Politica
La caduta del Principato(?)
Le tappe di un'era: dal 1996 parlamentare, poi presidente della Commissione bilancio e sindaco
Molfetta - martedì 30 gennaio 2018
Le elezioni del 4 marzo potrebbero segnare a lungo la politica molfettese, specialmente dopo la mancata candidatura del principale protagonista dello scenario politico molfettese, ovvero Antonio Azzollini, ex sindaco ed ora anche ex senatore.
Il "Principato di Molfetta", '"l'Oligarchia Molfettese" o il regno del "Sindacopresidentesenatore" è finito, forse nella maniera più inaspettata e forse anche ingiusta nei confronti di chi, come Azzollini, in fin dei conti non è risultato peggio di tanti altri dubbi personaggi che popolano il Parlamento italiano.
Ma in politica spesso i conti non tornano ed a decidere non sono i sentimenti, specialmente se c'è una vittoria da conquistare a tutti i costi. Fatto sta quindi che Antonio Azzollini è fuori dal Parlamento.
Quali sono le ragioni? Indubbiamente molteplici ed alcune fisiologiche.
Partiamo da quest'ultime: il senatore Antonio Azzollini, come tutti i politici non è eterno ed incarna comunque un ciclo, quello del centrodestra, che a livello nazionale segnava una fase conclusiva per darne avvio ad un altro. E' vero che Berlusconi e tutto l'area moderata stanno segnando un clamoroso ritorno, ma il centrodestra molfettese che sosteneva il nostro senatore è un centrodestra fortemente depontenziato da quei grandi elettori che si sono spostati in altre coalizioni alle scorse amministrative. Veri e propri pezzi da 90 che hanno lasciato solo il senatore, accusandolo di aver sempre ed esclusivamente accentrato ogni decisione ne sue mani.
Non dimentichiamoci poi delle due vicende giudiziarie che gravano su Azzollini, comunque innocente fino ad ultimo grado, ma che sicuramente ai piani alti di Forza Italia non saranno sfuggite, ovvero quella legata allo scandalo della Casa di Cura della Divina Provvidenza di Bisceglie e della famosissima frase a lui attribuita ed il relativo salvataggio, contestatissimo, al Senato dagli arresti domiciliari e quella del porto commerciale.
Antonio Azzollini, non dimentichiamo poi, il prossimo maggio compirà 65 anni, che non sono tanti ma in una politica che tende al ringiovanimento non sono neanche pochi specialmente quando spira un vento che chiede nuove energie e nuovi spazi, specialmente a chi, come lui, di spazi ne ha occupati a lungo.
Due volte sindaco (2006 - 2008 e 2008 - 20129, due volte, potentissimo, presidente della Commissione Bilancio al Senato (2001-2006 e 2008-20015) e soprattutto senatore della Repubblica dal 1996 ad oggi. Antonio Azollini lascia il Senato quindi dopo ventidue lunghi ed ininterrotti anni di onorevole servizio, ma siamo certi, non lascerà la politica molfettese.
Il "Principato di Molfetta", '"l'Oligarchia Molfettese" o il regno del "Sindacopresidentesenatore" è finito, forse nella maniera più inaspettata e forse anche ingiusta nei confronti di chi, come Azzollini, in fin dei conti non è risultato peggio di tanti altri dubbi personaggi che popolano il Parlamento italiano.
Ma in politica spesso i conti non tornano ed a decidere non sono i sentimenti, specialmente se c'è una vittoria da conquistare a tutti i costi. Fatto sta quindi che Antonio Azzollini è fuori dal Parlamento.
Quali sono le ragioni? Indubbiamente molteplici ed alcune fisiologiche.
Partiamo da quest'ultime: il senatore Antonio Azzollini, come tutti i politici non è eterno ed incarna comunque un ciclo, quello del centrodestra, che a livello nazionale segnava una fase conclusiva per darne avvio ad un altro. E' vero che Berlusconi e tutto l'area moderata stanno segnando un clamoroso ritorno, ma il centrodestra molfettese che sosteneva il nostro senatore è un centrodestra fortemente depontenziato da quei grandi elettori che si sono spostati in altre coalizioni alle scorse amministrative. Veri e propri pezzi da 90 che hanno lasciato solo il senatore, accusandolo di aver sempre ed esclusivamente accentrato ogni decisione ne sue mani.
Non dimentichiamoci poi delle due vicende giudiziarie che gravano su Azzollini, comunque innocente fino ad ultimo grado, ma che sicuramente ai piani alti di Forza Italia non saranno sfuggite, ovvero quella legata allo scandalo della Casa di Cura della Divina Provvidenza di Bisceglie e della famosissima frase a lui attribuita ed il relativo salvataggio, contestatissimo, al Senato dagli arresti domiciliari e quella del porto commerciale.
Antonio Azzollini, non dimentichiamo poi, il prossimo maggio compirà 65 anni, che non sono tanti ma in una politica che tende al ringiovanimento non sono neanche pochi specialmente quando spira un vento che chiede nuove energie e nuovi spazi, specialmente a chi, come lui, di spazi ne ha occupati a lungo.
Due volte sindaco (2006 - 2008 e 2008 - 20129, due volte, potentissimo, presidente della Commissione Bilancio al Senato (2001-2006 e 2008-20015) e soprattutto senatore della Repubblica dal 1996 ad oggi. Antonio Azollini lascia il Senato quindi dopo ventidue lunghi ed ininterrotti anni di onorevole servizio, ma siamo certi, non lascerà la politica molfettese.