade extraurbane, 200 sulle strade urbane a scorrimento e 75 sulle altre strade); niente radar in città sotto i 50 chilometri orari. La scelta dei tratti di strada sui quali collocare i dispositivi va individuata con provvedimento del prefetto, e selezionata in base a un elevato livello di incidentalità, documentata impossibilità o difficoltà di procedere alla contestazione immediata sulla base delle condizioni strutturali. Inoltre viene fissata per la prima volta la distanza minima che deve intercorrere tra un dispositivo e l'altro (progressiva per tipo di strada) in modo da evitarne la proliferazione.
Fuori dai centri abitati il segnale che impone il limite di velocità deve essere collocato almeno un km prima del dispositivo e la velocità massima individuata non deve essere inferiore di oltre 20 km/h rispetto a quella massima generalizzata, "salvo specifiche e motivate deroghe". Così ad esempio sulle strade extraurbane principali, dove è previsto un limite di 110 km/h, "il dispositivo può essere utilizzato solo se il limite di velocità è fissato ad almeno 90 km/h, ma non per limiti inferiori".
Non si potranno utilizzare dove esiste un limite di velocità eccessivamente ridotto: inferiore a 50 Km, nelle strade urbane; per le extraurbane solo nel caso in cui il limite di velocità imposto non sia ridotto di più di 20 km rispetto a quello previsto dal codice per quel tipo di strada (se il limite è di 110 km/h, il dispositivo può essere utilizzato solo se il limite è fissato ad almeno 90 km/h ma non per limiti inferiori). Infine il decreto precisa che l'utilizzo di dispositivi a bordo di un veicolo in movimento è consentito solo se c'è la contestazione immediata, altrimenti dovranno essere scelte postazioni fisse o mobili, debitamente visibili.
Quanto agli autovelox 'mobili' senza contestazione immediata potranno essere posizionati, e chiaramente riconoscibili, solo là dove non sia possibile collocare dispositivi fissi o mobili. I Comuni avranno 12 mesi per adeguarsi alle nuove regole vigenti.