Cultura, Eventi e Spettacolo
La scrittrice di Molfetta Fulvia Altomare pubblica un libro per aiutare i cani
L'intervista all'autrice, che userà il ricavato per comprare cucce per far trascorrere ai cani l’inverno al caldo
Molfetta - sabato 31 dicembre 2022
La scrittrice di Molfetta Fulvia Altomare torna a coltivare la sua passione e a metterla a disposizione degli animali. La sua ultima pubblicazione è un'opera letteraria in prosa, dal titolo "A-mors, il cane che non voleva morire". Il suo nobile intento è quello di destinare il ricavato delle copie alla cura dei cani che si trovano al canile di Molfetta.
Abbiamo intervistato Fulvia per approfondire la nascita della sua opera e l'origine della sua passione per gli animali.
Come nasce l'ispirazione per "A-mors, il cane che non voleva morire"?
«È nata mentre ero intenta a scrivere il sequel del mio libro "Come una falena". Nelle vicinanze di casa sentivo le urla di un cane, disperato, che veniva maltrattato in ore precise. In me cresceva il desiderio di salvarlo, finché una notte mi sono seduta a tavolino e ho iniziato a buttare giù le mie sensazioni a riguardo. Capii subito che avrei dovuto sospendere momentaneamente la stesura del sequel perché avevo tutto il materiale necessario per un libro nuovo. Così ho provato a salvare quel cane grazie alla mia scrittura».
Quali sono state le reazioni dei lettori?
«Molta gente si è commossa leggendo stralci del mio romanzo dai social e questo mi rende molto felice perché mi ha fatto capire che moltissimi umani amano i cani e li considerano parte della propria famiglia. Nella mia opera, infatti, ci sono tante storie che s'intrecciano e che sono legate da un filo conduttore: il valore della famiglia. Il fatto che molta gente si sia interessata al tema mi rende speranzosa, anche se mi rendo conto che le persone che li maltrattano sono sempre esistite e noi non possiamo fare molto. Le leggi non ci aiutano e il timore delle ritorsioni frena la brava gente a fare di più».
Tutti i proventi saranno destinati ai cani. In che modo vorrà aiutarli?
«Non potendo salvare tutti i cani che si trovano in canile, ho scelto di destinare il ricavato all'acquisto di cucce di plastica, che sono impermeabili, e a cuscini da disporre all'interno di ogni cuccia. Il mio intento e quello delle volontarie dell'Enpa è quello di fare trascorrere l'inverno al caldo a quanti più cani possibili, acquistando cucce grandi di plastica da rendere calde con cuscinoni e coperte».
Abbiamo intervistato Fulvia per approfondire la nascita della sua opera e l'origine della sua passione per gli animali.
Come nasce l'ispirazione per "A-mors, il cane che non voleva morire"?
«È nata mentre ero intenta a scrivere il sequel del mio libro "Come una falena". Nelle vicinanze di casa sentivo le urla di un cane, disperato, che veniva maltrattato in ore precise. In me cresceva il desiderio di salvarlo, finché una notte mi sono seduta a tavolino e ho iniziato a buttare giù le mie sensazioni a riguardo. Capii subito che avrei dovuto sospendere momentaneamente la stesura del sequel perché avevo tutto il materiale necessario per un libro nuovo. Così ho provato a salvare quel cane grazie alla mia scrittura».
Quali sono state le reazioni dei lettori?
«Molta gente si è commossa leggendo stralci del mio romanzo dai social e questo mi rende molto felice perché mi ha fatto capire che moltissimi umani amano i cani e li considerano parte della propria famiglia. Nella mia opera, infatti, ci sono tante storie che s'intrecciano e che sono legate da un filo conduttore: il valore della famiglia. Il fatto che molta gente si sia interessata al tema mi rende speranzosa, anche se mi rendo conto che le persone che li maltrattano sono sempre esistite e noi non possiamo fare molto. Le leggi non ci aiutano e il timore delle ritorsioni frena la brava gente a fare di più».
Tutti i proventi saranno destinati ai cani. In che modo vorrà aiutarli?
«Non potendo salvare tutti i cani che si trovano in canile, ho scelto di destinare il ricavato all'acquisto di cucce di plastica, che sono impermeabili, e a cuscini da disporre all'interno di ogni cuccia. Il mio intento e quello delle volontarie dell'Enpa è quello di fare trascorrere l'inverno al caldo a quanti più cani possibili, acquistando cucce grandi di plastica da rendere calde con cuscinoni e coperte».