La storia di San Nicola, nei nuovi ambienti del Seminario Vescovile: tra innovazione e tradizione
Hanno partecipato alle attività centinaia di bambini e bambine delle scuole di Molfetta e Terlizzi
Molfetta - venerdì 8 dicembre 2023
In questi giorni, presso i nuovi Ambienti del Seminario Vescovile annessi al Museo Diocesano di Molfetta, centinaia di bambini e bambine delle scuole di Molfetta e Terlizzi hanno partecipato gratuitamente a un laboratorio che ripercorre le storie di San Nicola di Bari.
Il Santo, venerato e tanto amato nella diocesi, è stato protagonista delle performance teatrali di Fatti d'arte in collaborazione con il Teatro dei Cipis. I primi, con gli attori Mariantonia Capriglione e Raffaele Romita, hanno recitato in costume, proponendo una narrazione che recupera l'antica tradizione e il dialetto barese, portando in scena tre dei miracoli più famosi del Santo, tra ilarità e sorpresa dei piccoli, non più abituati ad ascoltare i suoni dialettali. A fare da sfondo uno dei dipinti custoditi nel museo ad opera di Saverio De Musso, pittore settecentesco originario di Giovinazzo.
I secondi, invece, in collaborazione con DOT Studio che ha realizzato la scenografia animata nella nuova sala immersiva, hanno scelto la via del reading teatrale con l'attrice Giulia Petruzzella e la collaborazione degli alunni partecipanti al laboratorio per mettere in scena uno degli episodi più iconici del Santo, il salvataggio dei tre bambini dalle grinfie dell'oste. A seguire, si è passati al laboratorio creativo insieme alla Cooperativa FeArT per realizzare una colorata cartolina pop-up e con al centro il Vescovo di Mira, abbigliato di tutto punto.
La promozione del patrimonio ecclesiastico, reso possibile grazie ai finanziamenti POR Puglia 2014/2020 Asse VI "Tutela dell'Ambiente e Promozione delle Risorse Naturali e Culturali" - Azione 6.7 "Interventi per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale", passa attraverso la valorizzazione di quelle tradizioni, di quella cultura legata al territorio e che costituisce l'identità storica delle persone che lo abitano. Dopo anni passati in isolamento, la condivisione delle tradizioni e del patrimonio culturale locale contribuisce a rendere le nuove generazioni attive e partecipi nel territorio e nella società in cui vivono.
Il Santo, venerato e tanto amato nella diocesi, è stato protagonista delle performance teatrali di Fatti d'arte in collaborazione con il Teatro dei Cipis. I primi, con gli attori Mariantonia Capriglione e Raffaele Romita, hanno recitato in costume, proponendo una narrazione che recupera l'antica tradizione e il dialetto barese, portando in scena tre dei miracoli più famosi del Santo, tra ilarità e sorpresa dei piccoli, non più abituati ad ascoltare i suoni dialettali. A fare da sfondo uno dei dipinti custoditi nel museo ad opera di Saverio De Musso, pittore settecentesco originario di Giovinazzo.
I secondi, invece, in collaborazione con DOT Studio che ha realizzato la scenografia animata nella nuova sala immersiva, hanno scelto la via del reading teatrale con l'attrice Giulia Petruzzella e la collaborazione degli alunni partecipanti al laboratorio per mettere in scena uno degli episodi più iconici del Santo, il salvataggio dei tre bambini dalle grinfie dell'oste. A seguire, si è passati al laboratorio creativo insieme alla Cooperativa FeArT per realizzare una colorata cartolina pop-up e con al centro il Vescovo di Mira, abbigliato di tutto punto.
La promozione del patrimonio ecclesiastico, reso possibile grazie ai finanziamenti POR Puglia 2014/2020 Asse VI "Tutela dell'Ambiente e Promozione delle Risorse Naturali e Culturali" - Azione 6.7 "Interventi per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale", passa attraverso la valorizzazione di quelle tradizioni, di quella cultura legata al territorio e che costituisce l'identità storica delle persone che lo abitano. Dopo anni passati in isolamento, la condivisione delle tradizioni e del patrimonio culturale locale contribuisce a rendere le nuove generazioni attive e partecipi nel territorio e nella società in cui vivono.