Cultura, Eventi e Spettacolo
La molfettese Giada Altomare tra le finaliste del premio "Donna Ispirazione 2024"
Il 24 settembre la prima cinematografica della produzione "1974. La strage di Brescia", presentata alla Mostra del Cinema di Venezia
Molfetta - giovedì 26 settembre 2024
7.45 Comunicato Stampa
Giada Altomare, milanese d'adozione dal 2012, è un esempio di come passione, determinazione e una visione chiara possano dar vita a un progetto capace di unire cultura e impegno sociale. L'imprenditrice molfettese ha studiato Giurisprudenza presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha eccelso nel corso di preparazione al concorso di magistratura sempre presso l'UCSC, e ha successivamente conseguito un master in Business & Law Management, specializzandosi in diritto aziendale nei più prestigiosi studi legali della metropoli.
La pandemia è stata per Giada un punto di svolta. Nel dicembre 2020, ha deciso di trasformare il suo sogno in realtà fondando AnotherCoffeeStories, una casa editrice e società di produzione cinematografica, che unisce in modo crossmediale libri, teatro e cinema. Il progetto è nato con lo scopo di narrare storie di diritti umani, con l'ambizione di creare un impatto sociale tangibile e diffondere una responsabilità morale attraverso la narrazione, secondo l'insegnamento di Jean-Paul Sartre. Non solo storie potenti, ma storie capaci di generare un cambiamento nel pubblico. Questo impegno è culminato nella partecipazione all'81esima Mostra del Cinema di Venezia con la produzione "1974. La strage di Brescia", che ha visto la sua prima cinematografica proprio il 24 settembre 2024.
Giada è innamorata della letteratura sui diritti umani, si definisce "gattara e caffè dipendente", libri, gatti e caffè sono da sempre stati i suoi punti fermi e fedeli compagni delle sue giornate, nonostante la lontananza e la mancanza dalla sua terra natia.
Una parte fondamentale del suo lavoro è la collaborazione con altre figure creative femminili, oltre quelle presenti all'interno del suo team editoriale. Sin dall'inizio della sua impresa, Giada ha stretto una partnership con Martina Mazzoleni della nota torrefazione milanese Caffè Ernani, con cui progetta iniziative che uniscono la cultura del caffè e la letteratura, associando ogni settimana una diversa miscela di caffè a ogni nuovo libro. Collabora con l'artigiana Elena Zibetti, in arte Zibbies, per dare vita a una serie di amigurumi personalizzati, creati per accompagnare ogni uscita editoriale. L'ultima collaborazione vede come protagonista la molfettese Marilena Sallustio, StreetStyle, con la quale è nato il progetto AnotherCoffeeBAG, custodie per libri totally green, amiche dell'ambiente in ogni processo della loro produzione, e impreziosite da pietre naturali.
Giada sogna di ritornare nella sua amata Puglia, la terra delle sue origini, con il desiderio di contribuire alla crescita culturale della sua regione. L'impegno a favore dei diritti umani e delle donne è una costante della sua vita e del suo lavoro. Grazie a questo, Giada Altomare è stata selezionata tra le finaliste, attualmente in gara, del prestigioso premio eurointerim "Ispirazione Donna 2024", un riconoscimento che celebra le donne capaci di ispirare attraverso la loro creatività, intraprendenza e visione per il futuro.
Questa è la storia di una donna che ha saputo fondere passione, cultura e imprenditoria per dare vita a un progetto di grande impatto sociale, dimostrando che la narrazione e la collaborazione possono essere uno strumento potente di cambiamento.
La pandemia è stata per Giada un punto di svolta. Nel dicembre 2020, ha deciso di trasformare il suo sogno in realtà fondando AnotherCoffeeStories, una casa editrice e società di produzione cinematografica, che unisce in modo crossmediale libri, teatro e cinema. Il progetto è nato con lo scopo di narrare storie di diritti umani, con l'ambizione di creare un impatto sociale tangibile e diffondere una responsabilità morale attraverso la narrazione, secondo l'insegnamento di Jean-Paul Sartre. Non solo storie potenti, ma storie capaci di generare un cambiamento nel pubblico. Questo impegno è culminato nella partecipazione all'81esima Mostra del Cinema di Venezia con la produzione "1974. La strage di Brescia", che ha visto la sua prima cinematografica proprio il 24 settembre 2024.
Giada è innamorata della letteratura sui diritti umani, si definisce "gattara e caffè dipendente", libri, gatti e caffè sono da sempre stati i suoi punti fermi e fedeli compagni delle sue giornate, nonostante la lontananza e la mancanza dalla sua terra natia.
Una parte fondamentale del suo lavoro è la collaborazione con altre figure creative femminili, oltre quelle presenti all'interno del suo team editoriale. Sin dall'inizio della sua impresa, Giada ha stretto una partnership con Martina Mazzoleni della nota torrefazione milanese Caffè Ernani, con cui progetta iniziative che uniscono la cultura del caffè e la letteratura, associando ogni settimana una diversa miscela di caffè a ogni nuovo libro. Collabora con l'artigiana Elena Zibetti, in arte Zibbies, per dare vita a una serie di amigurumi personalizzati, creati per accompagnare ogni uscita editoriale. L'ultima collaborazione vede come protagonista la molfettese Marilena Sallustio, StreetStyle, con la quale è nato il progetto AnotherCoffeeBAG, custodie per libri totally green, amiche dell'ambiente in ogni processo della loro produzione, e impreziosite da pietre naturali.
Giada sogna di ritornare nella sua amata Puglia, la terra delle sue origini, con il desiderio di contribuire alla crescita culturale della sua regione. L'impegno a favore dei diritti umani e delle donne è una costante della sua vita e del suo lavoro. Grazie a questo, Giada Altomare è stata selezionata tra le finaliste, attualmente in gara, del prestigioso premio eurointerim "Ispirazione Donna 2024", un riconoscimento che celebra le donne capaci di ispirare attraverso la loro creatività, intraprendenza e visione per il futuro.
Questa è la storia di una donna che ha saputo fondere passione, cultura e imprenditoria per dare vita a un progetto di grande impatto sociale, dimostrando che la narrazione e la collaborazione possono essere uno strumento potente di cambiamento.