Cultura, Eventi e Spettacolo
"La coscienza e il potere", dialogo in memoria di don Tonino Bello
Discussione con il magistrato Nicola Magrone
Molfetta - mercoledì 13 marzo 2019
11.00
Oggi, mercoledì 13 marzo, si terrà alle ore 18.30, presso l'Auditorium San Domenico in Via San Rocco a Molfetta, una conversazione su temi etici "In memoria di don Tonino Bello". A organizzare la manifestazione sono il Centro Culturale Auditorium, presieduto dal prof. Damiano D'Elia, e l'Associazione Nazionale Educatori Benemeriti (ANEB) di Molfetta, presieduta dal prof. Michele Laudadio, nell'ambito delle iniziative programmate in collaborazione tra queste due associazioni culturali. Lo scrittore Gianni Antonio Palumbo dialogherà con il dott. Nicola Magrone, magistrato e sindaco di Modugno, autore del volume "La coscienza e il potere", in merito alle tematiche proposte dall'opera, edita da La Meridiana.
La coscienza e il potere si presenta nelle forme di un agile dialogo tra Magrone stesso, Guglielmo Minervini, Clara Zagaria e don Tonino e ripropone una conversazione realmente avvenuta nel marzo del 1992. Punto di partenza la produzione di Ignazio Silone, scrittore caro al magistrato. Il letterato abruzzese aveva indagato finemente nella sua opera tanto la sproporzione tra l'individuo comune e la macchina statale, spesso annichilente, quanto il rapporto tra coscienza e potere, etica e struttura. Emblematici in tal direzione testi come L'avventura di un povero cristiano, dominato dalla figura di Celestino V, e La scuola dei dittatori. Il tema dà adito a un appassionato dialogo con don Tonino, sulle problematiche che l'inquadramento strutturale può determinare e sul coraggio, qualora essa suggerisca dettami che ripugnino alla coscienza, di "sapersi estraniare dalla struttura".
La presentazione dell'opera sarà accompagnata dagli interventi dell'autore, protagonista di importanti inchieste e di scritti laceranti come Il processo a Palmina.
La coscienza e il potere si presenta nelle forme di un agile dialogo tra Magrone stesso, Guglielmo Minervini, Clara Zagaria e don Tonino e ripropone una conversazione realmente avvenuta nel marzo del 1992. Punto di partenza la produzione di Ignazio Silone, scrittore caro al magistrato. Il letterato abruzzese aveva indagato finemente nella sua opera tanto la sproporzione tra l'individuo comune e la macchina statale, spesso annichilente, quanto il rapporto tra coscienza e potere, etica e struttura. Emblematici in tal direzione testi come L'avventura di un povero cristiano, dominato dalla figura di Celestino V, e La scuola dei dittatori. Il tema dà adito a un appassionato dialogo con don Tonino, sulle problematiche che l'inquadramento strutturale può determinare e sul coraggio, qualora essa suggerisca dettami che ripugnino alla coscienza, di "sapersi estraniare dalla struttura".
La presentazione dell'opera sarà accompagnata dagli interventi dell'autore, protagonista di importanti inchieste e di scritti laceranti come Il processo a Palmina.