Cronaca
Le ultime immagini di Claudia De Chirico: si è davvero tolta la vita?
La famiglia non ci crede, a "Chi l'ha visto?" spunta un video inedito in cui la 22enne cade dall'auto del fidanzato
Molfetta - giovedì 2 febbraio 2023
14.06
Claudia De Chirico, la 22enne trovata cadavere a Terlizzi all'alba del 22 dicembre 2016 nel sottopassaggio di via Mazzini, si è davvero suicidata? La famiglia si è opposta tre volte all'archiviazione, mentre ieri sera, "Chi l'ha visto?" ha mandato in onda un video inedito in cui lei cade dalla vettura del fidanzato in testa coda.
Sette ore dopo, il corpo fu ritrovato sulla scalinata del sottovia. Attraverso il loro avvocato, il molfettese Bepi Maralfa che ha sempre sostenuto l'esistenza di una serie di elementi non valutati, in questi anni i genitori Nino e Marisa De Chirico si sono opposti ben tre volte alle richieste d'archiviazione del fascicolo d'inchiesta. Opposizioni che il Tribunale di Trani ha accolto chiedendo un supplemento investigativo per maggiori approfondimenti su un caso che ha scosso la comunità.
Secondo il medico legale, incaricato di una consulenza tecnica autoptica, De Chirico si sarebbe suicidata per impiccagione incompleta, utilizzando un cavo usb trovato stretto attorno al collo. Ma, come scritto, sia i genitori che il loro legale, Maralfa, ieri ospiti in tv, continuano a non credere al suicidio. Il fascicolo rubricato per istigazione al suicidio vede indagato il 31enne fidanzato Davide Falcetta, di Molfetta, che, difeso dall'avvocato Francesco Montingelli, ha respinto le accuse.
Sul corpo di Claudia furono trovate 36 lesioni. Il fidanzato s'è giustificato dicendo che quel 22 dicembre i due litigarono per ragioni di gelosia e, in un distributore di carburanti, Claudia aprì la porta dell'auto e si lanciò a terra, ma le immagini delle telecamere mostrano una manovra spericolata dell'auto guidata dal fidanzato di Claudia che, prima finisce sull'asfalto, e, dopo, mentre prova a rialzarsi, viene scaraventata per terra, trascinata con forza e infine costretta a rientrare in auto.
«Oggi scopriamo l'esistenza di una relazione sentimentale travagliata in cui il fidanzato spesso picchiava la ragazza, anche la sera della morte. Perché questi - si chiede Maralfa - non sono stati ritenuti utili? I Carabinieri avevano sostenuto che la sera della morte di Claudia, il fidanzato fosse tornato a casa restandovi fino al mattino, senza uscire. Al contrario, dalle immagini, il giovane si è allontanato dalla casa. Esiste un buco di 15 minuti in cui il fidanzato non è coperto da un'alibi».
A ciò si aggiunga il dato ricavato dal cavo trovato attorno al collo della vittima, di una lunghezza incompatibile con la manovra suicidiaria e che aveva una traccia ematica con un profilo genetico misto, di Claudia e di un'altra persona. Ieri, un video inedito, ha acceso i riflettori sulla vicenda. Qualcuno ha informazioni utili?
Sette ore dopo, il corpo fu ritrovato sulla scalinata del sottovia. Attraverso il loro avvocato, il molfettese Bepi Maralfa che ha sempre sostenuto l'esistenza di una serie di elementi non valutati, in questi anni i genitori Nino e Marisa De Chirico si sono opposti ben tre volte alle richieste d'archiviazione del fascicolo d'inchiesta. Opposizioni che il Tribunale di Trani ha accolto chiedendo un supplemento investigativo per maggiori approfondimenti su un caso che ha scosso la comunità.
Secondo il medico legale, incaricato di una consulenza tecnica autoptica, De Chirico si sarebbe suicidata per impiccagione incompleta, utilizzando un cavo usb trovato stretto attorno al collo. Ma, come scritto, sia i genitori che il loro legale, Maralfa, ieri ospiti in tv, continuano a non credere al suicidio. Il fascicolo rubricato per istigazione al suicidio vede indagato il 31enne fidanzato Davide Falcetta, di Molfetta, che, difeso dall'avvocato Francesco Montingelli, ha respinto le accuse.
Sul corpo di Claudia furono trovate 36 lesioni. Il fidanzato s'è giustificato dicendo che quel 22 dicembre i due litigarono per ragioni di gelosia e, in un distributore di carburanti, Claudia aprì la porta dell'auto e si lanciò a terra, ma le immagini delle telecamere mostrano una manovra spericolata dell'auto guidata dal fidanzato di Claudia che, prima finisce sull'asfalto, e, dopo, mentre prova a rialzarsi, viene scaraventata per terra, trascinata con forza e infine costretta a rientrare in auto.
«Oggi scopriamo l'esistenza di una relazione sentimentale travagliata in cui il fidanzato spesso picchiava la ragazza, anche la sera della morte. Perché questi - si chiede Maralfa - non sono stati ritenuti utili? I Carabinieri avevano sostenuto che la sera della morte di Claudia, il fidanzato fosse tornato a casa restandovi fino al mattino, senza uscire. Al contrario, dalle immagini, il giovane si è allontanato dalla casa. Esiste un buco di 15 minuti in cui il fidanzato non è coperto da un'alibi».
A ciò si aggiunga il dato ricavato dal cavo trovato attorno al collo della vittima, di una lunghezza incompatibile con la manovra suicidiaria e che aveva una traccia ematica con un profilo genetico misto, di Claudia e di un'altra persona. Ieri, un video inedito, ha acceso i riflettori sulla vicenda. Qualcuno ha informazioni utili?