Bepi Maralfa
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Politica

La scelta di Bepi Maralfa, candidato sindaco «nel segno della continuità»

Le parole dell'avvocato che ieri ha annunciato la propria candidatura

Per chi aspettava l'annuncio, per chi ricercava la notizia, dall'evento di ieri sera tenutosi presso l'Auditorium Regina Pacis, promosso da Area Pubblica, non è rimasto deluso.

Bepi Maralfa, ex vicesindaco di Paola Natalicchio, dopo intere settimane di incognito, pubblicamente e senza passare da comunicati stampa, ha annunciato la sua candidatura a Sindaco, esattamente una settimana prima della scadenza naturale per la presentazione delle liste.
Un atto dovuto, nel rispetto della coerenza che ha sempre mostrato e soprattutto in nome di quella continuità amministrativa che non ha mai rinnegato, ma anzi più volte ribadito e difeso anche nel corso di tutta la serata.

Accanto a lui, ancora una volta, l'amico e collega di sempre, Domenico Gagliardi, anch'egli consigliere di maggioranza uscente e cui Maralfa ha dedicato parole importanti. Chi conosce l'ex vicesindaco, chi talvolta amichevolmente e a volte rispettando i ruoli di cronista ha provato a raccoglierne dichiarazioni o anche semplici pensieri e stati d'animo, in fondo, ha sempre saputo quale sarebbe stata la sua scelta, dettata, a suo dire, anche dal volere del suo elettorato che lo ha voluto ancora una volta, come nel 2013 candidato Sindaco di Molfetta.

Un annuncio che, ad onor del vero, non è arrivato subito, ma solo a fine serata. Un'ora e mezza di monologo durante il quale Bepi Maralfa si è fatto quasi portavoce dell'operato dell'Amministrazione Natalicchio, difendendo molti dei provvedimenti varati e portando alla luce scelte sofferte, mai comprese da una Città che spesso ha solo saputo attaccare, sollevando critiche a volte prive di costrutto e «celandosi troppo comodamente dietro una tastiera», come lui stesso ha affermato.

La questione porto, la complessa situazione della socialità e la questione sicurezza: tre argomenti caldi con i quali Bepi Maralfa si è spontaneamente confrontato, citando senza remore precisi avvenimenti che hanno caratterizzato una parte importante dell'operato dell'Amministrazione di Paola Natalicchio.
«I lavori di messa in sicurezza del porto non li ha sbloccati il dott. Passerotti e tanto meno Tommaso Minervini, il quale si vanta di avere un rapporto di amicizia con Michele Emiliano. Lo abbiamo fatto noi, attraverso una delle ultime delibere prima delle dimissioni di Paola».
Sono parole dirette, queste, pronunciate dall'ex vicesindaco, capaci di alzare i toni della serata, trascorsa ad elencare, carte alla mano, provvedimenti varati per venire incontro a quella classe povera che oggi più che mai ha bisogno di una risposta da una Città troppo alle prese con un continuo confronto con il mondo dei rifiuti e del raccolta differenziata.

Bepi Maralfa non ha risparmiato nemmeno il Comando di Polizia Municipale, a suo dire, dilaniato da una lotta intestina e che non risponde più da tempo al suo Comandante.
«Le gerarchie dei partiti, i loro schemi imposti, in questo preciso momento storico non possono essere da me condivisi ha commentato - ed anche da questo aspetto nasce la mia candidatura, all'interno di un'area civica che rivendico con orgoglio. Con questo – ha poi precisato – non voglio dire che i movimenti civici sono il meglio e i partiti politici il peggio, perché così non è. Continuare a perseguire quegli obiettivi, fondati sul rispetto delle regole e sulla legalità, che con Linea Diritta già dal 2012 e che oggi con Area Pubblica vogliamo ribadire, rappresenta quella coerenza che vogliamo portare agli occhi dei cittadini».

Dunque si chiude con Bepi Maralafa l'elenco dei candidati che l'11 giugno si sfideranno per conquistare la fascia tricolore.

Una decisione, quella dell'ex vicesindaco, ampiamente spiegata nella serata di ieri, ma che tuttavia condanna il centrosinistra, come inizialmente nel 2013, a presentarsi frazionato. Viceversa c'è da ricordare che, aderire a colazioni non condivise e così eterogenee come alcune di quelle che i cittadini il prossimo mese voteranno, non sempre può rappresentare un vanto, a causa delle diverse difficoltà che l'amministrazione della cosa pubblica nasconde in tutta la sua interezza.
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