
La LAC Puglia critica l'uso della falconeria per allontanare i colombi dal cimitero di Molfetta
Espressa forte preoccupazione per l'iniziativa dell'amministrazione comunale
Molfetta - giovedì 20 marzo 2025
7.55
La LAC Puglia (Lega per l'Abolizione della Caccia) esprime forte preoccupazione per l'iniziativa dell'amministrazione comunale di Molfetta che prevede l'utilizzo di falchi per il contenimento della popolazione di colombi nell'area cimiteriale.
«Nella specie, la LAC esprime grande disappunto sia nel merito che nella sostanza. All'uopo si ricorda che il colombo (Columba livia) rientra tra le specie non cacciabili dell'attuale legge regionale pugliese e che qualsiasi deroga deve essere autorizzata dagli organi competenti». L'associazione sottolinea che l'uso della falconeria, seppur presentato dal sindaco come un metodo naturale, è di fatto assimilabile a un'attività venatoria e pertanto necessita di specifiche autorizzazioni.
«La caccia con l'uso del falco (seppur fatta passare dal sindaco come sistema naturale) deve essere autorizzata perché effettuata in periodo di caccia chiusa. Anche un eventuale prelievo minimo dovrà necessariamente essere autorizzato». La LAC evidenzia inoltre l'impatto che tale intervento potrebbe avere sulla fauna locale, specialmente in un periodo cruciale per la riproduzione delle specie selvatiche.
«Ci preme ricordare che il mese di marzo dà l'avvio al periodo riproduttivo delle specie selvatiche e che il biotopo cimiteriale è popolato da diverse specie di uccelli che rientrano nella fauna particolarmente protetta, come ad esempio alcuni rapaci notturni (civette, gufi ed assioli), rapaci diurni come i gheppi o piccoli passeriformi. Sempre nella stessa zona nidifica l'upupa». L'uso di rapaci addestrati alla caccia, quindi, potrebbe disturbare gravemente queste specie, interferendo con la loro riproduzione e la cura dei piccoli.
«Pertanto l'uso di rapaci addestrati alla caccia configura un vero problema alla fauna selvatica con conseguente disturbo anche nella fase di ristoro dei piccoli». Per questi motivi, la LAC Puglia chiede all'amministrazione comunale di interrompere immediatamente questa iniziativa, sottolineando anche il fallimento di un analogo progetto portato avanti in passato. «Pertanto chiediamo all'amministrazione comunale di sospendere immediatamente qualsiasi intervento di questo genere, in un periodo estremamente particolare per la fauna selvatica, ricordando che solo un po' di anni fa l'allora sindaco Azzolini avviò un'iniziativa identica con un risultato finale estremamente deludente e con uno sperpero di denaro pubblico».
La LAC ribadisce l'importanza di adottare metodi alternativi e rispettosi dell'equilibrio ecologico per la gestione della fauna urbana.
«Nella specie, la LAC esprime grande disappunto sia nel merito che nella sostanza. All'uopo si ricorda che il colombo (Columba livia) rientra tra le specie non cacciabili dell'attuale legge regionale pugliese e che qualsiasi deroga deve essere autorizzata dagli organi competenti». L'associazione sottolinea che l'uso della falconeria, seppur presentato dal sindaco come un metodo naturale, è di fatto assimilabile a un'attività venatoria e pertanto necessita di specifiche autorizzazioni.
«La caccia con l'uso del falco (seppur fatta passare dal sindaco come sistema naturale) deve essere autorizzata perché effettuata in periodo di caccia chiusa. Anche un eventuale prelievo minimo dovrà necessariamente essere autorizzato». La LAC evidenzia inoltre l'impatto che tale intervento potrebbe avere sulla fauna locale, specialmente in un periodo cruciale per la riproduzione delle specie selvatiche.
«Ci preme ricordare che il mese di marzo dà l'avvio al periodo riproduttivo delle specie selvatiche e che il biotopo cimiteriale è popolato da diverse specie di uccelli che rientrano nella fauna particolarmente protetta, come ad esempio alcuni rapaci notturni (civette, gufi ed assioli), rapaci diurni come i gheppi o piccoli passeriformi. Sempre nella stessa zona nidifica l'upupa». L'uso di rapaci addestrati alla caccia, quindi, potrebbe disturbare gravemente queste specie, interferendo con la loro riproduzione e la cura dei piccoli.
«Pertanto l'uso di rapaci addestrati alla caccia configura un vero problema alla fauna selvatica con conseguente disturbo anche nella fase di ristoro dei piccoli». Per questi motivi, la LAC Puglia chiede all'amministrazione comunale di interrompere immediatamente questa iniziativa, sottolineando anche il fallimento di un analogo progetto portato avanti in passato. «Pertanto chiediamo all'amministrazione comunale di sospendere immediatamente qualsiasi intervento di questo genere, in un periodo estremamente particolare per la fauna selvatica, ricordando che solo un po' di anni fa l'allora sindaco Azzolini avviò un'iniziativa identica con un risultato finale estremamente deludente e con uno sperpero di denaro pubblico».
La LAC ribadisce l'importanza di adottare metodi alternativi e rispettosi dell'equilibrio ecologico per la gestione della fauna urbana.