Gianni Porta. <span>Foto Vincenzo Bisceglie</span>
Gianni Porta. Foto Vincenzo Bisceglie
Politica

Le proposte di Gianni Porta per il rilancio economico di Molfetta

«Proponiamo la creazione di Resp@, una Rete Economica Solidale Pubblica delle imprese urbane»

Dal 2006 al 2016 le sedi d'impresa a Molfetta sono diminuite da 4.795 a 4.337, uno dei settori più colpiti è stato quello del commercio.

Un tempo la nostra città attirava i cittadini delle realtà vicine, oggi invece ci si rivolge di più alla grande distribuzione. Siamo stati facili e solitari profeti quando abbiamo messo in guardia 15 anni fa dai pericoli che correva l'economia cittadina di fronte ai colossi della grande distribuzione.
A quell'epoca l'amministrazione di centrodestra guidata da Tommaso Minervini e benedetta dal senatore Azzollini (oggi divisi) applaudiva a ogni apertura di centro commerciale, senza dare risposte ai piccoli operatori che si ritrovavano da soli ad affrontare la concorrenza senza sostegno da parte del Comune, senza la costruzione di una rete in grado di intercettare parte dei nuovi flussi di consumo in entrata.

Sicuramente sono utili i parcheggi, nuovi arredi urbani e la rivoluzione del trasporto pubblico così come la sperimentazione di isole pedonali, al pari della riorganizzazione della rete mercatale con riutilizzo dell'ex mercato ortofrutticolo generale e un piano del commercio del centro antico e la regolamentazione del commercio su aree pubbliche. Ma serve un salto in avanti per provare a recuperare fette di mercato da parte del variegato mondo economico cittadino.

Alla crisi economica iniziata 10 anni fa crediamo si debba dare una risposta ripartendo dal tessuto cittadino esistente, un tessuto di piccole e medie imprese che va sostenuto con un nuovo ruolo attivo del Comune che faccia da guida e coordinamento delle politiche a sostegno degli operatori economici urbani, andando oltre anche alcune tradizionali diffidenze degli operatori a consorziarsi e fare sistema.

Per questo proponiamo la creazione di Resp@, una Rete Economica Solidale Pubblica delle imprese urbane che unisca in consorzio tutti gli operatori economici con la partnership di tutte le associazioni di categoria e delle associazioni di strada e il supporto dell'Ente comunale.
La proposta di rete Resp@ non è rivolta soltanto al settore del commercio ma anche ai settori dell'artigianato e primari (pesca e agricoltura). La convinzione è che non si possano dare risposte forti alla crisi disperdendo le risorse pubbliche e le energie private in mille iniziative senza un coordinamento. A questa rete e alle sue iniziative saranno destinate le risorse a disposizione del Comune per sostenere l'economia cittadina urbana, non solo le attività dello storico "quadrilatero del commercio" ma anche quelle dei quartieri storici di Ponente e Levante e dei quartieri di espansione a mezzogiorno, vecchia e nuova 167, che hanno bisogno di alimentare la presenza di operatori e attività economiche per non ridursi a periferie vuote. Una proposta innovativa che fa leva sulle risorse interne della comunità, che rafforza il senso di appartenenza e la cooperazione tra soggetti.
A che serve Resp@?
In primo luogo, la proposta di Resp@ serve a favorire il potenziamento del sistema d'offerta attraverso iniziative coordinate di fidelizzazione e scontistica permanenti rivolte ai consumatori nella logica del gruppo d'acquisto solidale a livello di massa. Ogni cittadino che aderisce come consumatore a Resp@, aderisce a un circuito qualificato presente in tutta la città con vantaggi economici e sconti fedeltà.
In secondo luogo, Resp@ serve a programmare durante tutto l'arco dell'anno - non solo a Natale, Pasqua e festa patronale - eventi promozionali nei quartieri con il concorso integrato del mondo dell'associazionismo culturale, sportivo e il sistema delle istituzioni scolastiche. Questa programmazione destagionalizzata sarà possibile grazie alla individuazione della figura di un "manager di strada" che possa supportare gli operatori.
Infine, terza e ultima funzione sperimentale già avviata in altri contesti anche italiani (ad es. con Sardex in Sardegna), Resp@ può funzionare per le aziende aderenti come circuito di credito/debito complementare e supplementare rispetto a quello in euro, attraverso un'unità di conto digitale in cui le aziende possono finanziarsi e sostenersi a vicenda senza il pagamento di interessi e commissioni. Si possono così liberare nuove risorse private, si favorisce l'aumento delle relazioni interne tra gli operatori e si promuove l'accesso alla rete di potenziali nuovi soggetti che volessero cimentarsi in nuovi investimenti.
Insomma, valorizzare le energie presenti, ispirare fiducia, rafforzare i legami, tornare a mettere al centro la città, ripartire dalle radici per costruire un futuro più solido. A questo serve il progetto Resp@.
  • gianni porta
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