L’Ostello dell’accoglienza punto di incontro di mondi e culture differenti
Panunzio, assessore alle Comunità estere: «sulla scia di don Tonino cerchiamo di essere accoglienti»
Molfetta - sabato 7 settembre 2019
17.05
Aperto ufficialmente questa mattina l'Ostello dell'accoglienza, iniziativa promossa dal Comune di Molfetta, ma che vede coinvolto il mondo del volontariato locale con Civico65, Amnesty International, Molfetta Masci, Molfetta Agesci - Gruppo Scout Molfetta 1, Agesci Molfetta 4, Rotaract Club Molfetta, Croce Rossa Italiana - Comitato di Molfetta, Associazione Femminile Addolorata, Club Unesco Molfetta, Auser, Molfetta Onlus, Presidio Libera Molfetta, AC Diocesi Molfetta, Associazione InCo, tutti uniti sotto il nome di Forum Molfetta accogliente.
L'ostello altro non è che una tensostruttura messa a disposizione di tutti quegli ambulanti, soprattutto immigrati, che non hanno un posto dove dormire per le giornate della festa patronale. Può ospitare 80 persone, al momento ne hanno usufruito solo una quarantina, comunque i numeri sono destinanti ad aumentare, perché in tanti non sapevano che le giornate di festa erano quattro, anziché le canoniche tre.
Sono già sette anni che questa realtà è operativa, ad usufruirne come ci hanno spiegato alcuni volontari sono in particolare donne e bambini, che in questo modo hanno un posto dove riposare, rifocillarsi, farsi una doccia e perché no fare le loro preghiere. Quello da cui sono stati maggiormente attratti i volontari sono i colori meravigliosi degli abiti di queste donne, dall'abilità con cui mettevano nei loro parei i piccoli prima di andare a lavorare, ma soprattutto sono stati colpiti dalla tenerezza e dalla gratitudine che leggono nei loro occhi.
Nessun taglio del nastro, non sono quelli a fare accoglienza, ma la felicità e la voglia di fare qualcosa per gli altri sono stati questa mattina il taglio del nastro più bello. La felicità dei volontari era nei loro sguardi, nelle loro parole, nella meraviglia di confrontarsi con nuove realtà, nuovi mondi, nuovi usi e costumi. Tutti concordi nel ritenere che a Molfetta nessuno è straniero.
Presenti questa mattina, oltre ai rappresentanti delle associazioni di volontariato anche gli assessori Antonio Ancona e Angela Panunzio, che ha colto l'occasione per ringraziare «quanti hanno reso possibile la realizzazione dell'ostello che esiste e viene gestito al meglio. Dalle prime voci ricevute gli ospiti sono contenti di come l'ostello sia stato strutturato, della nuova location in Villa Comunale, possiamo dire senza tema di smentita che Molfetta è una città molto accogliente. Anche quest'anno non abbiamo deluso le aspettative dei nostri ospiti. Sulla scia di quello che ci ha lasciato don Tonino cerchiamo di essere accoglienti».
Anche il presidente del Comitato feste patronali, Francesco Angione, reputa questa «una iniziativa meritoria del Comune di Molfetta, perché consente a tanti ambulanti di avere un posto dove andare a dormire».
In queste giornate in cui l'ostello sarà aperto, il compito dei volontari come ha precisato uno dei coordinatori, Gabriele Vilardi, «è quella di controllo sociale dell'ostello, ma soprattutto quello di fare da collante per le persone che ne usufruiscono e l'amministrazione comunale, Asm e multiservizi per risolvere eventuali esigenze che si dovessero presentare».
L'ostello altro non è che una tensostruttura messa a disposizione di tutti quegli ambulanti, soprattutto immigrati, che non hanno un posto dove dormire per le giornate della festa patronale. Può ospitare 80 persone, al momento ne hanno usufruito solo una quarantina, comunque i numeri sono destinanti ad aumentare, perché in tanti non sapevano che le giornate di festa erano quattro, anziché le canoniche tre.
Sono già sette anni che questa realtà è operativa, ad usufruirne come ci hanno spiegato alcuni volontari sono in particolare donne e bambini, che in questo modo hanno un posto dove riposare, rifocillarsi, farsi una doccia e perché no fare le loro preghiere. Quello da cui sono stati maggiormente attratti i volontari sono i colori meravigliosi degli abiti di queste donne, dall'abilità con cui mettevano nei loro parei i piccoli prima di andare a lavorare, ma soprattutto sono stati colpiti dalla tenerezza e dalla gratitudine che leggono nei loro occhi.
Nessun taglio del nastro, non sono quelli a fare accoglienza, ma la felicità e la voglia di fare qualcosa per gli altri sono stati questa mattina il taglio del nastro più bello. La felicità dei volontari era nei loro sguardi, nelle loro parole, nella meraviglia di confrontarsi con nuove realtà, nuovi mondi, nuovi usi e costumi. Tutti concordi nel ritenere che a Molfetta nessuno è straniero.
Presenti questa mattina, oltre ai rappresentanti delle associazioni di volontariato anche gli assessori Antonio Ancona e Angela Panunzio, che ha colto l'occasione per ringraziare «quanti hanno reso possibile la realizzazione dell'ostello che esiste e viene gestito al meglio. Dalle prime voci ricevute gli ospiti sono contenti di come l'ostello sia stato strutturato, della nuova location in Villa Comunale, possiamo dire senza tema di smentita che Molfetta è una città molto accogliente. Anche quest'anno non abbiamo deluso le aspettative dei nostri ospiti. Sulla scia di quello che ci ha lasciato don Tonino cerchiamo di essere accoglienti».
Anche il presidente del Comitato feste patronali, Francesco Angione, reputa questa «una iniziativa meritoria del Comune di Molfetta, perché consente a tanti ambulanti di avere un posto dove andare a dormire».
In queste giornate in cui l'ostello sarà aperto, il compito dei volontari come ha precisato uno dei coordinatori, Gabriele Vilardi, «è quella di controllo sociale dell'ostello, ma soprattutto quello di fare da collante per le persone che ne usufruiscono e l'amministrazione comunale, Asm e multiservizi per risolvere eventuali esigenze che si dovessero presentare».