Politica
Lavori all'ex Palazzo Tributi, Sinistra Italiana: «Sarà un altro contenitore vuoto»
La nota: «Già ambienti come il Torrione Passari e la Sala dei Templari sono privi di contenuti»
Molfetta - mercoledì 22 novembre 2023
Comunicato Stampa
In merito ai lavori in corso per il recupero dell'ex Palazzo Tributi a Molfetta, si è espresso il coordinamento cittadino di Sinistra Italiana:
"L'amministrazione del fare si ricorda ogni tanto di lanciare sempre più stanchi e sempre meno convinti proclami. Lo fa per bocca più o meno ufficiale – pagina Facebook Città di Molfetta – oppure per quella di assessori che vagano in ordine sparso, abbastanza silenti invece sui versamenti nel porto. Leggiamo sulla velina di Città – l'aggettivo smart è definitivamente tramontato e nessuno ha più il coraggio di richiamarlo in vita, nemmeno per scherzarci – il seguente non troppo fantasioso post".
"Negli anni, tra le altre "destinazioni", è stato sede dell'Ente di Carità e Accoglienza, poi, per decenni, sede dei Servizi sociali del comune, poi sede dell'Ufficio Tributi, ora questo splendido Palazzo, sottoposto ad importanti interventi di riqualificazione, si prepara a diventare un contenitore culturale in grado di ospitare mostre d'arte permanenti e temporanee. E si prepara ad ospitare anche nuove progettualità con ambienti dedicati ad attività di co-working".
"L'unica definizione corretta di questo proclama è opere pubbliche, che rientra nelle attività che hanno contrassegnato la stella polare di questa amministrazione: costruire, ricostruire, ristrutturare, appaltare. Tutto quello che segue è la solita, vuota sequenza di parole che in questa città hanno perso assolutamente di senso. Non comprendiamo le virgolette che accompagnano la parola destinazioni, così come non cogliamo la valenza dell'aggettivo splendido, visto che si tratta di una dignitosa palazzina, senza alcun merito architettonico particolare. Quando si arriva ai contenuti che verranno abbiamo il solito nonsenso minerviniano, che abbiamo imparato bene negli anni: "mostre d'arte permanenti e temporanee. E si prepara ad ospitare anche nuove progettualità con ambienti dedicati ad attività di co-working".
"Anche il meno esperto del settore arriva a comprendere che o si fanno gli uffici – questo il significato dell'aberrante co-working, detto in soldoni – o si allestisce uno spazio espositivo, che per definizione ha tutt'altra veste e natura. Come si possa ricavare tutto ciò in soli due piani, dalla modesta metratura, è un atto di fede a cui non si può dar logica spiegazione. Sulle mostre permanenti non aggiungiamo altro, è un'idiozia inattuabile che si commenta da sola. Minervini dovrebbe ben sapere, avendo coscienza in materia viste le pregresse esperienze – cosa che dubitiamo sfiori la mente dell'assessore alle Frittelle – che aprire l'ennesimo contenitore senza contenuti serve solo alle ditte che costruiscono, ricostruiscono, subappaltano e demoliscono".
"L'ennesima scatola vuota non serve a molto, visto che i contenitori storici già esistenti, come Torrione Passari e Sala dei Templari, languono nell'assoluta mancanza di idee, programmazione, e contenuti. Minervini potrà opporre ben poco a queste verità oggettive, raschiando il barile dell'iniziativa locale, consapevole di quanto invece fatto a partire dal 2003, anche in amministrazioni da lui guidate. Ma quelle sono ormai stagioni di un'altra epoca, lo sprofondo attuale purtroppo ci porta a pensare che sarà aperto solo un altro pastrocchio, non utilizzabile in declinazioni e varianti di calzone e frittelle alla cipolla. La collezione civica è stata spostata dalla quadreria che cadeva a pezzi, ma non ha avuto alcuna curatela scientifica.
I fatti qui espressi sono incontestabili, vi si oppone solo una propaganda sempre più stanca, anche per bocca dall'assessore silenzioso".
"L'amministrazione del fare si ricorda ogni tanto di lanciare sempre più stanchi e sempre meno convinti proclami. Lo fa per bocca più o meno ufficiale – pagina Facebook Città di Molfetta – oppure per quella di assessori che vagano in ordine sparso, abbastanza silenti invece sui versamenti nel porto. Leggiamo sulla velina di Città – l'aggettivo smart è definitivamente tramontato e nessuno ha più il coraggio di richiamarlo in vita, nemmeno per scherzarci – il seguente non troppo fantasioso post".
"Negli anni, tra le altre "destinazioni", è stato sede dell'Ente di Carità e Accoglienza, poi, per decenni, sede dei Servizi sociali del comune, poi sede dell'Ufficio Tributi, ora questo splendido Palazzo, sottoposto ad importanti interventi di riqualificazione, si prepara a diventare un contenitore culturale in grado di ospitare mostre d'arte permanenti e temporanee. E si prepara ad ospitare anche nuove progettualità con ambienti dedicati ad attività di co-working".
"L'unica definizione corretta di questo proclama è opere pubbliche, che rientra nelle attività che hanno contrassegnato la stella polare di questa amministrazione: costruire, ricostruire, ristrutturare, appaltare. Tutto quello che segue è la solita, vuota sequenza di parole che in questa città hanno perso assolutamente di senso. Non comprendiamo le virgolette che accompagnano la parola destinazioni, così come non cogliamo la valenza dell'aggettivo splendido, visto che si tratta di una dignitosa palazzina, senza alcun merito architettonico particolare. Quando si arriva ai contenuti che verranno abbiamo il solito nonsenso minerviniano, che abbiamo imparato bene negli anni: "mostre d'arte permanenti e temporanee. E si prepara ad ospitare anche nuove progettualità con ambienti dedicati ad attività di co-working".
"Anche il meno esperto del settore arriva a comprendere che o si fanno gli uffici – questo il significato dell'aberrante co-working, detto in soldoni – o si allestisce uno spazio espositivo, che per definizione ha tutt'altra veste e natura. Come si possa ricavare tutto ciò in soli due piani, dalla modesta metratura, è un atto di fede a cui non si può dar logica spiegazione. Sulle mostre permanenti non aggiungiamo altro, è un'idiozia inattuabile che si commenta da sola. Minervini dovrebbe ben sapere, avendo coscienza in materia viste le pregresse esperienze – cosa che dubitiamo sfiori la mente dell'assessore alle Frittelle – che aprire l'ennesimo contenitore senza contenuti serve solo alle ditte che costruiscono, ricostruiscono, subappaltano e demoliscono".
"L'ennesima scatola vuota non serve a molto, visto che i contenitori storici già esistenti, come Torrione Passari e Sala dei Templari, languono nell'assoluta mancanza di idee, programmazione, e contenuti. Minervini potrà opporre ben poco a queste verità oggettive, raschiando il barile dell'iniziativa locale, consapevole di quanto invece fatto a partire dal 2003, anche in amministrazioni da lui guidate. Ma quelle sono ormai stagioni di un'altra epoca, lo sprofondo attuale purtroppo ci porta a pensare che sarà aperto solo un altro pastrocchio, non utilizzabile in declinazioni e varianti di calzone e frittelle alla cipolla. La collezione civica è stata spostata dalla quadreria che cadeva a pezzi, ma non ha avuto alcuna curatela scientifica.
I fatti qui espressi sono incontestabili, vi si oppone solo una propaganda sempre più stanca, anche per bocca dall'assessore silenzioso".