Legambiente Molfetta: «Modificare l'attuale sistema di raccolta dei rifiuti sarebbe un errore»
La nota: «L'impiego di mini-isole ecologiche intelligenti rappresenterebbe un passo indietro»
Molfetta - mercoledì 18 dicembre 2024
9.03
Il circolo locale di Legambiente Molfetta si dice scettico rispetto ad alcune novità che, prossimamente, potrebbero emergere in merito alla raccolta dei rifiuti in città. A seguire, la nota stampa:
"Apprendiamo della volontà della presidente di ASM di modificare la modalità di raccolta dei rifiuti a Molfetta utilizzando mini isole ecologiche di cassonetti intelligenti per il conferimento dei rifiuti. Da circa 25 anni il Circolo Legambiente Molfetta ha sempre sostenuto, con tutte le amministrazioni succedutesi, che il più efficace sistema di raccolta dei rifiuti è quello 'porta a porta'. A Molfetta e in tutte le città che hanno scelto tale modello, infatti, l'introduzione di tale modalità di raccolta ha permesso di raggiungere importanti obiettivi di raccolta differenziata, primo passo per il riciclaggio e il recupero dei rifiuti".
"La scelta di ripristinare la modalità di raccolta stradale con cassonetti è un grave errore che peggiorerà molto la qualità del servizio di raccolta e il decoro della città. Come ricordano tutti i cittadini, infatti, i cassonetti - anche se 'intelligenti' -, sottraggono spazio urbano prezioso (ad esempio per i parcheggi delle automobili), sono brutti da vedere, sono forti attrattori di rifiuti, sporcizia e animali (ad esempio ratti) e deresponsabilizzano gli utenti. Inoltre non consentono di conseguire elevate percentuali di raccolta differenziata né una raccolta di qualità caratterizzata da basso contenuto di frazioni estranee e indesiderate".
"Piuttosto che ritornare a vecchi modelli di raccolta obsoleti e del tutto inefficaci, suggeriamo di consolidare il modello porta a porta introducendo ulteriori ottimizzazioni come già fatto con il vetro e avviando controlli efficaci per migliorare la qualità dei rifiuti raccolti. Un'indagine di customer satisfaction potrà sicuramente essere un buon punto di partenza per migliorare i servizi attuali a partire dalle esigenze della cittadinanza. In questi anni, purtroppo, poco o niente si è fatto per risolvere il vero problema delle nostre città che non è certo la raccolta porta a porta (che ha permesso a Molfetta di superare costantemente, in questi otto anni, il 65% di raccolta differenziata, riducendo drasticamente la produzione di secco indifferenziato che va in discarica e impedendo l'aumento incontrollato della TARI), bensì la mancanza di impianti pubblici che trattino i rifiuti".
"Gli sforzi si sarebbero dovuti concentrare sul revamping dell'impianto di compostaggio comunale che giace abbandonato da più di vent'anni nell'agro molfettese per il cui riavvio, oggi, servirebbero investimenti pubblici e un piano di gestione serio, invece del silenzio delle classi dirigenti, nonché l'ammodernamento dell'impianto di selezione che rischia di non essere più competitivo e adeguato alle moderne esigenze di selezione sempre più spinta e performante specialmente della plastica".
"Solo attraverso la chiusura del ciclo dei rifiuti con impianti pubblici potremo fronteggiare i costi della gestione dei rifiuti che gravano su tutte le nostre comunità, non certo tornando indietro rispetto al porta a porta, in controtendenza rispetto a tutti gli altri comuni dell'ARO (Corato, Ruvo, Terlizzi, Bitonto), di cui anche Molfetta fa parte, i quali hanno scelto di investire sul servizio porta a porta con politiche di socializzazione, prevenzione, monitoraggio e sanzionamento".
"Invece di estemporanee soluzioni di emergenza, forse è il momento di aprire un tavolo di confronto sulle problematiche del servizio porta a porta necessario, dopo otto anni in cui è mancato un confronto ampio e qualificato sul tema dei rifiuti in città, a raccogliere idee e proposte che possano servire a migliorare il rapporto tra la comunità e l'ASM e, più in generale, tra la raccolta differenziata condominiale e il servizio di gestione dei rifiuti".
"Apprendiamo della volontà della presidente di ASM di modificare la modalità di raccolta dei rifiuti a Molfetta utilizzando mini isole ecologiche di cassonetti intelligenti per il conferimento dei rifiuti. Da circa 25 anni il Circolo Legambiente Molfetta ha sempre sostenuto, con tutte le amministrazioni succedutesi, che il più efficace sistema di raccolta dei rifiuti è quello 'porta a porta'. A Molfetta e in tutte le città che hanno scelto tale modello, infatti, l'introduzione di tale modalità di raccolta ha permesso di raggiungere importanti obiettivi di raccolta differenziata, primo passo per il riciclaggio e il recupero dei rifiuti".
"La scelta di ripristinare la modalità di raccolta stradale con cassonetti è un grave errore che peggiorerà molto la qualità del servizio di raccolta e il decoro della città. Come ricordano tutti i cittadini, infatti, i cassonetti - anche se 'intelligenti' -, sottraggono spazio urbano prezioso (ad esempio per i parcheggi delle automobili), sono brutti da vedere, sono forti attrattori di rifiuti, sporcizia e animali (ad esempio ratti) e deresponsabilizzano gli utenti. Inoltre non consentono di conseguire elevate percentuali di raccolta differenziata né una raccolta di qualità caratterizzata da basso contenuto di frazioni estranee e indesiderate".
"Piuttosto che ritornare a vecchi modelli di raccolta obsoleti e del tutto inefficaci, suggeriamo di consolidare il modello porta a porta introducendo ulteriori ottimizzazioni come già fatto con il vetro e avviando controlli efficaci per migliorare la qualità dei rifiuti raccolti. Un'indagine di customer satisfaction potrà sicuramente essere un buon punto di partenza per migliorare i servizi attuali a partire dalle esigenze della cittadinanza. In questi anni, purtroppo, poco o niente si è fatto per risolvere il vero problema delle nostre città che non è certo la raccolta porta a porta (che ha permesso a Molfetta di superare costantemente, in questi otto anni, il 65% di raccolta differenziata, riducendo drasticamente la produzione di secco indifferenziato che va in discarica e impedendo l'aumento incontrollato della TARI), bensì la mancanza di impianti pubblici che trattino i rifiuti".
"Gli sforzi si sarebbero dovuti concentrare sul revamping dell'impianto di compostaggio comunale che giace abbandonato da più di vent'anni nell'agro molfettese per il cui riavvio, oggi, servirebbero investimenti pubblici e un piano di gestione serio, invece del silenzio delle classi dirigenti, nonché l'ammodernamento dell'impianto di selezione che rischia di non essere più competitivo e adeguato alle moderne esigenze di selezione sempre più spinta e performante specialmente della plastica".
"Solo attraverso la chiusura del ciclo dei rifiuti con impianti pubblici potremo fronteggiare i costi della gestione dei rifiuti che gravano su tutte le nostre comunità, non certo tornando indietro rispetto al porta a porta, in controtendenza rispetto a tutti gli altri comuni dell'ARO (Corato, Ruvo, Terlizzi, Bitonto), di cui anche Molfetta fa parte, i quali hanno scelto di investire sul servizio porta a porta con politiche di socializzazione, prevenzione, monitoraggio e sanzionamento".
"Invece di estemporanee soluzioni di emergenza, forse è il momento di aprire un tavolo di confronto sulle problematiche del servizio porta a porta necessario, dopo otto anni in cui è mancato un confronto ampio e qualificato sul tema dei rifiuti in città, a raccogliere idee e proposte che possano servire a migliorare il rapporto tra la comunità e l'ASM e, più in generale, tra la raccolta differenziata condominiale e il servizio di gestione dei rifiuti".