Cultura, Eventi e Spettacolo
Le "Quarantane" del Centro storico realizzate da “Passione e Tradizione" e Unitalsi
I fantocci vestiti di nero veglieranno sospesi per tutto il periodo quaresimale
Molfetta - mercoledì 21 febbraio 2018
9.55
Quest'anno l'associazione "Passione e Tradizione", che con i suoi soci si attiva con grande passione alla riscoperta ed alla rivalutazione delle nostre tradizioni popolari, oltre a coinvolgere i bambini di alcune Scuole dell'Infanzia, ha coinvolto anche gli amici speciali dell'associazione UNITALSI sottosezione di Molfetta per la realizzazione della "Quarantana".
I ragazzi ed i volontari hanno accettato con entusiasmo, nel realizzarla si sono sentiti coinvolti in maniera attiva nella tradizione degli antichi riti pasquali.
L'iniziativa della ripresa, dal 2008, di questa antica tradizione è partita dall'associazione "Passione e Tradizione", che ha attinto l'antica usanza dai testi di Orazio Panunzio, e ha lo scopo di darne continuità.
La Quarantana sospesa nelle vie del centro storico rappresenta la fine del Carnevale e l'inizio del periodo quaresimale.
Un fantoccio di donna vestito di nero, che fonde la tradizione cristiana agli antichi riti pagani, rappresenta la moglie di Toma defunto, con una una grossa arancia con sette penne di gallina quanti sono i venerdì compresi tra il Mercoledì delle Ceneri e la Santa Pasqua, attribuiti ai sette dolori di Maria. Veglia per tutto il periodo quaresimale fino al giorno di Pasqua, giorno in cui viene bruciata.
I ragazzi ed i volontari hanno accettato con entusiasmo, nel realizzarla si sono sentiti coinvolti in maniera attiva nella tradizione degli antichi riti pasquali.
L'iniziativa della ripresa, dal 2008, di questa antica tradizione è partita dall'associazione "Passione e Tradizione", che ha attinto l'antica usanza dai testi di Orazio Panunzio, e ha lo scopo di darne continuità.
La Quarantana sospesa nelle vie del centro storico rappresenta la fine del Carnevale e l'inizio del periodo quaresimale.
Un fantoccio di donna vestito di nero, che fonde la tradizione cristiana agli antichi riti pagani, rappresenta la moglie di Toma defunto, con una una grossa arancia con sette penne di gallina quanti sono i venerdì compresi tra il Mercoledì delle Ceneri e la Santa Pasqua, attribuiti ai sette dolori di Maria. Veglia per tutto il periodo quaresimale fino al giorno di Pasqua, giorno in cui viene bruciata.