L’hub PalaCozzoli di Molfetta chiude con 186.370 vaccinazioni somministrate
Il centro vaccinale è stato operativo dal 1° marzo 2021 sino a ieri
Molfetta - venerdì 1 aprile 2022
17.24
Sono 186.370 le vaccinazioni somministrate all'hub PalaCozzoli di Molfetta dal 1° marzo 2021 al 31 marzo 2022, data della chiusura, fra prime, seconde e terze dosi, dagli ultraottantenni ai cinquenni.
Una campagna vaccinale nata, cresciuta e concretizzata in piena pandemia, quando nulla era certo. L'unica certezza, in quel momento, erano solo i morti e gli ospedali in affanno. Quando si era in pieno lockdown, quando la vita sembrava un tempo sospeso, in cui non si sapeva in che direzione andare.
L'arrivo dei vaccini, un primo importante, barlume di speranza, per la lotta contro questo virus misterioso arrivato dall'Oriente. Non dimentichiamo anche le tante perplessità e dubbi ingenerati proprio dai vaccini, dalla tempistica con cui erano stati elaborati alla loro reale efficacia.
Ma il 27 dicembre 2020 è incominciata ufficialmente la campagna vaccinale, da subito sono stati messi in sicurezza il personale medico e paramedico, successivamente le Rsa.
Poi il 1° marzo 2021 con l'apertura dell'hub si è passati ai cittadini, iniziando proprio dagli ultra ottantenni, quelli che in quel momento erano più a rischio.
Chi ha vissuto la campagna vaccinale sin dall'inizio ricorda la frenesia di quei giorni, dal dover trovare la logistica all'arrivo centellinato dei vaccini. Ripensare a quei momenti a distanza di un anno sembrano passati secoli, e sono solo 365 giorni o giù di lì, anche perché avviato il tutto si è entrati nell'alveo della "normalità".
A Molfetta la direzione dell'Asl in collaborazione con il Comune di Molfetta hanno individuato come location il nuovo campo di atletica, il PalaCozzoli, così da essere una struttura a carattere sportivo si è trasformata in hub vaccinale. La palestra è diventata la stanza dei dottori, gli spogliatoi in ambulatori vaccinali e infermeria. La sala conferenze e le stanze adiacenti in amministrazione.
L'hub vaccinale in questi mesi è stata quasi un meccanismo di perfezione, dove ogni tassello doveva essere al proprio posto, dai vertici amministrativi ai medici, agli infermieri, a tutto il personale volontario che ha supportato il centro vaccini, alla Polizia Locale. Bastava che un tassello mancasse per far inceppare l'intero meccanismo. Alla guida di questa struttura complessa nella prima fase c'è stata la dottoressa Nunzia Azzolini, che per pensionamento ha lasciato tutto nelle mani del dottor Gaetano Petitti.
Per chi ha vissuto in prima linea l'esperienza, come volontario e non solo, presso il centro vaccini di Molfetta, ha visto quanto sia complesso mantenere un servizio sempre ad alti livelli, con numeri che nelle fasi clou non erano mai inferiori alle 600/800 vaccinazioni al giorno. Senza dimenticare le giornate dedicate agli open day, da quello Janssen (Johnson&Johnson), al quello dei maturandi, sino all'ultimo di qualche mese fa pediatrico riservato ai bambini dai 5 agli 11 anni.
Un centro vaccini che senza tema di smentita, possiamo dire, non ha lasciato indietro nessuno e dove nessuno si è tirato indietro anche se c'erano da fare delle ore in più, nei momenti più intensi hanno chiuso anche alle 22, ben oltre l'orario di chiusura previsto.
Certo criticità in questi mesi, come ci dice chi ha vissuto all'interno dell'hub, non sono mancate ma anche quello ha fatto parte della grande campagna vaccinale contro il Covid.
I numeri parlano da soli, le 186.370 vaccinazioni, danno il senso a quanto lavoro c'è stato dietro questa campagna vaccinale, che per dovere di cronaca ricordiamo che non è ancora conclusa.
Molfetta in questi mesi ha seguito l'andamento della campagna vaccinale a livello nazionale, con i momenti di grande affluenza e poi i calo fisiologico, fino alla decisione di chiudere il centro vaccini PalaCozzoli.
Una campagna vaccinale nata, cresciuta e concretizzata in piena pandemia, quando nulla era certo. L'unica certezza, in quel momento, erano solo i morti e gli ospedali in affanno. Quando si era in pieno lockdown, quando la vita sembrava un tempo sospeso, in cui non si sapeva in che direzione andare.
L'arrivo dei vaccini, un primo importante, barlume di speranza, per la lotta contro questo virus misterioso arrivato dall'Oriente. Non dimentichiamo anche le tante perplessità e dubbi ingenerati proprio dai vaccini, dalla tempistica con cui erano stati elaborati alla loro reale efficacia.
Ma il 27 dicembre 2020 è incominciata ufficialmente la campagna vaccinale, da subito sono stati messi in sicurezza il personale medico e paramedico, successivamente le Rsa.
Poi il 1° marzo 2021 con l'apertura dell'hub si è passati ai cittadini, iniziando proprio dagli ultra ottantenni, quelli che in quel momento erano più a rischio.
Chi ha vissuto la campagna vaccinale sin dall'inizio ricorda la frenesia di quei giorni, dal dover trovare la logistica all'arrivo centellinato dei vaccini. Ripensare a quei momenti a distanza di un anno sembrano passati secoli, e sono solo 365 giorni o giù di lì, anche perché avviato il tutto si è entrati nell'alveo della "normalità".
A Molfetta la direzione dell'Asl in collaborazione con il Comune di Molfetta hanno individuato come location il nuovo campo di atletica, il PalaCozzoli, così da essere una struttura a carattere sportivo si è trasformata in hub vaccinale. La palestra è diventata la stanza dei dottori, gli spogliatoi in ambulatori vaccinali e infermeria. La sala conferenze e le stanze adiacenti in amministrazione.
L'hub vaccinale in questi mesi è stata quasi un meccanismo di perfezione, dove ogni tassello doveva essere al proprio posto, dai vertici amministrativi ai medici, agli infermieri, a tutto il personale volontario che ha supportato il centro vaccini, alla Polizia Locale. Bastava che un tassello mancasse per far inceppare l'intero meccanismo. Alla guida di questa struttura complessa nella prima fase c'è stata la dottoressa Nunzia Azzolini, che per pensionamento ha lasciato tutto nelle mani del dottor Gaetano Petitti.
Per chi ha vissuto in prima linea l'esperienza, come volontario e non solo, presso il centro vaccini di Molfetta, ha visto quanto sia complesso mantenere un servizio sempre ad alti livelli, con numeri che nelle fasi clou non erano mai inferiori alle 600/800 vaccinazioni al giorno. Senza dimenticare le giornate dedicate agli open day, da quello Janssen (Johnson&Johnson), al quello dei maturandi, sino all'ultimo di qualche mese fa pediatrico riservato ai bambini dai 5 agli 11 anni.
Un centro vaccini che senza tema di smentita, possiamo dire, non ha lasciato indietro nessuno e dove nessuno si è tirato indietro anche se c'erano da fare delle ore in più, nei momenti più intensi hanno chiuso anche alle 22, ben oltre l'orario di chiusura previsto.
Certo criticità in questi mesi, come ci dice chi ha vissuto all'interno dell'hub, non sono mancate ma anche quello ha fatto parte della grande campagna vaccinale contro il Covid.
I numeri parlano da soli, le 186.370 vaccinazioni, danno il senso a quanto lavoro c'è stato dietro questa campagna vaccinale, che per dovere di cronaca ricordiamo che non è ancora conclusa.
Molfetta in questi mesi ha seguito l'andamento della campagna vaccinale a livello nazionale, con i momenti di grande affluenza e poi i calo fisiologico, fino alla decisione di chiudere il centro vaccini PalaCozzoli.