Politica
La delusione degli sconfitti: il commento di Azzollini e de Bari
Il candidato sindaco e il senatore parlano il giorno dopo la sconfitta
Molfetta - martedì 27 giugno 2017
E' stato indubbiamente un giorno di delusione quello trascorso, fatto soprattutto di rimpianti e di un risultato sfiorato, di un sogno cullato e non realizzato.
E' stato un day after di riflessione, basato anche sui numeri; quegli stessi numeri in grado di premiare la coalizione di Tommaso Minervini (che ha perso quasi due mila voti rispetto al primo turno) e punire quella di Isabella de Bari (capace invece di confermare i voti del primo turno, aggiungendone altri cinquecento).
Tanta delusione, ma anche tanta voglia di ripartire.
A parlare, dapprima dinanzi al gruppo di Forza Italia (lo ricordiamo il partito che a Molfetta ha raccolto più consensi) e poi ai nostri microfoni è stato Antonio Azzollini, deus ex machina della coalizione di centrodestra.
«Oggi al centrodestra spetta il ruolo di opposizione, come in tutte le democrazie – ha commentato il Senatore di Forza Italia - Farà un'opposizione che parte proprio da quella capacità che Isa de Bari ha avuto nell'addentrarsi in tutto il tessuto sociale di Molfetta, che le ha fatto conoscere a fondo i suoi problemi. Problemi che l'Amministrazione Natalicchio ha lasciato in quantità enorme e che a mio avviso coinvolgerà anche l'Amministrazione di Tommaso Minervini, a sua volta la continuazione ancor più pasticciata di quella precedente. Isa De Bari condurrà a suo modo anche in Consiglio Comunale quello che ha fatto durante la sua campagna elettorale. Quello che risulta chiaro è il dato numerico, difficile da smentire: il consenso nei confronti del nostro candidato sindaco è cresciuto giorno per giorno ed era lì per raggiungere e superare quello nei confronti del nuovo Sindaco di Molfetta. Ed ecco che ripartiremo proprio da questo, mettendo in atto un'opposizione concreta, con serenità e fermezza».
Ma cosa è mancato alla coalizione di centrodestra per arrivare alla vittoria finale?
Una domanda che un po' tutti hanno iniziato a porsi dopo circa 20 sezioni scrutinate.
«Un'analisi attenta non l'abbiamo ancora fatta – ha risposto Azzollini - ma è stato chiaro che alla coalizione di Tommaso Minervini si è unita l'insieme della sinistra non suffragata e che non era riuscita ad arrivare al ballottaggio. A tutto questo deve sommarsi quel pasticcio di destra che va da ex giovani di Alleanza Nazionale a ex democristiani con nemmeno quella vera tradizione democristiana e ad ex soggetti abborracciati nelle loro idee, ma bravi magari nell'accaparrarsi qualche consenso. Un apparato di questo genere ci ha superati, non di molto, ma ci ha superati. Sappiamo rispettare il verdetto della Città».
Un'opposizione in Consiglio Comunale che ripartirà da gente esperta come Pino Amato, Antonello Pisani, ma anche e soprattutto da Isabella de Bari, catapultata dalla sua professione nella politica improvvisamente.
Una personalità attaccata da molti, ma in fondo genuina e di cui la politica e l'opposizione probabilmente in questo momento storico non possono fare a meno.
«Il messaggio che vorrei mandare a Minervini è quello di gestire questa vittoria come fosse una sconfitta – ha dichiarato l'avv. De Bari - cioè considerarla una fase delicata per la quale dovrà iniziare a sgombrare la scena da tutte quelle amarezze, aggressività e violenze che questa campagna elettorale ha determinato. Soprattutto, allontani una volta per tutte, la divisione del tessuto sociale tra gli infimi e i bravi. Dovrà eliminare questi rancori e riconnettere il tessuto sociale con quello istituzionale, attuando il suo programma. Poiché ha copiato molto dal nostro programma, ci auguriamo che vada avanti con il porto, con l'emergenza dell' ospedale e del porta a porta; ci auguriamo inoltre che vada avanti con la fuoriuscita dalla Città Metropolitana. Affronteremo – ha poi concluso - il ruolo di opposizione responsabile e coerente con quello che è il nostro programma, non consentendo mai condotte offensive nei confronti della Città».
I presupposti per ripartire questo centrodestra li ha, imparando dalla duplice sconfitta del 2013 e di questo 2017, che ha sempre più il sapore di amarezza e delusione.
E' stato un day after di riflessione, basato anche sui numeri; quegli stessi numeri in grado di premiare la coalizione di Tommaso Minervini (che ha perso quasi due mila voti rispetto al primo turno) e punire quella di Isabella de Bari (capace invece di confermare i voti del primo turno, aggiungendone altri cinquecento).
Tanta delusione, ma anche tanta voglia di ripartire.
A parlare, dapprima dinanzi al gruppo di Forza Italia (lo ricordiamo il partito che a Molfetta ha raccolto più consensi) e poi ai nostri microfoni è stato Antonio Azzollini, deus ex machina della coalizione di centrodestra.
«Oggi al centrodestra spetta il ruolo di opposizione, come in tutte le democrazie – ha commentato il Senatore di Forza Italia - Farà un'opposizione che parte proprio da quella capacità che Isa de Bari ha avuto nell'addentrarsi in tutto il tessuto sociale di Molfetta, che le ha fatto conoscere a fondo i suoi problemi. Problemi che l'Amministrazione Natalicchio ha lasciato in quantità enorme e che a mio avviso coinvolgerà anche l'Amministrazione di Tommaso Minervini, a sua volta la continuazione ancor più pasticciata di quella precedente. Isa De Bari condurrà a suo modo anche in Consiglio Comunale quello che ha fatto durante la sua campagna elettorale. Quello che risulta chiaro è il dato numerico, difficile da smentire: il consenso nei confronti del nostro candidato sindaco è cresciuto giorno per giorno ed era lì per raggiungere e superare quello nei confronti del nuovo Sindaco di Molfetta. Ed ecco che ripartiremo proprio da questo, mettendo in atto un'opposizione concreta, con serenità e fermezza».
Ma cosa è mancato alla coalizione di centrodestra per arrivare alla vittoria finale?
Una domanda che un po' tutti hanno iniziato a porsi dopo circa 20 sezioni scrutinate.
«Un'analisi attenta non l'abbiamo ancora fatta – ha risposto Azzollini - ma è stato chiaro che alla coalizione di Tommaso Minervini si è unita l'insieme della sinistra non suffragata e che non era riuscita ad arrivare al ballottaggio. A tutto questo deve sommarsi quel pasticcio di destra che va da ex giovani di Alleanza Nazionale a ex democristiani con nemmeno quella vera tradizione democristiana e ad ex soggetti abborracciati nelle loro idee, ma bravi magari nell'accaparrarsi qualche consenso. Un apparato di questo genere ci ha superati, non di molto, ma ci ha superati. Sappiamo rispettare il verdetto della Città».
Un'opposizione in Consiglio Comunale che ripartirà da gente esperta come Pino Amato, Antonello Pisani, ma anche e soprattutto da Isabella de Bari, catapultata dalla sua professione nella politica improvvisamente.
Una personalità attaccata da molti, ma in fondo genuina e di cui la politica e l'opposizione probabilmente in questo momento storico non possono fare a meno.
«Il messaggio che vorrei mandare a Minervini è quello di gestire questa vittoria come fosse una sconfitta – ha dichiarato l'avv. De Bari - cioè considerarla una fase delicata per la quale dovrà iniziare a sgombrare la scena da tutte quelle amarezze, aggressività e violenze che questa campagna elettorale ha determinato. Soprattutto, allontani una volta per tutte, la divisione del tessuto sociale tra gli infimi e i bravi. Dovrà eliminare questi rancori e riconnettere il tessuto sociale con quello istituzionale, attuando il suo programma. Poiché ha copiato molto dal nostro programma, ci auguriamo che vada avanti con il porto, con l'emergenza dell' ospedale e del porta a porta; ci auguriamo inoltre che vada avanti con la fuoriuscita dalla Città Metropolitana. Affronteremo – ha poi concluso - il ruolo di opposizione responsabile e coerente con quello che è il nostro programma, non consentendo mai condotte offensive nei confronti della Città».
I presupposti per ripartire questo centrodestra li ha, imparando dalla duplice sconfitta del 2013 e di questo 2017, che ha sempre più il sapore di amarezza e delusione.