Incontro Comune
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Lavori in via don Minzoni: dibattito e riflessioni nell'incontro tra Comune e residenti

Occasione di confronto in merito al discusso cantiere finanziato dal PNRR

Nel pomeriggio di ieri l'amministrazione comunale di Molfetta e i tecnici hanno incontrato i residenti della zona di levante e, in particolare, coloro che abitano nei pressi di via don Minzoni per un confronto sul progetto di riqualificazione dell'area.

È stato un incontro-scontro, per via dei toni spesso accesi del dibattito, in cui le due controparti hanno espresso le rispettive idee sul cantiere finanziato con fondi Pnrr nell'ambito del programma ministeriale Pinqua: i cittadini hanno manifestato tutti i loro dubbi, coadiuvati anche dalla presenza di un tecnico botanico, mentre il Comune ha fornito le proprie spiegazioni per illustrare, nel dettaglio, l'azione in corso. Il Pinqua, acronimo di "Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare", intende stimolare la capacità di resilienza delle città nell'assumere una gestione dello spazio che risulti in grado di rispondere alle nuove necessità delle persone che in esse vivono, rivitalizzando il tessuto sociale.

Nel caso specifico di Molfetta, il cantiere di via don Minzoni è diventato oggetto di un acceso dibattito legato alla rimozione di decine di alberi su questa arteria che costituisce uno degli snodi più importanti della città in direzione sud, nella zona di levante. Da mesi, infatti, esiste un vero e proprio comitato che organizza incontri periodici per raccogliere le indicazioni dei cittadini e proporre nuovi spunti operativi al Comune. Tale cantiere, approvato nel 2021, prevede interventi di incremento della dotazione infrastrutturale quali un nuovo asse pedonale attrezzato con spazi per la socializzazione, attrezzature per lo sport, pista ciclabile, nuova illuminazione pubblica, riutilizzo delle acque piovane e potenziamento del sistema del verde.

I membri del comitato hanno criticato l'attuale cantiere considerandolo come espressione di una forma di depauperamento del verde urbano: lo stesso esperto chiamato in causa dai cittadini ha fornito il proprio parere tecnico in merito, affermando di aver analizzato il complesso di alberi e definendo, a sua detta, non eccessivamente negativa la condizione degli stessi alberi in questione.

Altri residenti dell'area hanno chiesto delucidazioni al Comune, ponendo attenzione sull'importanza di equilibrio tra il verde pubblico e l'incolumità degli stessi cittadini nonché passanti, la cui salute è messa spesso a rischio quando percorrono via don Minzoni in bici o in moto per via del dissesto del manto stradale, ma anche a piedi visto lo stato di alterazione dei marciapiedi per via delle radici. Altre riflessioni interessanti sono state legate all'estensione delle future aiuole con conseguente riduzione degli spazi per i parcheggi, un tema da non sottovalutare in un quartiere in cui l'età media è più alta rispetto ad altre zone della città.

In ogni caso, l'amministrazione comunale ha replicato che le evidenti condizioni di degrado e danneggiamento dell'asse viario hanno messo in luce gravi dissesti, dovuti all'apparato radicale dei pini esistenti, sia del manto stradale che dei marciapiedi con elevato rischio per l'incolumità sia dei pedoni che dei mezzi di trasporto oltre che sporcizia e presenza di deiezioni canine nonché pericolosità degli incroci con particolare riferimento all'intersezione tra via Don Minzoni, via Generale Amato e via Carabellese.

A seguire, vengono proposte le considerazioni del Comune sul cantiere in corso:
"Il pino presenta caratteristiche non proprio indicate per i contesti urbani; infatti, attualmente la scelta di utilizzare il pino, in particolare il domestico, come alberatura urbana è messa in discussione a causa delle sue problematiche gestionali che emergono soprattutto quando si considera il contesto in cui queste si trovano, come viali su marciapiede pavimentato o su banchina permeabile a bordo strada, aiuole ristrette e con terreni compatti. Le ultime progettazioni, tecnico-agronomiche. stanno convergendo verso una graduale diminuzione della presenza del pino, considerando soprattutto casi in cui gli esemplari siano già in uno stato di età avanzata e/o in forte stress. Tale situazione è spinta anche da recentissimi gravi fatti di cronaca. Per tutti i 68 pini, nessuno escluso, è stato attribuito il fattore di contatto "elevato" in considerazione dell'elevata frequentazione del sito. Ad essi è attribuito, altresì, il fattore di danno (cosa può cadere)" elevato" che riferisce alla possibile rottura per sradicamento dell'intero sistema suolo-pianta o di parti significative della pianta. Infine, agli alberi si attribuisce il rischio di instabilità "elevato" in cui le conseguenze sono significative e la probabilità è molto verosimile o verosimile, oppure le conseguenze sono gravi e la probabilità è verosimile".

Art. 18 – Abbattimenti di alberature pubbliche e private
1. L'abbattimento di alberi oggetto di tutela in base all'art. 15 è consentito solo nei casi comprovati di stretta necessità, quali: a) instabilità dell'albero dovuta ad alterazioni degli organi di sostegno (apparato radicale, colletto, fusto e branche principali) che comportano rischi per la pubblica incolumità; b) alberature in stato vegetativo o fitosanitario irrimediabilmente compromesso; c) alberature che causano danni documentati a manufatti, strutture edili e sottoservizi; (…) e) nuova progettazione degli spazi verdi, diradamenti necessari alla sopravvivenza di gruppi arborei troppo fitti o miranti a una riqualificazione paesaggistica del luogo, sostituzione di scelte vegetazionali non idonee al sito, cambi di destinazione d'uso dell'area.
2. L'abbattimento di alberi oggetto di tutela in base all'art. 15 è altresì consentito quando rendono difficoltosa la realizzazione di un'opera pubblica, un piano particolareggiato o opere edili private o che comunque impediscano il legittimo soddisfacimento dei diritti edificatori nel rispetto delle normative urbanistiche ed edilizie, fatta salva la tutela della "vegetazione di pregio" di cui all'art.27.

Art. 21 – Scelta delle specie nei nuovi impianti e nelle sostituzioni
1. La scelta delle specie nei nuovi impianti e nelle sostituzioni deve tendere al mantenimento degli aspetti naturali, paesaggistici e culturali del territorio. Nel valutare le specie utilizzabili dovrà essere definito l'ambito in cui queste dovranno essere messe a dimora secondo la seguente articolazione: (…) ALBERATURE STRADALI E PARCHEGGI Dovrà essere evitato l'uso di specie il cui apparato radicale tende ad essere superficiale e invadente, specie con frutti voluminosi, pesanti o maleodoranti,


In conclusione, si sottolinea come la visione strategica dell'Amministrazione sia improntata su tutto il territorio comunale alla riqualificazione e valorizzazione del verde come testimoniano i seguenti progetti:
• Riqualificazione di Via Don Minzoni – piantumazione di n. 130 nuove alberature oltre cespugli e siepi, a fronte delle 68 esistenti
• Riqualificazione del Parco di Levante – piantumazione di n. 10 nuove alberature
• Parco Baden Powell – riqualificazione del verde esistente e piantumazione di nuove alberature
• Riqualificazione CCR – piantumazione di n. 10 nuove alberature
• Riforestazione urbana - piantumazione di circa 300 nuove alberature
• Valorizzazione di aree verdi e parchi naturali e accrescimento del patrimonio arboreo della città – piantumazione di circa 100 esemplari tra alberature e cespugli
• Waterfront di Ponente – piantumazione di n. 60 nuove alberature oltre siepi ed arbusti
• Riqualificazione Secca dei pali – piantumazione di n. 30 nuove alberature oltre siepi ed arbusti

  • PNRR
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