Leader nelle tecnologie avanzate: La Notte conquista il mondo dell'arredamento
Hevolus, l'azienda molfettese è leader nell'industria del mobile
Molfetta - martedì 23 maggio 2017
Mobili moderni, di design "grandi firme", classici a volte curiosi e innovativi anche per l'uso dei materiali, con il "contorno" di tantissimi complementi d'arredo. C'è di tutto e di più (soprattutto bello e ben fatto) nell'industria dell'arredamento di Antonella La Notte, 45 anni, ceo di Hevolus, una piccola impresa di serramenta tecnica per il settore del mobile che si è trasformata in un avveniristico laboratorio di tecnologie. Dopo la partnership con il colosso tedesco Würth, è giunto il momento di commercializzare verso l'estero. Un segnale forte, per chi realmente crede nella ripresa del settore del mercato interno che manifesta i primi timidi segnali e soprattutto vuole giocare fino in fondo la carta importantissima dell'export del mobile arredo made in Italy.
L'azienda di Molfetta è leader nelle tecnologie avanzate per l'industria dell'arredamento, per la quale si occupa di realtà virtuale. Antonella La Notte, vanta nel suo curriculum studi da ragioniere e alcuni master, e attualmente coordina un gruppo di architetti multimediali, di esperti di informatica e di marketing.
"Siamo nati per servire chi fabbricava cucine, fornivamo guide, sponde, cerniere - spiega la manager a Repubblica.it -. Il nostro desiderio è stato aiutare le aziende a vendere di più, presentandosi meglio ai loro clienti. Io dicevo sempre alla nostra rete commerciale: chiediamo quali sono i bisogni e cerchiamo di risolvere i problemi, anche quelli che loro nemmeno sanno di avere. Oggi siamo in grado di dare tutto ciò che serve su misura, qui è come stare in sartoria".
"Vogliamo coinvolgere emotivamente il consumatore. Abbiamo trasformato un modello di business. Non vorrei peccare di presunzione ma non abbiamo concorrenti, né in Italia né all'estero. Forse qualcuno ci sta già copiando". Attraverso la rete di vendite del colosso tedesco Würth Italia, Hevolus oggi lavora con i big dell'arredamento come Balthaup, Schiffini, Natuzzi, Scavolini, Berloni. E inoltre stanno aprendo anche le porte dell'estero: l'azienda di Molfetta è pronta per entrare in Spagna e in Austria. L'incontro con la Würth Italia è avvenuto nel 2011 alla Sicam di Pordenone, la fiera nazionale numero uno del settore, con Ivo Thaler, responsabile della divisione legno di Würth Italia.
"Per noi è stato il trampolino di lancio" - dice La Notte nell'intervista a Repubblica.it. - Poi l'amministratore delegato Nicola Piazza, ha proposto a Hevolus di diventare loro partner. "Quando sono arrivati qui con il loro aereo privato hanno detto: non riusciamo a credere che un'azienda nell'Italia del Sud, possa fare tutto questo".
Nel dicembre del 2015 la sala cinebox è stata ceduta ai tedeschi come ramo d'azienda e da lì è cominciata la crescita aziendale della Hevolus. "Un partner industriale, quello che ci voleva per noi. Come succede per le multinazionali - dichiara la manager - loro hanno una forza finanziaria incredibile ma sono pesanti, quindi hanno bisogno di una gazzella. E noi abbiamo fatto passi avanti incredibili. Inventiamo i progetti e loro li acquistano. Chiedono sempre novità. Ne abbiamo pronte sette".
"Con loro tutto viaggia in automatico, stiamo finendo i software e poi si va. A Londra abbiamo un nostro responsabile, Paolo Cormio, che sta guidando un progetto. Stiamo chiudendo da soli un contratto importante con Cina e con India. Insomma tante e bellissime opportunità".
Hevolus ha inoltre aperto una sede a Pesaro, spostando il magazzino del semilavorato lì, che per l'industria del mobile è il fulcro. Rispetto alla crisi dell'industria del mobile, Hevolus è andata in controtendenza. "Abbiamo fatto investimenti significativi, prima ancora che Würth comprasse. Le banche con cui lavoriamo ci hanno aiutato in tutti i modi". La società si è attrezzata anche per usufruire dei fondi europei per la tecnologia. Di recente ha ottenuto un altro prestito agevolato con il Pia, Pon europeo per l'innovazione, di un milione e 200 mila euro a fronte a un milione e 800 mila euro di investimento.
"Ci stiamo attivando per avere dei magazzini verticali. Abbiamo comprato un capannone nella zona industriale, spazi enormi che stanno diventando stretti". Oggi l'azienda di Molfetta - scrive Repubblica.it - è arrivata alla mixed reality, cioè l'ologramma, roba da industry 4.0. Elementi virtuali da aggiungere alla dimensione reale, con proiettori che creano figure in 4d sulla lente. Compagnie marittime come Costa e Carribean, tramite la rete Würth, utilizzano questi software per fare la manutenzione a distanza delle navi da crociera. Anche se si trovano ai Caraibi. Pure Ikea utilizza la realtà virtuale, "ma per noi è già superata - dice Antonella La Notte - noi siamo più avanti".
La Notte, a Repubblica.it, parla di "risultati impensabili". "Il 2016 si è chiuso con un fatturato di 4 milioni di euro, ma nei prossimi tre anni col nostro business plan puntiamo a raggiungere quota 60. Mister Würth ha chiesto di replicare quello che abbiamo fatto in Italia in tutto il mondo".
L'azienda di Molfetta è leader nelle tecnologie avanzate per l'industria dell'arredamento, per la quale si occupa di realtà virtuale. Antonella La Notte, vanta nel suo curriculum studi da ragioniere e alcuni master, e attualmente coordina un gruppo di architetti multimediali, di esperti di informatica e di marketing.
"Siamo nati per servire chi fabbricava cucine, fornivamo guide, sponde, cerniere - spiega la manager a Repubblica.it -. Il nostro desiderio è stato aiutare le aziende a vendere di più, presentandosi meglio ai loro clienti. Io dicevo sempre alla nostra rete commerciale: chiediamo quali sono i bisogni e cerchiamo di risolvere i problemi, anche quelli che loro nemmeno sanno di avere. Oggi siamo in grado di dare tutto ciò che serve su misura, qui è come stare in sartoria".
"Vogliamo coinvolgere emotivamente il consumatore. Abbiamo trasformato un modello di business. Non vorrei peccare di presunzione ma non abbiamo concorrenti, né in Italia né all'estero. Forse qualcuno ci sta già copiando". Attraverso la rete di vendite del colosso tedesco Würth Italia, Hevolus oggi lavora con i big dell'arredamento come Balthaup, Schiffini, Natuzzi, Scavolini, Berloni. E inoltre stanno aprendo anche le porte dell'estero: l'azienda di Molfetta è pronta per entrare in Spagna e in Austria. L'incontro con la Würth Italia è avvenuto nel 2011 alla Sicam di Pordenone, la fiera nazionale numero uno del settore, con Ivo Thaler, responsabile della divisione legno di Würth Italia.
"Per noi è stato il trampolino di lancio" - dice La Notte nell'intervista a Repubblica.it. - Poi l'amministratore delegato Nicola Piazza, ha proposto a Hevolus di diventare loro partner. "Quando sono arrivati qui con il loro aereo privato hanno detto: non riusciamo a credere che un'azienda nell'Italia del Sud, possa fare tutto questo".
Nel dicembre del 2015 la sala cinebox è stata ceduta ai tedeschi come ramo d'azienda e da lì è cominciata la crescita aziendale della Hevolus. "Un partner industriale, quello che ci voleva per noi. Come succede per le multinazionali - dichiara la manager - loro hanno una forza finanziaria incredibile ma sono pesanti, quindi hanno bisogno di una gazzella. E noi abbiamo fatto passi avanti incredibili. Inventiamo i progetti e loro li acquistano. Chiedono sempre novità. Ne abbiamo pronte sette".
"Con loro tutto viaggia in automatico, stiamo finendo i software e poi si va. A Londra abbiamo un nostro responsabile, Paolo Cormio, che sta guidando un progetto. Stiamo chiudendo da soli un contratto importante con Cina e con India. Insomma tante e bellissime opportunità".
Hevolus ha inoltre aperto una sede a Pesaro, spostando il magazzino del semilavorato lì, che per l'industria del mobile è il fulcro. Rispetto alla crisi dell'industria del mobile, Hevolus è andata in controtendenza. "Abbiamo fatto investimenti significativi, prima ancora che Würth comprasse. Le banche con cui lavoriamo ci hanno aiutato in tutti i modi". La società si è attrezzata anche per usufruire dei fondi europei per la tecnologia. Di recente ha ottenuto un altro prestito agevolato con il Pia, Pon europeo per l'innovazione, di un milione e 200 mila euro a fronte a un milione e 800 mila euro di investimento.
"Ci stiamo attivando per avere dei magazzini verticali. Abbiamo comprato un capannone nella zona industriale, spazi enormi che stanno diventando stretti". Oggi l'azienda di Molfetta - scrive Repubblica.it - è arrivata alla mixed reality, cioè l'ologramma, roba da industry 4.0. Elementi virtuali da aggiungere alla dimensione reale, con proiettori che creano figure in 4d sulla lente. Compagnie marittime come Costa e Carribean, tramite la rete Würth, utilizzano questi software per fare la manutenzione a distanza delle navi da crociera. Anche se si trovano ai Caraibi. Pure Ikea utilizza la realtà virtuale, "ma per noi è già superata - dice Antonella La Notte - noi siamo più avanti".
La Notte, a Repubblica.it, parla di "risultati impensabili". "Il 2016 si è chiuso con un fatturato di 4 milioni di euro, ma nei prossimi tre anni col nostro business plan puntiamo a raggiungere quota 60. Mister Würth ha chiesto di replicare quello che abbiamo fatto in Italia in tutto il mondo".