L’on. Bindi: «Il messaggio di don Tonino è un dono per tutto il Paese»
L’incontro è stato organizzato dall’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro e dall'equipe del Progetto Policoro
Molfetta - sabato 5 maggio 2018
10.35
«La politica non è per dominio, ma per servizio». Si può sintetizzare con questa frase dell'on. Rosy Bindi, l'incontro dal tema: "La Politica e i Giovani nel Magistero di don Tonino Bello", organizzato dall'Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro e dall'equipe del Progetto Policoro, tenutosi ieri presso la Parrochia Madonna della Pace. Presente all'evento anche il vescovo della Diocesi, mons. Domenico Cornacchia, che ha ricordato che per don Tonino "la politica era arte nobile e difficile". Ha moderato l'evento Onofrio Losito, direttore diocesano dell'Ufficio per i problemi sociali ed il lavoro.
E' un incontro- confronto sui temi della politica, non sugli uomini della politica di oggi, è una riflessione sul ruolo che oggi hanno i cattolici nell'ambito politico, guardando anche alla storia del nostro Paese, dal Concilio in poi. E' stato un incontro schietto, franco e senza giri di parole, così come ha sempre fatto don Tonino con i suoi messaggi ai politici, per lui "i politici dovrebbero essere costruttori di pace".
E sono ancora le parole di don Tonino ad aprire l'incontro con la lettura di alcuni passi fatta dall'attore Corrado La Grasta, quasi a continuare ad essere un faro non solo per gli uomini della politica, ma anche per i cittadini perché possano ritornare ad essere attivi.
Non ha dubbi l'on. Bindi che i cattolici debbano aprire una nuova stagione, non dimentichiamo che la sua formazione nasce proprio dall'Azione Cattolica, per poi diventare impegno politico. E' in questi ambiti che ha avuto anche modo di conoscere don Tonino come presidente di "Pax Christi", il cui pensiero rimane sempre attuale.
«Il messaggio di don Tonino», ha dichiarato l'on. Bindi, «è preziosissimo in questo momento, è un dono non solo per la Diocesi, per la Puglia, ma per tutto il Paese». Ed ha aggiunto: «spero di non ridurre il messaggio di don Tonino che è pervaso di profonda spiritualità, fede, teologia, cultura, poesia, arte, il contenuto finale è veramente un contenuto in cui la politica può ritrovare se stessa. Siamo chiamati a rinnovarci, a restituire alla politica la sua funzione vera, ossia di un' arte difficile che costruisce il bene comune».
E' un intervento che tocca tutti i temi di attualità, dall'immigrazione alla pace, alla scuola, alla sanità, di cui rivendica con fermezza le scelte fatte come ministro, ma anche di mafie, come Presidente della commissione parlamentare antimafia. Invece, della sua scelta a non candidarsi alle scorse elezioni dice: «forse essendo di lungo corso siamo la causa di questa sfiducia generalizzata, del dileggio della politica». Per l'on. Bindi bisognerebbe ripartire dalle "battaglie civili", chiaramente non intese come guerriglia, ma come rimettere il bene comune al centro dell'attività politica, «perché è seriamente compromesso». Ma anche rifondare la sinistra con i valori della sinistra. Non entra nei meandri del suo partito, ma lascia intendere la sua posizione.
Non manca nel corso del suo intervento di fare dei parallelismi fra Papa Francesco e don Tonino, e proprio di Papa Francesco dice: «il suo magistero è un programma politico che non può essere ignorato». Spesso fa riferimento alla politica di Aldo Moro, altro uomo del Sud, che ha lasciato profondi insegnamenti alla classe politica di allora come di oggi.
Infine l'on. Rosy Bindi spiega che: «dei giovani non parla, perché vuole parlare con loro e non di loro».
E' un incontro- confronto sui temi della politica, non sugli uomini della politica di oggi, è una riflessione sul ruolo che oggi hanno i cattolici nell'ambito politico, guardando anche alla storia del nostro Paese, dal Concilio in poi. E' stato un incontro schietto, franco e senza giri di parole, così come ha sempre fatto don Tonino con i suoi messaggi ai politici, per lui "i politici dovrebbero essere costruttori di pace".
E sono ancora le parole di don Tonino ad aprire l'incontro con la lettura di alcuni passi fatta dall'attore Corrado La Grasta, quasi a continuare ad essere un faro non solo per gli uomini della politica, ma anche per i cittadini perché possano ritornare ad essere attivi.
Non ha dubbi l'on. Bindi che i cattolici debbano aprire una nuova stagione, non dimentichiamo che la sua formazione nasce proprio dall'Azione Cattolica, per poi diventare impegno politico. E' in questi ambiti che ha avuto anche modo di conoscere don Tonino come presidente di "Pax Christi", il cui pensiero rimane sempre attuale.
«Il messaggio di don Tonino», ha dichiarato l'on. Bindi, «è preziosissimo in questo momento, è un dono non solo per la Diocesi, per la Puglia, ma per tutto il Paese». Ed ha aggiunto: «spero di non ridurre il messaggio di don Tonino che è pervaso di profonda spiritualità, fede, teologia, cultura, poesia, arte, il contenuto finale è veramente un contenuto in cui la politica può ritrovare se stessa. Siamo chiamati a rinnovarci, a restituire alla politica la sua funzione vera, ossia di un' arte difficile che costruisce il bene comune».
E' un intervento che tocca tutti i temi di attualità, dall'immigrazione alla pace, alla scuola, alla sanità, di cui rivendica con fermezza le scelte fatte come ministro, ma anche di mafie, come Presidente della commissione parlamentare antimafia. Invece, della sua scelta a non candidarsi alle scorse elezioni dice: «forse essendo di lungo corso siamo la causa di questa sfiducia generalizzata, del dileggio della politica». Per l'on. Bindi bisognerebbe ripartire dalle "battaglie civili", chiaramente non intese come guerriglia, ma come rimettere il bene comune al centro dell'attività politica, «perché è seriamente compromesso». Ma anche rifondare la sinistra con i valori della sinistra. Non entra nei meandri del suo partito, ma lascia intendere la sua posizione.
Non manca nel corso del suo intervento di fare dei parallelismi fra Papa Francesco e don Tonino, e proprio di Papa Francesco dice: «il suo magistero è un programma politico che non può essere ignorato». Spesso fa riferimento alla politica di Aldo Moro, altro uomo del Sud, che ha lasciato profondi insegnamenti alla classe politica di allora come di oggi.
Infine l'on. Rosy Bindi spiega che: «dei giovani non parla, perché vuole parlare con loro e non di loro».