Cronaca
La denuncia del Sappe: «Condizioni disumane nel carcere di Trani»
Federico Pilagatti, segretario nazionale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria: «La sezione "Blu" deve essere chiusa»
Molfetta - mercoledì 25 gennaio 2017
0.06
«La sezione "Blu" del carcere di Trani deve essere chiusa immediatamente poiché offende la dignità e la privacy dei detenuti ristretti e costringe i poliziotti penitenziari a lavorare in ambienti squallidi, freddi, fatiscenti, con muri pieni di muffa e gonfi di acqua per infiltrazioni mai riparate».
A chiederlo è il segretario nazionale del Sappe, Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, Federico Pilagatti, che in una nota denuncia lo stato generale di criticità del carcere maschile di Trani dov vengono condotti tutti gli arrestati nel territorio di Molfetta e dove, lunedì scorso, un ispettore di polizia è stato aggredito da un detenuto e, in particolare, le condizioni disumane di una sezione, «dove ci sono i bagni sono a vista, in ambienti angusti, meno di tre metri per uno e mezzo».
«Celle in cui i detenuti - afferma il Sappe - mangiano, dormono e trascorrono la maggior parte della giornata. Da mesi - continua Pilagatti - quanto avviene lì dentro viene comunicato ai vertici dell'amministrazione penitenziaria regionale e nazionale e, finalmente, ha portato all'intervento del Provveditore regionale che ha iniziato una accurata ispezione presso il carcere tranese».
Pilagatti sottolinea come tutto ciò avvenga «in barba alle sentenze della Corte Europea che, più volte, ha condannato l'Italia proprio per questi motivi».
A chiederlo è il segretario nazionale del Sappe, Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, Federico Pilagatti, che in una nota denuncia lo stato generale di criticità del carcere maschile di Trani dov vengono condotti tutti gli arrestati nel territorio di Molfetta e dove, lunedì scorso, un ispettore di polizia è stato aggredito da un detenuto e, in particolare, le condizioni disumane di una sezione, «dove ci sono i bagni sono a vista, in ambienti angusti, meno di tre metri per uno e mezzo».
«Celle in cui i detenuti - afferma il Sappe - mangiano, dormono e trascorrono la maggior parte della giornata. Da mesi - continua Pilagatti - quanto avviene lì dentro viene comunicato ai vertici dell'amministrazione penitenziaria regionale e nazionale e, finalmente, ha portato all'intervento del Provveditore regionale che ha iniziato una accurata ispezione presso il carcere tranese».
Pilagatti sottolinea come tutto ciò avvenga «in barba alle sentenze della Corte Europea che, più volte, ha condannato l'Italia proprio per questi motivi».