Territorio e Ambiente
La denuncia della Lac Puglia: degrado a Torre Calderina
L'associazione chiede interventi all'amministrazione
Molfetta - giovedì 27 novembre 2014
14.05
La strada che porta a Torre Calderina è soggetta da tempo a erosione. Attualmente gli ultimi 600 metri prima di giungere all'antica struttura risultano difficilmente percorribili con una semplice utilitari ma la strada, fra qualche anno, rischia di essere completamente inghiottita dal mare.
A denunciarlo è Pasquale Salvemini, delegato regionale della Lac Puglia, che lamenta lo stato di abbandono di tutta la zona.
«Lo scenario paradisiaco e il silenzio da sempre attribuiti al mare - dice una nota della Lac - sono le grandi assenze della zona: le acque non sono più azzurre e limpide ma marroni e schiumose come già più volte denunciate dalla Lac. Gli stessi attivisti solo qualche giorno fa hanno riscontrato e fotografato l'ennesima chiazza scura fuoriuscire dallo sbocco del depuratore di Molfetta. Il canto del mare e dei gabbiani sono ora coperti dallo scroscio proveniente dai bocchettoni dei depuratori che vomitano in mare qualunque forma di liquame. Le attività illecite sono sempre più frequenti. Volgendo lo sguardo sulla terra ferma la situazione non migliora: ripetute infatti sono le colonne di fumo nero e denso avvistate di recente nella zona e proprio qualche settimana fa gli attivisti della Lac hanno allertato i Vigili del Fuoco di Molfetta che sono prontamente intervenuti per lo spegnimento di un rogo appiccato al fine di recuperare ferro e rame da vecchi pneumatici, mentre – conclude - il fumo era visibile a diversi chilometri di distanza dalla zona».
A denunciarlo è Pasquale Salvemini, delegato regionale della Lac Puglia, che lamenta lo stato di abbandono di tutta la zona.
«Lo scenario paradisiaco e il silenzio da sempre attribuiti al mare - dice una nota della Lac - sono le grandi assenze della zona: le acque non sono più azzurre e limpide ma marroni e schiumose come già più volte denunciate dalla Lac. Gli stessi attivisti solo qualche giorno fa hanno riscontrato e fotografato l'ennesima chiazza scura fuoriuscire dallo sbocco del depuratore di Molfetta. Il canto del mare e dei gabbiani sono ora coperti dallo scroscio proveniente dai bocchettoni dei depuratori che vomitano in mare qualunque forma di liquame. Le attività illecite sono sempre più frequenti. Volgendo lo sguardo sulla terra ferma la situazione non migliora: ripetute infatti sono le colonne di fumo nero e denso avvistate di recente nella zona e proprio qualche settimana fa gli attivisti della Lac hanno allertato i Vigili del Fuoco di Molfetta che sono prontamente intervenuti per lo spegnimento di un rogo appiccato al fine di recuperare ferro e rame da vecchi pneumatici, mentre – conclude - il fumo era visibile a diversi chilometri di distanza dalla zona».