Cultura, Eventi e Spettacolo
La rassegna "Rosso porpora" conferma il proprio successo con lo spettacolo "Vissi d'arte" - LE FOTO
A Molfetta torna l'arte di Nicolò Abbattista, coreografo molfettese
Molfetta - martedì 17 aprile 2018
Lunghi minuti di applausi entusiasti, anche a scena aperta, hanno accompagnato il quarto spettacolo della rassegna "Rosso porpora", kermesse voluta dall'Amministrazione Comunale e dall'Assessore alla Cultura Sara Allegretta e totalmente incentrata sulla donna e sulla violenza di cui è spesso vittima. Ad andare in scena stavolta, dopo tre spettacoli che hanno registrato una grandissima partecipazione di pubblico, è stata la poliedrica rappresentazione "Vissi d'arte", nata dalla collaborazione tra la Compagnia Lost Movement e il soprano Antonella D'Amico, accompagnata al pianoforte da Angela Pascale, con coreografie del molfettese Nicolò Abbattista e regia di Christian Consalvo.
La donna, stavolta, è quella del mondo dell'opera lirica: il soprano D'Amico ha infatti con delicatezza e passione, vestito e svestito i panni di alcune delle più iconiche eroine del mondo operistico, da Tosca a Madama Butterfly a Norma. Si tratta di storie completamente differenti, ma siamo di fronte ad una schiera di donne volitive e fiere, cantrici dell'amore in ogni sua forma ed accento disperato, speranzoso o esaltante, ma tutte intimamente spezzate dalla violenza dell'uomo e della società, sia essa una sopraffazione puramente fisica o anche psicologica e ricattatoria. Ne è emerso un mosaico affascinante di voci e parole, una sorta di inno polifonico ad una donna che può apparire esile nel corpo e perciò destinataria di sofferenza e dolore, ma che grazie all'arte, riesce a trovare il suo riscatto, se non altro nell'imperitura memoria di chi ne ascolta il canto. Lo spettacolo, oltre alle arie liriche definite tra le più complesse del repertorio, ha potuto pregiarsi anche della suggestiva danza contemporanea della compagnia Lost Movement che, con passi evocativi, ha saputo rendere plastico ciò che veniva cantato dal soprano D'Amico, senza contare gli intermezzi danzati con musica al pianoforte su brani di Glass, Paulenc e Tiersen. Spazio anche alla recitazione con un dialogo a due, andato in scena tra il primo e il secondo atto dello spettacolo, che ha raccontato in accenti moderni la nascita divertente e scanzonata di una storia d'amore, per giungere poi alla deriva della violenza che distrugge ogni sentimento, fino alla presa di coscienza della donna maltrattata e alla sua fuga da chi la ferisce e sevizia. Uno spettacolo quindi che, contrariamente ai primi tre della kermesse, ha saputo cogliere una sfumatura di speranza per la donna vittima, che può scegliere di liberarsi dal destino che le è toccato: pare in questo emblematico che, a concludere il giro di arie liriche, sia un pezzo di Rachmaninov dedicato alla primavera, stagione per eccellenza di rinascita.
L'assessore Allegretta, intervenendo in chiusura, ha voluto sottolineare, oltre alla pregevolezza dello spettacolo proposto che fa sicuramente eco a quelli precedenti, anche il percorso del coreografo Nicolò Abbattista e del regista Christian Consalvo, molfettese il primo, abruzzese il secondo, i quali hanno fondato un'accademia a Milano e che continuano a mietere successi in uno scenario odierno piuttosto scomodo per chi sceglie una vita d'artista, al punto da poter nettamente definire chi propende ai nostri giorni per carriere similari come "eroe".
L'assessore ha alla fine dato appuntamento all'ultimo spettacolo della rassegna, dedicato alla figura di Carmen e che andrà in scena presso il Museo Diocesano ai primi di giugno.
La donna, stavolta, è quella del mondo dell'opera lirica: il soprano D'Amico ha infatti con delicatezza e passione, vestito e svestito i panni di alcune delle più iconiche eroine del mondo operistico, da Tosca a Madama Butterfly a Norma. Si tratta di storie completamente differenti, ma siamo di fronte ad una schiera di donne volitive e fiere, cantrici dell'amore in ogni sua forma ed accento disperato, speranzoso o esaltante, ma tutte intimamente spezzate dalla violenza dell'uomo e della società, sia essa una sopraffazione puramente fisica o anche psicologica e ricattatoria. Ne è emerso un mosaico affascinante di voci e parole, una sorta di inno polifonico ad una donna che può apparire esile nel corpo e perciò destinataria di sofferenza e dolore, ma che grazie all'arte, riesce a trovare il suo riscatto, se non altro nell'imperitura memoria di chi ne ascolta il canto. Lo spettacolo, oltre alle arie liriche definite tra le più complesse del repertorio, ha potuto pregiarsi anche della suggestiva danza contemporanea della compagnia Lost Movement che, con passi evocativi, ha saputo rendere plastico ciò che veniva cantato dal soprano D'Amico, senza contare gli intermezzi danzati con musica al pianoforte su brani di Glass, Paulenc e Tiersen. Spazio anche alla recitazione con un dialogo a due, andato in scena tra il primo e il secondo atto dello spettacolo, che ha raccontato in accenti moderni la nascita divertente e scanzonata di una storia d'amore, per giungere poi alla deriva della violenza che distrugge ogni sentimento, fino alla presa di coscienza della donna maltrattata e alla sua fuga da chi la ferisce e sevizia. Uno spettacolo quindi che, contrariamente ai primi tre della kermesse, ha saputo cogliere una sfumatura di speranza per la donna vittima, che può scegliere di liberarsi dal destino che le è toccato: pare in questo emblematico che, a concludere il giro di arie liriche, sia un pezzo di Rachmaninov dedicato alla primavera, stagione per eccellenza di rinascita.
L'assessore Allegretta, intervenendo in chiusura, ha voluto sottolineare, oltre alla pregevolezza dello spettacolo proposto che fa sicuramente eco a quelli precedenti, anche il percorso del coreografo Nicolò Abbattista e del regista Christian Consalvo, molfettese il primo, abruzzese il secondo, i quali hanno fondato un'accademia a Milano e che continuano a mietere successi in uno scenario odierno piuttosto scomodo per chi sceglie una vita d'artista, al punto da poter nettamente definire chi propende ai nostri giorni per carriere similari come "eroe".
L'assessore ha alla fine dato appuntamento all'ultimo spettacolo della rassegna, dedicato alla figura di Carmen e che andrà in scena presso il Museo Diocesano ai primi di giugno.