La sciarpa del Molfetta sul monte più alto d'Europa
L'avventura di Antonio Albanese raccontata dalla Gazzetta del Mezzogiorno
Molfetta - mercoledì 31 agosto 2016
9.35
Dal livello del mare, alla vetta del Monte Bianco, a 4.810 metri di altitudine.
Così Antonio Albanese ha fatto vivere a Molfetta un momento di gloria con la sciarpa biancorossa posta sulla bianca vetta del monte più alto d'Europa, al termine di una scalata durata complessivamente quattro giorni tra ascesa e discesa.
«La partenza della cordata, formata di cinque alpinisti, - racconta Nico Aurora, sulla Gazzetta del Mezzogiorno di ieri, 30 agosto - è avvenuta da Chamonix lo scorso 25 agosto, l'arrivo alla punta più alta alle 7 di domenica scorsa, 28 agosto, dopo essere partiti alle 3 di notte con le torce frontali. L'ascesa al Monte Bianco è stata progressiva, anche per le necessità di acclimatarsi evitando problemi di carattere fisico.
Così, la prima tappa ha portato la cordata a 2400 metri (rifugio Nido d'angelo), la seconda a 3180 (Tete rousse), la terza a 3800 (rifugio Gouter). Da qui la partenza per la cima più alta, che Angelo Nigretti ha toccato per primo, facendosi subito immortalare con il gagliardetto che riproduce il gonfalone della città di Trani. Albanese, da lì a poco, s'è a sua volta fatto fotografare con la sciarpa del Molfetta.
Nel giro di pochi minuti è arrivata anche una cordata francese, che ha festeggiato insieme con gli italiani stappando e condividendo una bottiglia di champagne. Il tempo di riprendere fiato ed è iniziata la discesa, durata poco più di un giorno».
Così Antonio Albanese ha fatto vivere a Molfetta un momento di gloria con la sciarpa biancorossa posta sulla bianca vetta del monte più alto d'Europa, al termine di una scalata durata complessivamente quattro giorni tra ascesa e discesa.
«La partenza della cordata, formata di cinque alpinisti, - racconta Nico Aurora, sulla Gazzetta del Mezzogiorno di ieri, 30 agosto - è avvenuta da Chamonix lo scorso 25 agosto, l'arrivo alla punta più alta alle 7 di domenica scorsa, 28 agosto, dopo essere partiti alle 3 di notte con le torce frontali. L'ascesa al Monte Bianco è stata progressiva, anche per le necessità di acclimatarsi evitando problemi di carattere fisico.
Così, la prima tappa ha portato la cordata a 2400 metri (rifugio Nido d'angelo), la seconda a 3180 (Tete rousse), la terza a 3800 (rifugio Gouter). Da qui la partenza per la cima più alta, che Angelo Nigretti ha toccato per primo, facendosi subito immortalare con il gagliardetto che riproduce il gonfalone della città di Trani. Albanese, da lì a poco, s'è a sua volta fatto fotografare con la sciarpa del Molfetta.
Nel giro di pochi minuti è arrivata anche una cordata francese, che ha festeggiato insieme con gli italiani stappando e condividendo una bottiglia di champagne. Il tempo di riprendere fiato ed è iniziata la discesa, durata poco più di un giorno».