Cultura, Eventi e Spettacolo
L'ulivo d'oro di Michele Amato da Molfetta al Festival del Cinema Europeo
Il premio realizzato dal molfettese cambia forma e anima ogni anno
Molfetta - sabato 19 novembre 2022
14.00
C'è anche un po' di Molfetta al Festival del Cinema Europeo, in programma a Lecce, nel Salento, dal 12 al 19 novembre. A rappresentarci c'è l'orafo Michele Amato, proprietario dell'atelier orafo "Mikama" di Molfetta, che realizza gli ulivi d'oro come premi dell'iniziativa.
«Tutto è iniziato nel 2010, quando la direzione artistica del Festival del Cinema europeo mi ha contattato e ha fatto visita alla mia bottega». La direttrice artistica di allora, Cristina Soldano, vera anima del festival, fu colpita dalle opere di Michele Amato, che ha realizzato il suo primo premio per il festival dal 2011. Dalla scomparsa della Soldano, il premio dell'ulivo d'oro è dedicato proprio alla sua figura.
«La caratteristica del premio è la sua esclusività – sottolinea Amato - questo ulivo ogni anno ha un'anima, una forma e una dimensione diversa». Quest'anno l'ulivo creato è molto sintetico. Si tratta di un tronco secolare che segna il dolore, i sacrifici e la sofferenza della vita. «Ho voluto esprimere quello che sta vivendo la società – spiega l'orafo molfettese – così ho creato un ulivo sterile, che rappresenta questo periodo non certo positivo».
Ieri sera il premio in miniatura è stato consegnato a Sergio Rubini, vincitore per la sua carriera. Questa sera, invece, l'ulivo d'oro più grande verrà consegnato al film vincitore del festival.
«Tutto è iniziato nel 2010, quando la direzione artistica del Festival del Cinema europeo mi ha contattato e ha fatto visita alla mia bottega». La direttrice artistica di allora, Cristina Soldano, vera anima del festival, fu colpita dalle opere di Michele Amato, che ha realizzato il suo primo premio per il festival dal 2011. Dalla scomparsa della Soldano, il premio dell'ulivo d'oro è dedicato proprio alla sua figura.
«La caratteristica del premio è la sua esclusività – sottolinea Amato - questo ulivo ogni anno ha un'anima, una forma e una dimensione diversa». Quest'anno l'ulivo creato è molto sintetico. Si tratta di un tronco secolare che segna il dolore, i sacrifici e la sofferenza della vita. «Ho voluto esprimere quello che sta vivendo la società – spiega l'orafo molfettese – così ho creato un ulivo sterile, che rappresenta questo periodo non certo positivo».
Ieri sera il premio in miniatura è stato consegnato a Sergio Rubini, vincitore per la sua carriera. Questa sera, invece, l'ulivo d'oro più grande verrà consegnato al film vincitore del festival.