Territorio e Ambiente
Stop alle gru. Legambiente interviene sul piano del comparto 18 e chiede la Vas
L’accusa: è congestionato. Carente di servizi e di aree verdi
Molfetta - giovedì 12 marzo 2015
7.53
Legambiente, in collaborazione con il Lup (Laboratorio di urbanistica partecipata), presenta le sue osservazioni all'Amministrazione Comunale, che ha appena avviato le consultazioni per la procedura di assoggettabilità del piano del comparto 18 alla Vas (Valutazione ambientale strategica). In sostanza, si tratta di capire se è giusto o no sottoporre questo piano a una procedura di verifica della sua compatibilità ambientale. Capire, cioè, se è giusto o no calcolarne l'impatto sull'ambiente.
«Non è una questione di lana caprina – puntualizza una nota del circolo Legambiente di Molfetta – né un inutile passaggio di "carte bollate": la Vas serve a valutare, prima che sia troppo tardi, se ci saranno danni».
«Il comparto interessa un'area estesa e contorta che – continua la nota - corre più o meno parallela all'asse ferroviario, al di qua dei binari. Per intenderci, dalla zona adiacente alla stazione fino a Lama Martina. Strutturato a macchia di leopardo, il comparto serve a restituire una funzionalità a suoli che sono perlopiù occupati da opifici in stato di abbandono: negli anni la politica ha scelto, anche in questo caso, la vocazione edificatoria. Naturalmente, la scelta era tutt'altro che "obbligata". Palazzi, case, appartamenti. In una città che, per inciso, sempre più si svuota di persone».
Secondo Legambiente «le aree destinate a servizi sono risicate e difficilmente accessibili. E questo, in un contesto reso ancora più critico dalla presenza della ferrovia e del cavalcavia di Levante. Piuttosto che bilanciare la carenza di servizi nei quartieri esistenti e ridurre i problemi del traffico, il comparto 18, una volta edificato, renderà molto più difficile la vita di automobilisti e pedoni. Ancora molti palazzi, ancora poche e anguste le aree a servizio della vivibilità a Molfetta. Il tutto, in assenza di un piano dei servizi della città».
E poi. «Il comparto 18 però non sarà soltanto un comparto "congestionato". Tanti metri cubi si eleveranno, è vero, anche nelle aree più improbabili (come, ad esempio, in un fazzoletto a ridosso dei pilastri del cavalcavia, dove sono previsti ben tre palazzi; e, questo, nonostante sussista il divieto di costruire nelle immediate vicinanze di strade di grande traffico). Ci sono, poi, altre aggravanti. Tra queste, l'indice di pericolosità idraulica, tenuto conto della prossimità di aree inondabili e, in particolare, di Lama Martina che non è del tutto tutelata da questo piano. Un fabbricato di cinque piani, oltre due interrati, sarà costruito proprio sul ciglio di scarpata della lama. Tanti buoni motivi, insomma, per chiedere che si faccia chiarezza. A questo dovrebbe servire la Vas. Almeno a non piangere, poi, sul latte versato».
«Non è una questione di lana caprina – puntualizza una nota del circolo Legambiente di Molfetta – né un inutile passaggio di "carte bollate": la Vas serve a valutare, prima che sia troppo tardi, se ci saranno danni».
«Il comparto interessa un'area estesa e contorta che – continua la nota - corre più o meno parallela all'asse ferroviario, al di qua dei binari. Per intenderci, dalla zona adiacente alla stazione fino a Lama Martina. Strutturato a macchia di leopardo, il comparto serve a restituire una funzionalità a suoli che sono perlopiù occupati da opifici in stato di abbandono: negli anni la politica ha scelto, anche in questo caso, la vocazione edificatoria. Naturalmente, la scelta era tutt'altro che "obbligata". Palazzi, case, appartamenti. In una città che, per inciso, sempre più si svuota di persone».
Secondo Legambiente «le aree destinate a servizi sono risicate e difficilmente accessibili. E questo, in un contesto reso ancora più critico dalla presenza della ferrovia e del cavalcavia di Levante. Piuttosto che bilanciare la carenza di servizi nei quartieri esistenti e ridurre i problemi del traffico, il comparto 18, una volta edificato, renderà molto più difficile la vita di automobilisti e pedoni. Ancora molti palazzi, ancora poche e anguste le aree a servizio della vivibilità a Molfetta. Il tutto, in assenza di un piano dei servizi della città».
E poi. «Il comparto 18 però non sarà soltanto un comparto "congestionato". Tanti metri cubi si eleveranno, è vero, anche nelle aree più improbabili (come, ad esempio, in un fazzoletto a ridosso dei pilastri del cavalcavia, dove sono previsti ben tre palazzi; e, questo, nonostante sussista il divieto di costruire nelle immediate vicinanze di strade di grande traffico). Ci sono, poi, altre aggravanti. Tra queste, l'indice di pericolosità idraulica, tenuto conto della prossimità di aree inondabili e, in particolare, di Lama Martina che non è del tutto tutelata da questo piano. Un fabbricato di cinque piani, oltre due interrati, sarà costruito proprio sul ciglio di scarpata della lama. Tanti buoni motivi, insomma, per chiedere che si faccia chiarezza. A questo dovrebbe servire la Vas. Almeno a non piangere, poi, sul latte versato».