Politica
"La Forza della Puglia": «Amministrazione Minervini divisa e al capolinea»
L'intervento del movimento dopo l'ultimo Consiglio Comunale
Molfetta - giovedì 19 novembre 2020
Riceviamo e pubblichiamo integralmente la seguente nota a cura del movimento "La Forza della Puglia" che si è presentato alle scorse elezioni regionali con la candidatura del dott. Felice Spaccavento.
"È stato davvero molto deludente il Consiglio Comunale svoltosi nei giorni scorsi e convocato dal sindaco Tommaso Minervini per fornire alla massima assise cittadina e alla città le sue comunicazioni sulla bufera giudiziaria che ha investito il Comune di Molfetta, con ben 23 avvisi di garanzia notificati allo stesso primo cittadino e all'ormai ex assessore ai lavori pubblici, Mariano Caputo, oltre che ad altri amministratori e funzionari pubblici cittadini. Dinnanzi a questo scenario inquietante e alle ombre sinistre che si allungano su Palazzo di Città per la gestione degli appalti pubblici e il conferimento degli incarichi di progettazione o realizzazione delle opere, il sindaco Minervini si è limitato a leggere, sbrigativamente, un paio di paginette nelle quali ha rivendicato la bontà del suo operato in oltre quarant'anni di vita pubblica, mettendosi al contempo a disposizione della magistratura per ogni chiarimento. Punto. Nessun accenno al suo assessore dimissionario (politicamente "scaricato" nel breve volgere di qualche ora, quasi che fosse un passante chissà come capitato a gestire in questi anni un settore strategico del Comune, e non piuttosto uno degli artefici di questa oscena stagione politica) o alla opportunità di avviare un'indagine amministrativa interna che possa verificare la legittimità degli atti compiuti nell'ambito della gestione degli appalti e delle opere pubbliche. Nessuna assunzione di responsabilità politica, insomma, davanti alla città ma solo una difesa d'ufficio scontata e banale, fermo restando che spetterà alla magistratura chiarire se sono stati commessi fatti penalmente rilevanti. Quel che è certo è che l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Minervini appare oggi politicamente debole e divisa, alle prese con un imminente rimpasto di Giunta che non vedrà certamente il merito e la competenza a orientare la scelta dei nuovi assessori, ma si limiterà ad assecondare gli appetiti e le rivendicazioni delle diverse fazioni che oggi si stanno riorganizzando nel Palazzo, come dimostra il proliferare di nuovi gruppi consiliari costituiti dal nulla nell'ambito della maggioranza, al solo fine di rivendicare, evidentemente, posti di potere, incarichi e visibilità. È già finita la "pax" imposta nei mesi scorsi in vista delle elezioni regionali (a proposito, ma il consigliere regionale molfettese non ha ancora niente da dire?) ed è iniziata la "notte dei lunghi coltelli" nella coalizione di centrodestra che governa Molfetta, sempre con l'abnorme e innaturale sostegno del PD che dinnanzi a questo quadro desolante si limita a far finta di niente, continuando a oltraggiare ogni pudore e decenza. Quello che emerge con chiarezza è che siamo ormai dinnanzi al canto del cigno di questa amministrazione e spetta a tutte le forze sane della città il compito di costruire un'alternativa forte e credibile in grado di rilanciare Molfetta proiettandola nel futuro e archiviare questa infausta stagione politica e amministrativa".
"È stato davvero molto deludente il Consiglio Comunale svoltosi nei giorni scorsi e convocato dal sindaco Tommaso Minervini per fornire alla massima assise cittadina e alla città le sue comunicazioni sulla bufera giudiziaria che ha investito il Comune di Molfetta, con ben 23 avvisi di garanzia notificati allo stesso primo cittadino e all'ormai ex assessore ai lavori pubblici, Mariano Caputo, oltre che ad altri amministratori e funzionari pubblici cittadini. Dinnanzi a questo scenario inquietante e alle ombre sinistre che si allungano su Palazzo di Città per la gestione degli appalti pubblici e il conferimento degli incarichi di progettazione o realizzazione delle opere, il sindaco Minervini si è limitato a leggere, sbrigativamente, un paio di paginette nelle quali ha rivendicato la bontà del suo operato in oltre quarant'anni di vita pubblica, mettendosi al contempo a disposizione della magistratura per ogni chiarimento. Punto. Nessun accenno al suo assessore dimissionario (politicamente "scaricato" nel breve volgere di qualche ora, quasi che fosse un passante chissà come capitato a gestire in questi anni un settore strategico del Comune, e non piuttosto uno degli artefici di questa oscena stagione politica) o alla opportunità di avviare un'indagine amministrativa interna che possa verificare la legittimità degli atti compiuti nell'ambito della gestione degli appalti e delle opere pubbliche. Nessuna assunzione di responsabilità politica, insomma, davanti alla città ma solo una difesa d'ufficio scontata e banale, fermo restando che spetterà alla magistratura chiarire se sono stati commessi fatti penalmente rilevanti. Quel che è certo è che l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Minervini appare oggi politicamente debole e divisa, alle prese con un imminente rimpasto di Giunta che non vedrà certamente il merito e la competenza a orientare la scelta dei nuovi assessori, ma si limiterà ad assecondare gli appetiti e le rivendicazioni delle diverse fazioni che oggi si stanno riorganizzando nel Palazzo, come dimostra il proliferare di nuovi gruppi consiliari costituiti dal nulla nell'ambito della maggioranza, al solo fine di rivendicare, evidentemente, posti di potere, incarichi e visibilità. È già finita la "pax" imposta nei mesi scorsi in vista delle elezioni regionali (a proposito, ma il consigliere regionale molfettese non ha ancora niente da dire?) ed è iniziata la "notte dei lunghi coltelli" nella coalizione di centrodestra che governa Molfetta, sempre con l'abnorme e innaturale sostegno del PD che dinnanzi a questo quadro desolante si limita a far finta di niente, continuando a oltraggiare ogni pudore e decenza. Quello che emerge con chiarezza è che siamo ormai dinnanzi al canto del cigno di questa amministrazione e spetta a tutte le forze sane della città il compito di costruire un'alternativa forte e credibile in grado di rilanciare Molfetta proiettandola nel futuro e archiviare questa infausta stagione politica e amministrativa".