Eventi e folklore
La Draka produce un film che tocca le corde del cuore
La storia straordinaria di Mateusz
Molfetta - martedì 10 marzo 2015
8.22
Temi impegnati, attori di spicco, storie avvincenti dai forti sentimenti, denuncia della corruzione e lotta per un mondo migliore. Sono solo alcuni dei temi che caratterizzano i due film prodotti e distribuiti dalla "Draka" di Corrado Azzollini in uscita in questi giorni nelle sale cinematografiche italiane.
Il 12 marzo esordirà "Io sono Mateusz", una produzione internazionale del regista polacco Maciej Pieprzyca, già detentore del "Silver Hugo Award" al "Chicago International Film Festival". Il 26 marzo invece sarà nelle sale "Nomi e cognomi" di Sebastiano Rizzo, un film interamente girato tra Molfetta e Giovinazzo..
Secondo "livrecinema.com", un portale di critica cinematografica, "Io sono Mateusz", già uscito in Francia e Polonia, Paesi dove ha ottenuto un grande successo «è un film toccante e commovente dove il protagonista, Dawid Ogrodnik, tra l'altro è tra gli interpreti di "Ida" il film di Pawel Pawlikowski, vincitore del premio Oscar 2015 quale miglio film straniero, ha dimostrato un talento eccezionale tanto da chiedersi con quale forza abbia ricoperto questo ruolo». Tratto da una storia vera, è un film sulla disabilità, un tema che viene trattato con tanto tatto rispetto, senza pietismo ma con realismo, che commuove e tocca le corde del cuore. Spinge chiunque a non abbattersi, a vedere il mondo con altri occhi, in maniera positiva.
La pellicola racconta tutte le fasi della crescita di "Mateusz", un ragazzo affetto da paralisi celebrale e quindi con gravi problemi di movimento. Ma che ha la forza di non abbattersi, nonostante sia condannato dai medici alla totale incapacità di intendere e di volere. Invece si dimostrerà essere in grado di comunicare con il mondo. Un tema quello trattato da Pieprzyca che è stato fatto proprio dall'associazione "Mano nella mano Onlus" che ha deciso di promuoverlo, perché vicino alla propria "mission", perché è veicolo di emozioni e cultura.
«E' un film per tutti: ragazzi, famiglie, addetti ai lavori e per chiunque voglia vivere delle sane e belle emozioni». è il commento del presidente dell'associazione Francesco Manfredi. E' una storia vera, affrontata con leggerezza, tanto che talvolta si sorride, che ha come protagonista le tanti situazioni che il mondo della disabilità racchiude in tutte le sue sfaccettature (la famiglia, gli amori, il bambino che diventa adulto, il rapporto con i fratelli, la sessualità e tanto altro).
Parte dell'incasso sarà devoluto in beneficenza per attività e servizi per persone con disabilità.
Il 12 marzo esordirà "Io sono Mateusz", una produzione internazionale del regista polacco Maciej Pieprzyca, già detentore del "Silver Hugo Award" al "Chicago International Film Festival". Il 26 marzo invece sarà nelle sale "Nomi e cognomi" di Sebastiano Rizzo, un film interamente girato tra Molfetta e Giovinazzo..
Secondo "livrecinema.com", un portale di critica cinematografica, "Io sono Mateusz", già uscito in Francia e Polonia, Paesi dove ha ottenuto un grande successo «è un film toccante e commovente dove il protagonista, Dawid Ogrodnik, tra l'altro è tra gli interpreti di "Ida" il film di Pawel Pawlikowski, vincitore del premio Oscar 2015 quale miglio film straniero, ha dimostrato un talento eccezionale tanto da chiedersi con quale forza abbia ricoperto questo ruolo». Tratto da una storia vera, è un film sulla disabilità, un tema che viene trattato con tanto tatto rispetto, senza pietismo ma con realismo, che commuove e tocca le corde del cuore. Spinge chiunque a non abbattersi, a vedere il mondo con altri occhi, in maniera positiva.
La pellicola racconta tutte le fasi della crescita di "Mateusz", un ragazzo affetto da paralisi celebrale e quindi con gravi problemi di movimento. Ma che ha la forza di non abbattersi, nonostante sia condannato dai medici alla totale incapacità di intendere e di volere. Invece si dimostrerà essere in grado di comunicare con il mondo. Un tema quello trattato da Pieprzyca che è stato fatto proprio dall'associazione "Mano nella mano Onlus" che ha deciso di promuoverlo, perché vicino alla propria "mission", perché è veicolo di emozioni e cultura.
«E' un film per tutti: ragazzi, famiglie, addetti ai lavori e per chiunque voglia vivere delle sane e belle emozioni». è il commento del presidente dell'associazione Francesco Manfredi. E' una storia vera, affrontata con leggerezza, tanto che talvolta si sorride, che ha come protagonista le tanti situazioni che il mondo della disabilità racchiude in tutte le sue sfaccettature (la famiglia, gli amori, il bambino che diventa adulto, il rapporto con i fratelli, la sessualità e tanto altro).
Parte dell'incasso sarà devoluto in beneficenza per attività e servizi per persone con disabilità.